Gli osceni pestaggi degli studenti di Firenze e di Pisa che protestavano in difesa del popolo palestinese meritano qualche considerazione critica. Anzitutto, il tanto encomiato mondo della libertà occidentale continua a mostrare platealmente le proprie crepe. Non si dimentichi che la Lega di Salvini addirittura ha proposto di mettere fuori legge le manifestazioni sul tema. Siamo davvero certi che l’Occidente sia il regno della trinità di diritti, libertà e democrazia? Ciò oltretutto rappresenta una conferma del fatto che l’ordine neoliberale non segna il tramonto dello Stato nazionale: se mai si caratterizza per la ridefinizione dello Stato stesso come stato neoliberale o, direbbe Marx, come comitato d’affari dei ceti dominanti. Lo Stato neoliberale è il governo dei mercati per i mercati. Infatti, per un verso, fa welfare al contrario, supportando e foraggiando le banche e gli istituti di credito e colpendo senza pietà la spesa pubblica, i lavoratori e i ceti medi. Per un altro verso, lo Stato neoliberale usa la violenza per reprimere le contestazioni non organiche al suo funzionamento, dalle giubbe gialle galliche agli studenti toscani. Promuove le irrilevanti manifestazioni dell’arcobaleno, che nemmeno menzionano le contraddizioni reali, e reprime senza pietà le manifestazioni come quella degli studenti di Pisa e di Firenze che prendono di mira le storture dell’ordine mondiale retto dalla monarchia del dollaro e dal suo imperialismo. L’orrenda vicenda del pestaggio degli studenti di cui stiamo discutendo getta un cono d’ombra tremendo sull’ordine neoliberale, smascherandone pienamente la reale essenza. Non chiamiamolo regno della libertà e della democrazia, per favore.
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