RISPOSTA A UN AMICO

Caro Alessandro, ti leggo sempre con piacere e interesse. Mi è sembrato di scorgere, in questo tuo post, un riferimento al sottoscritto. Potrei sbagliare, ma l’espressione “a yo yo” in riferimento al Coronavirus credo di averla utilizzata essenzialmente io. Per la stima e l’amicizia che ho nei tuoi confronti, sono particolarmente interessato a sentire le tue ragioni, che, ben conoscendoti, saranno sicuramente ottimamente argomentate e d’aiuto per la riflessione per tutti. La mia tesi, come forse sai, è che non ci siano complotti, ma interessi di classe. Ed è interesse della classe dominante usare l’emergenza Covid-19 – anche amplificandola mediaticamente – per creare una razionalità politica specifica, che, in nome dell’emergenza sempre rinnovata, rinnova e “cronicizza” le misure emergenziali. Facendo sì che il politicamente inaccettabile nella normalità divenga politicamente inevitabile con l’emergenza. Non ti è certo sfuggito che tutte le misure sanitarie sono anche inequivocabilmente politiche in senso autoritario: distanziamento sociale (un vecchio sogno del capitale), divieto di assembramento (l’ultima volta che fu attuato mi risulta essere con le “leggi fascistissime”), e almeno 9 articoli della Costituzione sospesi. Cui prodest? In sintesi: poiché iniziavano a sentirsi i “guaiti dei popoli oppressi” (G. Chiesa), i quali si esprimevano anche con i populismi sovranisti, e poiché l’egemonia del blocco dominante iniziava a indebolirsi (Brexit, No al referendum Costituzionale in Italia, Trump anziché Clinton, ecc.), era necessaria, per la classe dominante, una svolta autoritaria. Quale è, appunto, quella introdotta con il Covid-19. Ma c’era il virus, diranno in molti: ed è proprio questo il punto di forza del nuovo paradigma terapeutico. Che nasconde la propria natura politica dietro la presunta obiettività della scienza medica, salvo poi screditare i medici divergenti rispetti alla narrazione egemonica. Questa, in sintesi, la mia modesta lettura. Che in parte si accoda a quella di Giorgio Agamben, che potrà piacere o non piacere, ma non è un complottista della rete qualsiasi. Sarò come sempre felice di ricevere confutazioni argomentate. Mi pare di aver capito, in effetti, che tu abbia una diversa visione delle cose. E io, come sempre, sarò felice di ascoltarti e di apprendere da te, come sempre ho fatto. Permettimi, in ultimo, una domanda, che mi sorge spontanea: perché mai i gruppi di potere che fino a ieri, con l’euro e con il liberismo, miravano al loro esclusivo interesse (a spese della società), dovrebbero ora aver mutato direzione e aver preso a curarsi del bene della società tutta? Non trovo, per ora, una risposta convincente e non mi sento di applicare al gruppo dominante le parole che Mefistofele dice di sé (“sono una parte di quella forza che eternamente vuole il male ed eternamente opera il bene”). Felice di poter dialogare con te, e sapendoti troppo intelligente per chiudere la questione con una alzata di spalle o con un “complottista!” (o “negazionista!”), ti saluto caramente e ti abbraccio,
Diego














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Di admin