“La mia proposta è dunque di istituire un’agenzia e affidarla a una personalità in grado, per il suo prestigio e la sua competenza, di assicurare all’Italia e all’Europa un’efficiente preparazione ed esecuzione del piano. Qui viene naturale il nome di Mario Draghi cui il governo potrebbe chiedere di rendere all’Italia questo prezioso servizio”. Due sole considerazioni. 1) Ancora una volta, si propone un expertise non democraticamente eletto, ma affidato d’imperio a tecnici ed esperti (che sono sempre banchieri e top managers di provata ortodossia neoliberista). Task forces, comitati tecnici, “agenzie”: mutato nomine, l’idea è sempre la stessa, vi sono esperti che debbono essere nominati dall’alto, in barba alle più elementari procedure democratiche. Il neoliberismo può anche essere definito come la graduale sostituzione delle democrazie con gli expertise “tecnici”. 2) “Ancora tu”, come diceva la nota canzone. Ancora Mario Draghi, l’uomo dei mercati e della cessione di sovranità, l’uomo del Panfilo Britannia e della lettera della BCE all’Italia (2011), l’uomo approvato da destra e da sinistra. L’uomo giusto per mettere d’accordo i mercati e le loro classi, il garante del trionfo dell’ordine liberista che in Europa ha per sede Bruxelles.
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