Il livello di disperazione del Partito democratico e dei suoi militanti si potrebbe misurare anche da quanta eco ha avuto l’esternazione di Pif, già Iena e già ospite della Leopolda renziana. Per tutto il giorno i siti dei giornaloni hanno ospitato le parole di Pif che invitava i dirigenti del Pd perché cercassero un accordo con il Movimento Cinque Stelle. Dopo il suo intervento, sui social è scoppiato il bubbone-Pif, rimbalzando di profilo in profilo ad alimentare un dibattito surreale di chi ancora non si è rassegnato a passare cinque anni all’opposizione.
A riportare tutti con i piedi per terra però ci ha pensato in serata il filosofo Diego Fusaro: “Non ho contezza di chi sia codesto Pif (Pof, Puf) – ha scritto su Twitter – che tutti, da veri pecoroni cosmopoliti, citate oggi a piè sospinto. Io, per parte mia, seguiterò a richiamarmi ad Aristotile et Plato, maestri di color che sanno”.
Non ho contezza di chi sia codesto Pif (Pof, Puf) che tutti, da veri pecoroni cosmopoliti, citate oggi a piè sospinto. Io, per parte mia, seguiterò a richiamarmi ad Aristotile et Plato, maestri di color che sanno.
“Il bisogno domina e curva sotto il suo giogo tirannico l’umanità decaduta. È l’utile il grande idolo del tempo, che tutte le forze devono servire e tutti i talenti omaggiare”.
(J.C.F. Schiller, "L’educazione estetica dell’uomo")