"Dunque, o Signore, Tu che dai l'intelletto della fede, concedimi di intendere, per quanto Tu sai essere utile, che Tu esisti come crediamo, che Tu sei quello che crediamo. Ora noi crediamo che Tu sia qualcosa di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore".
(Anselmo d'Aosta, "Proslogion")