Libri di Diego Fusaro
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Si è recentemente svolto a Madrid l’incontro dei patrioti europei: e già qui vi sarebbe molto da dire, dato che questi presunti patrioti non mettono in alcun modo in discussione la subalternità dell’Europa rispetto all’imperialismo di Washington. Pretendere di essere liberi e sovrani restando succubi di Washington, che, lo ricordiamo, occupa l’Europa con centinaia di basi militari è un puro non sequitur. Al convegno dei patrioti, vi era anche Matteo Salvini, che non solo non ha messo in discussione la subalternità dell’Europa rispetto a Washington, ma che ha anzi indicato Donald Trump come modello da seguire, manifestando dunque anche una piena subalternità ideologica rispetto alla civiltà del dollaro. Questo è un passaggio del suo intervento: “con la politica dell’America First, Trump ha ridato voce a milioni di cittadini che si sentivano abbandonati dall’élite. Trump ha lanciato il cambiamento”. Come se non bastasse, Salvini ha asserito quanto segue: “Soros o Musk? Noi abbiamo scelto”. Una nuova prova di subalternità: i patrioti europei non rivendicano l’indipendenza dell’Europa da ogni ingerenza di milionari senza frontiere, trasformati dalla bacchetta magica dell’ideologia dominante in filantropi. No, semplicemente dicono di preferire il milionario Musk al milionario Soros, con ciò presupponendo apertamente che l’Europa debba rimanere sempre e comunque sottomessa al volere di miliardari statunitensi. Il vero patriottismo, naturalmente, consisterebbe nel respingere ogni ingerenza e nel lavorare per un’Europa indipendente da Washington e dai suoi miliardari e finalmente in grado di riconoscere e valorizzare la pluralità dei popoli sovrani d’Europa, tutto il contrario di quello che stanno facendo gli autoproclamati patrioti europei, che di patriottico, deve essere chiaro, hanno soltanto il nome.