Da più fonti, tutte rigorosamente allineate con l’ordine liberal-atlantista, e dunque aliene rispetto a ogni sospetto di propaganda in senso critico verso l’imperialismo dominante, apprendiamo una notizia degna di rilievo: Netanyahu sta perdendo gradualmente quote del proprio consenso. A quanto pare, anche la popolazione di Israele inizia a dissentire rispetto alle politiche aggressive e imperialistiche finora condotte da Netanyahu contro il popolo di Gaza. Popolo di Gaza che, come non ci stanchiamo di sottolineare, è oggetto attualmente di un vero e proprio attacco costante, che a giudizio del Sudafrica addirittura andrebbe classificato come genocidio. Pare oltretutto che il consenso di Netanyahu vada scemando anche nelle relazioni internazionali, se è vero, come è vero, che perfino l’arcobalenico e vegliardo presidente della civiltà del dollaro, Joe Biden, si è recentemente avventurato a sostenere senza mezzi termini che, con le sue politiche a Gaza, Israele sta esagerando e sta danneggiando anche la propria immagine. Insomma, perfino l’alleato più fedele e più solerte di Israele, vale a dire gli Stati Uniti d’America, iniziano nemmeno troppo obliquamente a far valere motivi di perplessità e financo di critica rispetto all’operato del presidente Netanyahu. Forse qualcosa inizia finalmente a cambiare? Forse la comunità internazionale, che è poi un altro nome dell’Occidente stesso, inizia sia pure tardivamente ad aprire gli occhi su quel che sta accadendo realmente a Gaza? Se così fosse, bisognerebbe davvero esclamare con il poeta: hoc erat in votis. Non si dimentichino neppure, a tal riguardo, le recenti dichiarazioni del segretario dell’ONU Antonio Guterres: il quale ha asserito senza perifrasi che a Gaza si sta dispiegando una “punizione collettiva” contro un intero popolo, ciò che la Cina per parte sua ha giustamente definito senza mezzi termini “una vergogna per la civiltà”. Ripetiamo quanto andiamo dicendo fin da quando tutto ebbe inizio, nell’ottobre del 2023: il diritto di Israele di difendersi è trapassato senza soluzione di continuità nel diritto di Israele di fare tutto ciò che vuole ai danni di Gaza. Come se non bastasse, Israele ha trattato e continua a trattare l’intera popolazione di Gaza come se essa coincidesse integralmente con i terroristi di Hamas. Ora, queste due posizioni sono ampiamente criticabili e a quanto pare anche gli abitanti di Israele e la cosiddetta comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti d’America, cominciano a prenderne coscienza.
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