Ecco alcuni (pochi, ma buoni!) libri che, secondo me, meritano di essere letti perchè densi di significato o, più banalmente, perchè piacevoli (cerco di non andare troppo sul "filosofico" e se ci vado lo stesso scusatemi, è una deformazione professionale):
Dante, Divina Commedia
A. Tabucchi, Sostiene Pereira
G. Durell, La mia famiglia e altri animali
I.S. Turgenev, Padri e figli
Goethe, Faust
I. Silone, Vino e pane
F. Uhlman, L'amico ritrovato
P. Levi, Se questo è un uomo
Sallustio, La congiura di Catilina
L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal
Shakespeare, Amleto
E questa è una lista di alcuni bei libri che vi consiglio: sicuramente e ho scordati molti che ho letto e che mi sono piaciuti... se mi vengono in mente, aggiorno la lista
Ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi. (Kafka, Lettera a Pollak del 27/1/1904)
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