Socrate

Sono rimasto piacevolmente stupito dalla trilogia del “Metodo MusicArte di Maestro Daniele Pasini”. In cosa consiste e perché può, a giusto titolo, definirsi rivoluzionario? Nato a cavaliere tra il 2016 e il 2017, è teorizzato e praticato in tre volumi: a) MusicArte: Musica Arte e Immagine nella scuola primaria; b) Eye training & Ear training: tabelle di allenamento; c) Pianeta MusicArte: guida per insegnanti, famiglie e studenti. La Trilogia del Metodo MusicArte mette in mostra, adattando i contenuti alla scuola primaria, la comunanza tra musica, disegno a mano libera, matematica, geometria, eye training, ear training e sport. La decalcatura è intesa come metodo di apprendimento applicabile alla musica e al disegno. del resto, Bach copiava le musiche di Vivaldi. Nel primo libro sono illustrate proposte creative per la decalcatura dei disegni. Nel terzo libro sono illustrate proposte per la decalcatura e trascrizione di spartiti. Di cosa tratta, in concreto, la trilogia del Maestro Pasini? Il primo libro narra una sperimentazione durata due anni: 1. La parte di musica guida verso le informazioni essenziali e necessarie per poter condurre attività di base in classe; 2. Alla decalcatura e copiatura di disegni sono state aggiunte alcune varianti combinatorie, che hanno a che fare con la geometria e prendono ispirazione dal contrappunto bachiano, la tecnica di composizione musicale di J.S.Bach. Nel secondo testo, viene indagata la relazione tra memorizzazione di suoni e memorizzazione di lunghezze. Il terzo libro è una ricchissima guida per insegnanti, famiglie e studenti. Si tratta, come dicevo, di un metodo rivoluzionario, che presenta tutta una serie di aspetti innovativi. Di questi, merita a mio giudizio di essere sottolineata la libertà dell’apprendimento: si spezza il modo generale di insegnare, quasi come se insegnare volesse dire far passare automaticamente un contenuto da un contenitore a un altro. Il metodo Pasini educa lo spirito alla libertà, al librarsi libero dello spirito che senza costrizioni apprende e si fa libero. Questo mi pare davvero un punto decisivo. La nostra è l’epoca prosaica del calcolo e del “pensiero calcolante”, come lo appellava Heidegger. Il Maestro Pasini reagisce con forza a questa “notte del mondo”. E lo fa mediante l’elaborazione di un metodo, che coinvolge docenti e discenti. Del resto, come insegnava il Gentile del “Sommario di pedagogia”, non è forse vero che il processo dell’insegnamento pone in connessione dialettica maestri e discepoli? E che “docendo discitur”? La nostra epoca è pervasa dal “cretinismo economico”, così lo definiva Gramsci nei “Quaderni del carcere”. Il Metodo Pasini mi pare un fecondissimo rovesciamento dell’ovunque imperante prosa: a cui contrappone la poesia dell’apprendimento libero e senza costrizioni, ma non per questo senza metodo. V’è metodo e metodo, naturalmente. E quello del Maestro Pasini è un metodo pensato per favorire un processo di apprendimento e di elevazione libero e – diciamolo – poetico. Come nella spelonca di Platone: liberare i cavernicoli e farli uscire dalla spelonca non vuol dire certo costringerli a compiere la risalita. Né significa trascinarli contro la loro volontà. Niente affatto. Vuol dire, al contrario, mostrare loro la via, affinché apprendano a liberarsi e compiere autonomamente l’esodo. È quanto insegna a fare il Maestro Pasini. La paideutica che egli propone è di tipo squisitamente platonico: insegna a uscire dalla caverna. Mostra a ciascuno la via per liberarsi apprendendo. Secondo un processo libero, che coinvolge la totalità della nostra persona e del nostro essere. Contro la parzialità settoriale a cui la civiltà delle macchine ci condanna.

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I libri del “Metodo MusicArte”
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Citazioni

"L'ottimismo può raggiungere strati in cui il futuro, ancora assopito, viene fecondato. In tal caso lo si incontra come un sapere che raggiunge profondità maggiori che non la forza dei fatti – che addirittura può suscitarli. Il suo fulcro è più nel carattere che nel mondo. Un ottimismo fondato su queste basi va apprezzato in se stesso, dal momento che proprio la volontà, la speranza e la stessa prospettiva futura devono dare a chi lo professa la forza di resistere nel mutevole corso della storia e dei suoi pericoli. Molte cose dipendono da questo". (E. Jünger, "Oltre la linea")







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