György Lukācs

A cura di


COSCIENZA DI CLASSE E RIVOLUZIONE

Anche in ambito teorico-politico le posizioni espresse da Storia e coscienza di classe si differenziano sensibilmente da quelle del marxismo ufficiale. In effetti al centro del discorso lukācsiano sta non tanto l'analisi della realtā economica quanto quella della "coscienza" di una determinata classe sociale: il proletariato. Ad essa Lukācs attribuisce caratteristiche e funzioni desunte da certe promesse filosofiche che non da una concreta analisi empirica. Per un verso il proletariato si configura nelle sue pagine come l'erede ideale della grande tradizione politico-intellettuale borghese: quella tradizione il cui messaggio di fondo si esprime per Lukācs nel principio-valore dell'emancipazione dell'umanitā dell'asservimento nei confronti della natura e dall'ingiustizia sociale. Per un altro verso il proletariato č il punto d'approdo della pių alta contraddizione tra l'evoluzione tecnologico-produttiva del mondo e la disuguaglianza economica. Dato tutto ciō, il proletariato appare oggettivamente e immediatamente il soggetto sociale in grado di trasformare in direzione socialista il mondo. 'oggettivamente e immediatamente' significa che il destino e l'iniziativa rivoluzionaria della classe operaia appartengono esclusivamente ad essa in quanto tale, senza bisogno di guide dall'esterno. La sola precondizione e sorgente della rivoluzione č poi individuata non tanto in una determinata situazione oggettivo-infrastrutturale quanto in un certo livello di consapevolezza e di volontā ideale: in quella " coscienza di classe " evocata, certo non casualmente, nello stesso titolo dell'opera lukācsiana. Per molti aspetti tale coscienza ricorda da vicino lo spirito e l'Idea di hegeliana memoria. In effetti, parlando di questa ch'č la vera protagonista del proprio discorso, Lukācs rivela chiaramente l'entitā dei propri debiti nei confronti di una ben determinata ereditā filosofica. La coscienza di classe č una forza, meta-individuale e meta-empirica che cresce, storicisticamente, col crescere delle esperienze intellettuali e pratiche nel tempo. Tale crescita coincide coll'acquisizione di una coscienza sempre pių estesa della realtā sociale e delle sue contraddizioni: una conoscenza capace poi di agire a sua volta in modo sempre pių efficace sulla realtā. La coscienza di classe č come un grande fiume che durante il suo corso assorbe tutti i corsi d'acqua minori convogliandoli in una direzione ben precisa e costituendosi cosė come la fonte di vita della regione attraversata - o fuor di metafora, come la fonte del progresso sociale. In termini pių speculativi, la coscienza di classe č una grande possibilitā teorica che prende gradualmente consapevolezza di sé finché, giunta in un certo grado di maturazione, quella teoria si puō trasformare in una pratica e quella possibilitā si compie in una realtā. Solo il proletariato sarā per Lukācs in grado di acquisire tale coscienza liberandone tutte le energie dinamiche e trasformatrici. Mentre infatti la borghesia appare chiusa entro il circuito di interessi particolari che non sa trascendere (per cui puō acquisire solo una " falsa coscienza " della realtā e, soprattutto, non puō e non vuole modificare quest'ultima), il proletariato sa elaborare una versione tendenzialmente universale del mondo e una prospettiva autenticamente trasformatrice di questo. Solo esso č in grado di pensare, di volere la negazione di sé come classe sociale e dunque, pių in generale di pensare e volere una societā senza classi. E solo esso č in grado per ragioni storiche di mediare conoscenza e azione in vista di un grande disegno sovvertitore ed emancipatore: " Il proletariato č […] al tempo stesso il prodotto della crisi permanente del capitalismo e colui che porta a compimento quelle tendenze che spingono il capitalismo verso la fine […]. Esso agisce in quanto conosce la propria situazione. E conosce la propria situazione nella societā in quanto lotta contro il capitalismo ". Convinto della stretta correlazione esistente fra livello di consapevolezza ed esperienza dell'azione, Lukācs afferma che nella sua fase finale la coscienza di classe si forgia durante l'agire stesso del movimento rivoluzionario. Egli attribuisce anzi all'azione rivoluzionaria una tale efficacia maturante e disciplinatrice da ridurre sensibilmente, nel suo saggio, il rilievo del momento organizzativo di questa stessa azione. Quando la classe operaia giunge a un'adeguata consapevolezza e si impegna in una determinata linea di condotta " la conoscenza si trasforma in azione, la teoria in parola d'ordine, e la massa che agisce in conformitā con la parola d'ordine si raccoglie sempre pių saldamente, coscientemente e risolutamente intorno alle avanguardie della lotta ". Ciō non significa che una forma di organizzazione non sia necessaria. Ad essa, e pių precisamente al partito, spetta anzi " l'alta funzione di essere portatore della coscienza di classe del proletariato, coscienza della sua missione storica ". Č tuttavia evidente che, a differenza di quanto avveniva in Lenin, l'accento di Lukācs cade non tanto sul partito quanto sulla classe, non tanto sull'organizzazione quanto sulla spontaneitā e l'immediatezza dell'azione rivoluzionaria. Č il proletariato, maturato e risvegliato non dai "professionisti della rivoluzione" cari a Lenin ma dalla sua propria forza autonoma (correlata all'evoluzione della storia), a restare il vero soggetto sociale della lotta anti-capitalistica e della trasformazione del mondo.

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