GIOVANNI PECKHAM

A cura di Michela Pereira

 


Giovanni Peckham (o Pecham) fu uno dei più rappresentativi filosofi inglesi della seconda metà del XIII secolo. La sua biografia è scarsamente documentata, ma sappiamo che fu reggente di teologia a Parigi e lettore nello studio francescano di quella città negli anni 1269-72, essendo nata a Patcham, nel Sussex, probabilmente attorno al 1230. Aveva studiato arti ad Oxford verso la fine del decennio successivo, ed era poi entrato nell’ordine francescano, recandosi a Parigi per gli studi teologici. Agli anni parigini risalgono diversi commenti biblici, il commento alle Sentenze di Pietro Lombardo e forse il Tractatus de anima. Sempre in questo periodo Giovanni Peckham fu un personaggio di spicco nel fronte dei teologi conservatori che si opponevano all’insegnamento di Tommaso d’Aquino. La sua posizione, tipicamente francescana, si colloca sul percorso di elaborazione interno all’Ordine a partire dalla posizione di Bonaventura, e la sua critica a Tommaso precede quella di Duns Scoto. Punto centrale del dibattito con Tommaso, contro il quale era ancora impegnato negli anni ’80, dopo la morte dell’Aquinate, fu il tema dell’unicità della forma sostanziale, cui Peckham contrappose l’adesione all’ilemorfismo e alle dottrine psicologiche e gnoseologiche della tradizione agostiniana (dualismo anima/corpo, dottrina della conoscenza per illuminazione). Fu un maestro di notevole successo, ma non sviluppò dottrine di particolare originalità o rilievo.
Verso il 1271-72 tornò ad Oxford, come lettore dello studio francescano. Gli interessi scientifici, che nell’università inglese erano profondamente radicati e avevano conosciuto uno sviluppo notevole con l’insegnamento di Roberto Grossatesta, cessato nel 1235, offrivano uno spazio all’attenzione di Giovanni Peckham per l’astronomia e l’ottica, testimoniati dai suoi scritti scientifici (Perspectiva communis, Theorica planetarum, Tractatus de sphaera, Tractatus de numeris), oltre che dalla quantità di materiali scientifici inclusi nel Tractatus de anima, e nelle due raccolte di questioni antropologiche (Quaestiones de anima, Quaestiones de beatitudine corporis et animae). In queste opere Peckham mostra di subire un forte influsso delle ricerche di Ruggero Bacone, con cui aveva sicuramente avuto contatti negli anni ’60 a Parigi. Nel 1277 fu chiamato come maestro di teologia alla curia papale e nel 1279 venne nominato arcivescovo di Canterbury. Morì nel 1292.

 


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