Sebbene La scrittura e la persecuzione e Diritto naturale e storia furono pubblicati ad un anno di distanza l’uno dall’altro, queste due opere sembrano avere ben poco in comune tra loro. In Diritto naturale e storia, infatti, non troviamo nessuna particolareggiata discussione sulla scrittura filosofica né riflessioni sui pensatori medievali islamici ed ebraici trattati ampliamente in La scrittura e la persecuzione. Inoltre, mentre Diritto naturale e storia sottolinea i contrasti e le differenze tra classici e moderni, La scrittura e la persecuzione tenta di mettere in risalto l’essenziale continuità della tradizione filosofica.
La scrittura e la persecuzione è l’unico libro di Strauss che sia esplicitamente dedicato alla sua riscoperta di “un’arte dello scrivere ormai dimenticata”, una scrittura “tra le righe”, più precisamente, esoterica. Secondo Strauss la consapevolezza dell’esoterismo venne meno con l’emergere dello storicismo verso la fine del XVIII secolo. In Pensieri su Machiavelli, indica nel Goethe del dopo-Werther l’ultimo grande autore che riscoprì o ricordò il nesso tra la scrittura e la persecuzione. Questa intuizione, però, morì con Goethe, e con essa vennero distrutte “le ultime vestigia dell’originario significato della filosofia”.
Nei primi due capitoli di La scrittura e la persecuzione, Strauss presenta un resoconto generale delle caratteristiche della pratica di scrittura esoterica: un’opera esoterica contiene una dottrina popolare e costruttiva che è accessibile a tutti e una dottrina segreta (o esoterica) che si rivela solo dopo uno studio attento e profondo, uno studio che tenga conto tanto di problemi filosofici quanto di questioni letterarie. Un testo esoterico deve essere scritto con un’estrema precisione e attenzione, e può presentarsi in varie forme e tipologie (dialogo, commento, trattato, ecc). Il suo autore utilizza innumerevoli stratagemmi e trucchi letterari, in modo da celare e - allo stesso - tempo rivelare la sua vera dottrina. Queste caratteristiche enigmatiche, continua Strauss, includono “l’oscurità del progetto, l’uso di contraddizioni, pseudonimi, ripetizioni, espressioni inusuali, ecc.”. Per capire in modo completo ed adeguato un testo esoterico, bisogna riuscire a collegare ogni minimo dettaglio letterario all’argomento generale nella sua interezza: un processo che, ovviamente, risulta non sempre facilmente attuabile.
La ragione principale dell’accostamento tra scrittura e persecuzione, coppia di termini che troviamo già nel titolo, può essere così riassunta: la maggior parte delle società del passato (e molte società contemporanee) erano sottomesse a regimi non-liberali, che praticavano largamente la censura e la persecuzione al fine di mantenere stabile il potere politico e quello religioso; allorché lo scopo di un filosofo era quello di migliorare la condizione umana, rivelando e diffondendo la conoscenza vera, egli si trovava necessariamente in contrasto con le opinioni dominanti del suo tempo. Perciò, se desiderava comunicare i suoi pensieri attraverso la scrittura, doveva anche trovare il modo di evitare l’ira e la condanna delle autorità. Da qui la necessità della scrittura esoterica.