István Mészáros
a cura di Corrado Bertolotto
István Mészáros č considerato uno dei principali filosofi marxisti della seconda metŕ del xx° secolo e inizio xxi° La maggior parte dei suoi scritti č dedicata all'analisi della possibilitŕ, e necessitŕ, di transizione dal capitalismo al comunismo. Una delle sue opere piů importanti: 'Beyond Capital: Toward a Theory of Transition' (Oltre il Capitale – Verso una Teoria di Transizione) del 1995, oltre ad affrontare il tema della transizione mira a fornire un'analisi della societŕ capitalistica attuale e della sua 'crisi strutturale'. Contemporaneamente l'autore critica senza mezzi termini l'ideologia borghese che instilla l'idea che non ci siano alternative e che si possano ottenere dei miglioramenti solo all'interno della societŕ capitalistica, ma 'gradualmente'. Analizza inoltre a fondo i fallimenti del 'socialismo reale'. Altre opere fondamentali sono 'Marx's Theory of Alienation' (La teoria dell'alienazione in Marx) del 1970 e soprattutto 'Social Structure and Forms of Consciousness' in due volumi (2010-2011): il primo con sottotitolo 'The Social Determination of Method', e il secondo con sottotitolo 'The Dialectic of Structure and History'.
La vita e l'opera
István Mészáros fu un filosofo marxista ungherese, nato a Budapest il 19-12-1930 e morto a Margate (Inghilterra) l' 1-10-2017.
Fu allevato dalla madre single e dalla nonna materna, e all'etŕ di dodici anni falsificň la data di nascita per aiutare la famiglia ottenendo l'assunzione nella fabbrica di motori d'aeroplano dove lavorava sua madre. Le tristi condizioni di lavoro direttamente vissute avrebbero sviluppato in lui l'odio inestinguibile per le situazioni di sfruttamento e oppressione.
Intorno ai 15-16 anni Mészáros entrň in contatto con la filosofia di Marx frequentando una libreria. Dopo aver letto di Marx il 'Diciotto Brumaio di Luigi Napoleone', 'L'Anti Dühring' di Engels e il 'Manifesto Comunista' di Marx ed Engels prese interesse agli scritti di György Lukács sulla letteratura. Decise allora di iscriversi all'Universitŕ di Budapest e potč farlo nel 1949 vincendo una borsa di studio, quando l'Ungheria divenne uno Stato comunista. All'Universitŕ si affiliň alla 'Scuola di Budapest', un gruppo di filosofi ungheresi (tra cui Ágnes Heller e György Markus) allievi di Lukács o da lui influenzati. Durante questo periodo Lukács era molto criticato dal Partito Comunista Ungherese e il Governo di Mátyás Rákosi mise al bando alcuni suoi scritti tra il 1949 e la metŕ degli anni cinquanta. A causa del suo sostegno a Lukács e della frequentazione dei suoi 'Seminari' Mészáros rischiň di essere espulso dall'Universitŕ. Nel 1950 Mészáros scrisse una meticolosa difesa di una rappresentazione teatrale del classico ungherese 'Csongor es Tünde' di Vörösmarty censurato dalle autoritŕ. Il suo saggio fu pubblicato in due puntate sulla rivista letteraria 'Csillag' e ricevette nel 1951 il premio intitolato al poeta ungherese Attila Jószef, e l'opera teatrale censurata tornň a essere rappresentata. Tutto ciň indusse Lukács a nominarlo suo assistente all'Istituto di Estetica dell'Universitŕ di Budapest.
Dal 1950 al 1956 Mészáros partecipň attivamente ai dibattiti culturali e letterari come membro dell'Associazione degli Scrittori Ungheresi, su cui piů tardi scrisse nel suo libro 'La rivolta degli intellettuali in Ungheria' pubblicata in Italia nel 1958. Nel 1956 il suo saggio 'Il Cararattere Nazionale di Arte e Letteratura' fu scelto come tesi centrale dell'incontro plenario, presieduto dal compositore Zóltan Kodály, dell'antistalinista 'Circolo Petöfi', un gruppo accreditato di aver posto le basi della rivolta ungherese di Ottobre-Novembre di quell'anno. Egli pubblicň anche la rivista Esmélet (Consapevolezza), cofondata con Kodály, Lukács e altre figure culturali di punta.
Nel 1955 Mészáros incontrň a Parigi l'italiana Donatella Morisi, che diverrŕ sua moglie il 14 febbraio 1956 con Lukács testimone alle nozze. Fino alla sua morte (2007) essa gli fu compagna nella vita, nella comunanza di idee e nella lotta contro lo sfruttamento e l'oppressione. Ebbero tre figli.
Mészáros conseguě a Budapest il dottorato in filosofia; la sua dissertazione di laurea (1955) intitolata 'Satira e Realtŕ' fu seguita da Lukács. Piů o meno nello stesso periodo Lukács designň Mészáros suo successore all'Istituto di Estetica, Perň verso la fine del 1956, dopo i moti di ottobre repressi con l'invasione sovietica e l'imprigionamento di Lukács egli si convinse che non ci fosse piů nessuna speranza di trasformazione socialista del suo paese e con la famiglia abbandonň l'Ungheria. Mészáros e Lukács, pur lontani, rimasero in stretto contatto fino alla morte del filosofo nel 1971.
