Sul suo social personale, Truth, Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, ha fatto un lungo post in cui si è espresso intorno alla Russia e ai rapporti che con essa desidera impostare in qualità di nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Ben altro tenore in effetti rispetto a quello a cui eravamo abituati con l’amministrazione Biden, che da subito aveva evitato il dialogo con Putin definendolo perentoriamente “macellaio” e seguendo unicamente la scellerata via della guerra. Trump, per parte sua, si è rivolto anzitutto al popolo Russo, dicendo di stimarlo e ricordando anche una cosa decisamente importante: se l’Europa è stata liberata dal nazismo, lo dobbiamo in gran parte anche ai Russi. Non è poco un riconoscimento di questo tipo, dato che molto spesso la propaganda hollywoodiana tende a rimuovere l’importanza della Russia nel processo di liberazione dell’Europa, lasciando intendere che sia stato merito esclusivo della civiltà del dollaro (pensate anche solo alla pellicola di Roberto Benigni “La vita è bella”, che sotto questo riguardo rappresenta davvero un capolavoro ideologico). Trump mette subito in chiaro il vero obiettivo, porre fine il prima possibile alla guerra. Subito specifica che, se ciò non dovesse accadere, allora egli si vedrebbe costretto a prendere provvedimenti in termini di dazi. Insomma, almeno a parole, Trump sembra voler seguire davvero un’altra via rispetto a quella sciagurata seguita dall’amministrazione Biden. E con ciò non possiamo che dare ulteriore conferma al nostro ormai più volte ribadito giudizio, secondo cui peggio di Donald Trump c’è solo Joe Biden. Vero è che il Cremlino, nei giorni scorsi, ha fatto sapere che non si aspetta grandi trasformazioni con l’avvento di Trump. Evidentemente Mosca sa bene che la civiltà del dollaro resta vocazionalmente imperialistica, con o senza Trump. Ma ci piace sperare che le cose possano cambiare radicalmente, senza però farci troppe illusioni. D’altro canto, lo sappiamo bene e l’abbiamo sottolineato abbondantemente: questa non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, essendo invece il conflitto che la civiltà del dollaro e l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, stanno conducendo contro la Russia di Putin, colpevole di non piegarsi al nuovo ordine mondiale e anzi di propiziare la genesi di un mondo multipolare sottratto alla dominazione a stelle e strisce.
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