Sul rotocalco turbomondialista “La Repubblica” campeggia un articolo di Nadia Urbinati dal titolo “Quei diritti da difendere”. Lo apro con curiosità e, al tempo stesso, col timore di trovare ciò che in effetti trovo. Quali sono i diritti da difendere secondo la Urbinati? Gender è la prima parola che incontro. Chiudo la pagina. La solita storia: la classe dominante e i suoi intellettuali di riferimento chiamano “diritti” i loro capricci individualistici, di modo che la loro capacità di acquisto si tramuti in diritto (uteri in affitto, bambini comprati, ecc.).


Citazioni

“Né anche il conoscere si può considerare una semplice passività dello spirito: il quale, se fosse, per un momento, passivo, cesserebbe per ciò solo di essere spirito, per diventare un qualsiasi ente materiale, che non si modifica se non per l’azione esercitata su di esso da altri enti materiali. Lo spirito che conosce è invece lo spirito autore della propria conoscenza”. (G. Gentile, "I fondamenti della filosofia del diritto")



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Di admin