Questo trattore in riva al mare, in un luogo così eterogeneo rispetto a quello in cui è solito muoversi, mi ha magneticamente richiamato alla memoria una scena classica. Anche se a quel tempo ancora non esisteva ovviamente il trattore. La scena ha per protagonista Ulisse, contrariato all’idea di dover partire per la guerra di Troia. L’astuto eroe inventò, come suo solito, un espediente: si finse pazzo, mettendosi ad arare senza senso i campi, concimandoli con il sale e pronunciando parole del tutto insensate. Di modo che la delegazione achea inviata a Itaca per richiamarlo alle armi lo prendesse per pazzo e non lo facesse imbarcare per la spedizione bellica. Ben conoscendo le astuzie del figlio di Laerte, gli eroi achei posero a terra, proprio dove Ulisse stava compiendo la sua opera intelligentemente insensata, il di lui figlio, il piccolo Telemaco ancora in fasce. A quel punto, Ulisse bloccò immediatamente il suo carro per non travolgere il figlio. L’inganno fu svelato ed egli dovette partire alla volta di Troia. L’insegnamento mi pare di limpida chiarezza: chi è intelligente, se può, evita la guerra; i valori della famiglia e la tutela dei figli vengono prima di tutto.
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