《I ricordi, anche i più estesi, non sempre costituiscono un’autobiografia. E questa di certo non lo è, nemmeno per quanto riguarda gli anni berlinesi, di cui qui solo mi occupo. Infatti un’autobiografia ha a che fare con il tempo, con una sequenza, e con ciò che costituisce il flusso continuo della vita. Qui invece in questione c’è uno spazio, ci sono momenti e discontinuità. Poiché anche se qui fanno la loro comparsa mesi e anni, ciò avviene solo nella forma che assumono nell’attimo della rievocazione. Questa forma peculiare – la si chiami fugace o eterna – non è in alcun modo la materia di cui essa è costituita, cioè la materia della vita》.

Walter Benjamin, Cronaca berlinese, in Scritti autobiografici

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