Alla recente festa dell’Anpi di Bologna, Elly Schlein e Nicola Fratoianni si sono esibiti in una prestazione canora piuttosto prevedibile: hanno cantato a squarciagola “bella ciao”. Interessante notare, per inciso, come Elly Schlein abbia una certa passione vocazionale per il canto; passione che l’ha portata disinvoltamente a intonare Maracaibo sui carri arcobaleno dei Pride, tra parrucche fucsia e uomini camuffati da donne, e poi bella ciao alla festa dell’Anpi, tra “militonti” che ancora pensano che la contraddizione odierna sia il manganello fascista e non la violenza anonima dei mercati e della finanza, con annesso imperialismo atlantista. Come non mi stanco di ripetere ad nauseam, l’antifascismo in presenza di fascismo, quale fu quello di Antonio Gramsci, fu eroico e nobile. L’odierno antifascismo in assenza di fascismo della new left metamorfico-kafkiana è patetico, non soltanto per il suo carattere folklorico, ma anche e soprattutto perché svolge una parte essenziale di legittimazione della civiltà dei mercati, presentata come democrazia da difendere dal ritorno del per fortuna inesistente fascismo, morto e sepolto con tutti i suoi orrori da più di 50 anni. Il patetico antifascismo in assenza di fascismo permette alle sinistre fucsia, traditrici di Gramsci e delle classi lavoratrici, di riposizionarsi come guardie arcobaleno della globalizzazione neoliberale e del padronato cosmopolitico. Ad esempio, Elly Schlein canta bella ciao e poi il suo partito vota a favore dell’invio delle armi in Ucraina a sostegno dell’imperialismo di Washington. Fratoianni canta bella ciao e poi non ha alcun dubbio nell’indicare come nemico Putin e non la civiltà del dollaro con il suo imperialismo sciagurato. Elly Schlein canta bella ciao e poi sostiene convintamente quell’unione europea che quotidianamente aggredisce col manganello invisibile del neoliberismo le classi popolari e i lavoratori. Fratoianni canta bella ciao e poi propone come programma rivoluzionario Ilaria Salis, Soumahoro e i vent’anni di galera per chi commette ecocidio. Insomma, cantano bella ciao e operano come se la classe lavoratrice mai fosse esistita sul pianeta terra. Cantano bella ciao e danno il loro pieno sostegno all’imperialismo etico della civiltà del dollaro e non agli stati che eroicamente resistono rendendo possibile un mondo multipolare. La situazione è tragica, senza riuscire ad essere seria, a tal punto che dovremmo noi stessi un giorno intonare in relazione a loro: “o partigiano, portali via”.
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