L’ultima uscita di Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, merita di essere commentata criticamente. Secondo quanto riportato da molteplici siti di informazione, così egli avrebbe asserito in relazione alle dichiarazioni del ministro degli esteri russo Lavrov, che nei giorni scorsi ha accusato l’Italia di essere anti-russa: “non siamo nemici di nessuno ma costruttori di pace”. A ben vedere, troviamo ben due menzogne in una singola proposizione. Come può Tajani dire che “non siamo nemici di nessuno” quando stiamo da anni facendo le sanzioni alla Russia e inviando armi all’Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood? Come può dire che non siamo nemici di nessuno, se negli ultimi vent’anni e più l’Italia ha sempre preso parte alle missioni imperialistiche della NATO, portando guerra e distruzione in giro per il mondo, naturalmente sempre coprendo queste sciagurate operazioni con la foglia di fico dell’esportazione dei diritti, della democrazia e della pace? È evidentemente un puro non sequitur, simile all’atteggiamento di chi scaglia la pietra e poi nasconde la mano dietro la schiena. L’altra palese menzogna riguarda il fatto che l’Italia sarebbe, a giudizio di Tajani, “costruttrice di pace”. L’assurdità di questo asserto emerge non appena consideriamo il modus operandi dell’Italia, anche solo in relazione alla controversa vicenda dell’Ucraina: tanto per cominciare, questa, come non ci stanchiamo di ripetere allo sfinimento, è la guerra che Washington, la Nato e l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, stanno conducendo spietatamente contro la Russia di Putin, colpevole di non piegarsi al nuovo ordine mondiale americanocentrico e anzi di propiziare un mondo multipolare. L’Ucraina figura solo come l’instrumentum belli impiegato ad arte dal leviatano talassocratico del dollaro. L’atteggiamento di chi si dichiara costruttore di pace nell’atto stesso con cui manda armi a una delle due parti in guerra risulta simile a quello del medico che dicesse di essere nemico del diabete e intanto somministrasse massicce dosi di zucchero al paziente che deve essere curato. La pace si costruisce con il dialogo e con i negoziati, non certo con l’invio di armi e con le sanzioni, dovrebbe saperlo anche un bambino di 4 anni. Era costruttrice di pace l’Italia quando nel 1999, al fianco della NATO, bombardava Belgrado distruggendo ospedali, scuole e orfanatrofi? Con le surreali parole di Tajani, l’Italia ha perso davvero un’altra occasione per evitarsi una pessima figura, seguitando a fare la penosa parte della colonia senza dignità dell’imperialismo a stelle e strisce.
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