Socrate

Primo: a chi li governa, i popoli servono per produrre ricchezza e di forza politico-militare, sicché l’unificazione globale delle classi dominanti e altri processi che ora passerò a indicare hanno reso i popoli superflui.  I popoli come moltitudine di lavoratori e consumatori sono stati resi superflui dalla finanziarizzazione dell’economia, dall’intelligenza artificiale, dall’automazione. I popoli come moltitudine di combattenti sono stati resi superflui dalla unificazione globale del potere capitalista finanziario ed alla sostituzione delle guerre di conquista tradizionali con guerre finanziarie. I popoli come colonizzatori sono stati resi superflui dal completamento della occupazione delle terre di questo pianeta e dalla mancanza di tecnologie per colonizzare altri pianeti. Sono ancora utili i popoli affamati e minacciati come masse di penetrazione migratoria per frantumare i popoli storicamente consolidati e renderli più passivi e meno capaci di resistere.

Secondo: l’esaurimento delle risorse planetarie e l’insostenibilità dell’attuale processo di inquinamento esigono, per la salvezza della biosfera, la radicale riduzione dei consumi e delle emissioni, cioè della popolazione.

Terzo: esistono le tecnologie per realizzare tale riduzione senza che la popolazione se ne accorga.

La somma di questi tre fattori punta in una direzione chiarissima.

Dal fatto che la popolazione terrestre è divenuta il contempo superflua e insostenibile e che è praticamente possibile ridimensionarla, consegue che con tutta verosimiglianza già si sta lavorando a questo fine e che, invece di proporre metodi per un impossibile rilancio della produzione, possiamo guardarci intorno per individuare come -con che mezzi fisici, chimici, legislativi si realizza quel ridimensionamento. Le analisi che non tengono conto di quanto sopra, hanno poco senso e ancor meno utilità.

E’ verosimile che i metodi adoperati siano di carattere non clamorosi per l’opinione pubblica e non traumatici per la biosfera, quindi non nucleari, ma piuttosto di tipo tossico, sia nel senso della riduzione della fertilità che nel senso della riduzione della vitalità, dell’efficienza biologica, immunitaria e mentale della popolazione, nonché culturale, per conseguire l’effetto complessivo ridurre la sua capacità di opposizione e di coordinamento dal basso. La mente va agli additivi per cibi e bevande (soprattutto per l’infanzia, ricchi di sostanze neurotossiche, diabetizzanti, obesizzanti, cancerogene), ai farmaci, ai vaccini recentemente resi obbligatori in molti paesi senza garanzie di qualità industriale e di non tossicità, ad altre sostanze diffuse nell’ambiente dall’industria, dall’agricoltura, dalle attività militari. Va anche al pensiero unico, instillato dalla scuola elementare alla tomba, il quale costituisce un grande e articolato story telling, che è protetto dalle regole del politically correct e dal gatekeeping, e che copre tutto: dall’economia alla moneta alla difesa alla salute alla politica al mescolamento dei popoli – tutto quello che serve per produrre consenso e compliance popolari verso pratiche e piani elaborati a porte chiuse in isolamento tecnocratico e senza responsabilità politica o giuridica.

Le oligarchie di Cina e forse India, seppur partecipi del sistema globale del capitalismo finanziario, ancora perseguono politiche sviluppiste allo scopo di aumentare la loro percentuale di potenze mondiali, e per farlo aumentano pericolosamente produzione e consumi, cioè anche emissioni inquinanti; e probabilmente sarà questo a far precipitare la situazione ecologico-climatica creando le condizioni di emergenza, attese per attuare provvedimenti drastici contro la volontà delle genti e sbarazzandosi dei diritti, della democrazia e della legalità.

Si configura uno scenario globale che trascende l’analisi economica e la stessa visione marxiana, poiché si sono attivate variabili ulteriori, come la capacità della classe dominante globale non solo di modificare il rapporto economico giuridico e politico con le masse dominate, ma anche di decidere quanta massa (le) serve ancora, dato che da un lato le funzioni della massa umana possono essere svolte da ritrovati tecnologici, e dall’altro lato la massa umana ha un costo crescente e insostenibile.

 





Citazioni

"Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell’intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall’ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando c’era già pressoché tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all’agiatezza ed al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. É evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa". (Aristotele, "Metafisica")







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