ADAM MARSH
Adam Marsh, in realtà Adam de Marisco, visse tra il 1200 e il 1259: nato a Bath, si formò a Oxford sotto la guida del celebre filosofo Roberto Grossatesta. Nel 1230 entrò nell’ordine francescano e grazie a Grossatesta si appassionò alla filosofia: ben presto venne riconosciuto da tutti come un vero e proprio leader intellettuale oltre che spirituale. Dei suoi scritti ci sono giunte esclusivamente le lettere. Il suo allievo, Ruggero Bacone, decantò a più riprese la sua immensa conoscenza in campo teologico e matematico. A lui e alla sua saggezza si rivolsero non solo Roberto Grossatesta e Ruggero Bacone, ma perfino la regina, che ben conosceva la sua immensa esperienza anche nell’ambito della giurisprudenza. Arrivando a occupare una cattedra di teologia a Oxford (che tenne dal 1247 al 1250), Marsh non fece che accrescere il peso dell’ordine francescano: in lui convivono, seppur non senza problemi, il messaggio francescano e quello gioachiniano, secondo il quale si è in attesa dell’età nuova intesa come imminente. Marsh è infatti tra coloro che avvertono con ansia la cristianità minacciata, in forza di una caterva di eventi preoccupanti: a partire dal 1236, infatti, i mongoli si sono pericolosamente avvicinati all’Europa, e nel 1241 papa Gregorio IX ha lanciato l’appello per una crociata contro i tartari; inoltre, qualche anno dopo, parte la missione del francescano Giovanni di Pian del Carpine presso i tartari. In forza di questi eventi catastrofici che preludono al peggio, Marsh avverte l’esigenza di un rinnovamento radicale della Chiesa in quanto istituzione: egli trasmetterà questa preoccupazione e questa tensione verso l’“età nuova” al suo allievo Ruggero Bacone, che la declinerà come lotta contro il pericolo rappresentato dall’Anticristo.