AUGUSTO GUZZO
Augusto Guzzo nacque a Napoli il 24 gennaio 1894 e rimase giovanissimo orfano di padre. Si iscrisse al corso di laurea in Lettere presso l’Università di Napoli e contemporaneamente all’Istituto orientale, ma dopo due anni passò a Filosofia dove ebbe come maestro Sebastiano Maturi. Nel 1915 conseguì la laurea con una tesi su “I primi scritti di E. Kant” (pubblicata subito parzialmente e nel 1920 interamente). Nel 1918 iniziò l’insegnamento al liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, finché nel ’24 ottenne la cattedra di Filosofia e di Storia della filosofia nella facoltà di Magistero a Torino, dove rimase fino al ’32. Nel ’29 fondò la rivista «Erma», che diresse fino al ’32. Dopo una breve parentesi a Pisa (1932-34), dove insegnò Filosofia morale e fu direttore del seminario di filosofia della scuola Normale, nel 1934 Guzzo fece ritorno a Torino sulla cattedra di Filosofia morale, succedendo a Erminio Juvalta. Nel 1939 passò a Filosofia teoretica, succedendo ad Annibale Pastore e conservando per incarico la cattedra di Filosofia morale. Nel novembre dello stesso anno fondò, insieme con Nicola Abbagnano, la Sezione piemontese dell’Istituto di Studi filosofici che aveva sede in via Po 18 presso l’Istituto di Filosofia. Nel ’43, persa tragicamente la figlia Luisa, iniziò un lungo periodo appartato. Dal ’50 pubblicò la rivista «Filosofia», alla quale aggiunse nel ’59 un fascicolo internazionale trasformato nel ’69 negli annali «Studi internazionali di filosofia». Oltre che di numerosi scritti storiografici (tra cui Il pensiero di Spinoza, 1924; Kant precritico, 1924; Idealisti ed empiristi, 1935; Agostino e Tommaso, 1958; Giordano Bruno, 1960; Storia della filosofia e della civiltà per saggi, 1975), è autore di vari scritti teorici, nei quali l’idealismo è ripensato criticamente (Verità e realtà. Apologia dell’idealismo, 1925). Tra il 1947 e l’’80 pubblicò l’ampia opera sistematica L'uomo: I. L’io e la ragione; II. La moralità; III. La scienza; IV. L’arte. V-VI. La religione. La filosofia. Si spense a Torino il 23 agosto 1986. L’itinerario filosofico percorso da Guzzo si configura come un idealismo teistico di ispirazione fortemente platonica e agostiniana, che rivendica l’irriducibilità dei singoli, l’oggettività sovrastorica della norma come valore e la totale trascendenza dell’Assoluto. Guzzo polemizza contro lo storicismo, per il quale veritas filia temporis: a tale tesi egli oppone, sulla scia di Agostino, che veritas mater temporis e che solamente nella incessante tensione veritativa interiore può realizzarsi la persona.