Libri di Diego Fusaro

Famiglie e giovani si allenino alla sopravvivenza nel tempo dell’emergenza: così ha sentenziato la vestale del neoliberismo cosmopolita, la sacerdotessa dei mercati speculativi Ursula von der Leyen. Sono parole folli e allucinanti, sulle quali vale la pena richiamare criticamente l’attenzione. I pretoriani dell’ordine costituito stanno seminando terrore a piene mani, con un obiettivo chiaro, sul quale abbiamo già provato a gettare luce: terrorizzare le masse popolari è il primo gesto necessario per indurle poi a compiere docilmente tutto ciò che viene richiesto dal potere e giustificato come atto a garantire la sicurezza compromessa nel tempo dell’emergenza. La fobopolitica serve appunto a fare sì che il popolo terrorizzato accetti l’inaccettabile, senza capacità di elaborazione critica e senza possibilità di resistenza. Ursula von der Leyen, come sappiamo, nelle settimane scorse ha lanciato il demenziale e surreale programma di riarmo europeo; un programma destinato a costare 800 miliardi di euro, molti dei quali potrebbero essere generosamente prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini europei. E adesso, come se non bastasse, è partita la narrativa della sopravvivenza ed è esploso quello che indecorosamente il rotocalco turbomondialista “La Repubblica” ha avuto il coraggio di definire “il fascino dei bunker”: pare che in Veneto stia già spopolando la tendenza alla creazione di bunker condominiali! Potenza della suggestione e della propaganda, sempre pronta a trovare dinanzi a sé sudditi docili e disposti a bersele tutte senza alcuno spirito critico. Naturalmente, perché questo paradigma possa funzionare a pieno regime, occorre rinfocolare sempre da capo la narrazione priva di riscontro oggettivo dell’imminente attacco da parte della Russia: come non ci stanchiamo di dire, la Russia non intende attaccare l’Europa e se avesse voluto l’avrebbe già fatto da tempo, senza comunque aspettare il suo riarmo. La Russia attaccherà l’Europa se e solo se quest’ultima continuerà a provocarla stoltamente, come per ora sta facendo con solerzia. Non mi stanco di ribadirlo: il nostro nemico attualmente non è a Mosca, non è a Pechino e non è a Teheran; il nostro nemico è a Bruxelles, e si esprime appunto con il lessico fumettistico e caricaturale della signora von der Leyen, la quale vuole il riarmo in astratto per la difesa dalla Russia e in concreto per rilanciare in chiave bellica l’industria dell’auto teutonica e le ragioni irragionevoli del capitalismo delle armi. La patetica pubblicità del kit europeo di sopravvivenza nel tempo dell’emergenza di qualche settimana fa credo possa dirsi ragionevolmente il non plus ultra del declino dell’Europa e della falsità manicomiale della sua narrazione egemonica.