"Non avremo dunque torto, proseguii, a giudicare che si tratta di due princìpi diversi tra loro; e chiameremo razionale il principio grazie al quale l'anima ragiona, irrazionale e concupiscibile, compagno di soddisfazioni e piaceri, quello per il quale essa prova amore, fame e sete ed è turbata dagli altri desideri". (Platone, "Repubblica")