Libri di Diego Fusaro
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Qualche settimana fa, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha sostenuto che la Russia di Putin si sta comportando con l’Ucraina in maniera simile al terzo Reich. E adesso giunge puntuale la presa di posizione della Russia, che respinge al mittente le accuse e definisce “blasfeme” le parole dell’Italia. Pressoché tutti i politici, anzitutto quelli al governo, si sono stretti intorno al presidente Mattarella per portargli solidarietà e per definire inqualificabili le accuse della Russia. A onor del vero, le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sono state particolarmente felici per più motivi. Anzitutto, il richiamo ossessivo al nazismo e la collaudata pratica della reductio ad Hitlerum serve sempre a negare umanità all’avversario, paragonandolo direttamente ai crimini del nazismo. In secondo luogo, come la Russia nella sua replica non ha mancato di sottolineare, l’accostamento dei russi ai nazisti figura come una vera e propria violenza storica, se si considera che furono proprio i carri armati sovietici a liberare Auschwitz dai nazisti. Se proprio si deve a tutti i costi parlare di nazismo oggi, bisogna farlo semmai in relazione all’Ucraina, ove opera, peraltro supportato pienamente dall’occidente anzi dell’uccidente a stelle e strisce, il famigerato battaglione Azov. Per amore di verità, la Russia ha ricordato all’Italia che a supportare i nazisti non fu la Russia socialista, ma l’Italia mussoliniana. Ora, che l’Italia si senta profondamente offesa per questa presa di posizione russa appare decisamente curioso, se si considera che a offendere è stata semmai l’Italia, paragonando la Russia al terzo Reich. E l’offesa peraltro sembra continuare liberamente, se si considera anche solo quello che ha scritto in questi giorni disinvoltamente il “Corriere della sera”: “La bionda e truccatissima portavoce di Lavrov è il suo megafono: mente al suo posto, bacchetta chiunque osi contraddirla e costruisce le «realtà alternative» che il ministro degli esteri russo offre al mondo in nome e per conto di Putin”. Credo che queste parole siano sufficienti per capire chi sia il portatore dell’offesa e chi la vittima della medesima.