Lasciata l'Ungheria Mészáros andň in Italia dove ottenne, grazie anche all'interessamento di Norberto Bobbio, un incarico di insegnamento presso l'Universitŕ di Torino. Quando Lukács era praticamente prigioniero in casa a Budapest, sorvegliato speciale dal Partito Comunista per sospetto deviazionismo, Mészáros andň a trovare Sartre a Parigi e gli propose un proficuo confronto filosofico con Lukács. Sartre considerň interessante la proposta e disse che avrebbe scritto a Lukács in merito. Poichč questa idea non ebbe seguito la eventuale lettera potrebbe essere stata intercettata dalla occhiuta censura del partito comunista ungherese.
La carriera di insegnamento di Mészáros proseguě in Inghilterra: presso il Bedford College di Londra dal 1959 al 1961; all'Universitŕ di St. Andrews dal 1961 al 1966; all'Universitŕ del Sussex dal 1966 al 1995, dove tenne la cattedra di filosofia. Nel 1971 ricevette 'The Isaac Deutscher Memorial Prize' per il suo libro 'Marx's Theory of Alienation'. L'anno seguente ottenne un permesso accademico dall'Universitŕ del Sussex per poter accettare l'incarico di 'senior professor' di filosofia alla York University di Toronto. Questo divenne un caso celebre dopo che le autoritŕ canadesi gli rifiutarono il visto di entrata con la motivazione che egli costituiva un 'rischio per la sicurezza'. Dopo una generale presa di posizione in sua difesa da parte di eminenti personalitŕ del mondo politico e universitario del Canada e del Regno Unito, e le dimissioni del Ministro canadese per l'Immigrazione, il Visto gli fu concesso e ottenne l'incarico. Dopo tre anni di insegnamento alla York University di Toronto tornň all'Universitŕ del Sussex, dove nel 1991 fu nominato 'Professore Emerito'. Verso la fine degli anni settanta egli raccolse e pubblicň presso la Merlin Press di Londra tredici saggi dello storico filippino Renato Constantino, preceduti da una sua partecipe introduzione successivamente ripubblicata nel 'Journal of Contemporary Asia' Nel 1995 egli divenne membro dell'Accademia Ungherese delle Scienze e nello stesso anno pubblicň 'Beyond Capital'. Fu a seguito di quest'opera che l'allora Presidente del Venezuela Ugo Chaves dichiarň che Mészáros “illumina il sentiero da percorrere. Egli punta all'argomento che dobbiamo rendere centrale … al fine di condurre l'offensiva – a livello mondiale – nel movimento verso il socialismo”.
Nel 2008 a Caracas la Giuria del 'Premio Libertador al Pensamiento Critico' su 102 opere esaminate conferě a maggioranza di voti a István Mészáros il prestigioso premio per il libro 'El Desafěo y la Carga del Tiempo Histórico: El Socialismo del siglo XXI'
Dopo la pubblicazione in due volumi di 'Social Structure and Forms of Consciousness' (2010-2011) il filosofo si accinse a scrivere un seguito a 'Beyond Capital' intitolato 'Beyond Leviathan: Critique of the State'. Di quest'ultima opera egli aveva abbozzato tre volumi: The Historic Challenge, The Harsh Reality e The Necessary Alternative. Al momento della morte (1.10-2017) Mészáros aveva quasi completato il primo volume.
Dagli anni 90 fino alla sua morte fu un consulente importante della Casa Editrice Monthly Rewiew diretta da Harry Magdoff e John Bellamy Foster.
Infine Mészáros nel corso della vita si prodigň in conferenze ed incontri in Europa e in America (soprattutto nell'America latina) per comunicare il suo pensiero filosofico e militante, radicato nel pensiero marxiano, per lui strumento necessario di ogni ricerca storica, a maggior ragione quando l'analisi vuole conoscere i legami strutturali della societŕ capitalistica dei nostri giorni.
Il Pensiero
Essenziale al pensiero filosofico di Mészáros č la ricerca del rapporto dialettico fra Struttura e Storia, essenziale per una adeguata comprensione della natura e per definirne le caratteristiche, di ogni formazione sociale nella quale si cercano soluzioni sostenibili ai problemi incontrati. Ciň č particolarmente importante nel caso della formazione sociale del capitale, con la sua tendenza inesorabile verso una onnicomprensiva, strutturale determinazione di tutti gli aspetti della riproduzione sociale e – per la prima volta nella storia – al dominio globale implicito in questa forma di sviluppo. Non č quindi per nulla casuale, secondo Mészáros, che nell'interesse del richiesto mutamento strutturale Marx abbia focalizzato la sua attenzione critica sul concetto di struttura sociale durante le crisi e le esplosioni rivoluzionarie della decade 1840-50, quando articolň la propria – radicalmente nuova – concezione della storia.
A proposito del modo di produzione capitalistico, Mészáros insiste, con Marx, che essendo un modo di produzione storico, come i modi di produzione che lo hanno preceduto č destinato a essere superato. Il problema sono le contraddizioni che si sviluppano all'interno del sistema dalle quali il capitale ha sempre cercato, talvolta con temporanei successi, delle vie d'uscita che gli permettessero di proseguire, come un treno in corsa sprovvisto di freni, il suo processo continuo di autoaccumulazione attraverso il profitto. Le soluzioni escogitate il piů delle volte irrispettose dell'ambiente e della dignitŕ dell'uomo, non hanno potuto impedire l'avvicinarsi del collasso definitivo dell' ecosistema umano. Questo esito non asintotico, ma incombente, deve spingere il mondo dei lavoratori a prendere in mano, prima che sia tardi, il destino dell'umanitŕ dando vita a un nuovo modo storico di produzione sociale, gestito in comune dai produttori associati.
Forse il tentativo piů effettivo di posporre lo storico 'momento della veritŕ' e cosě prolungare il dominio del capitale sulla vita umana a dispetto della sua crescente distruttivitŕ e dell'acuirsi della crisi strutturale, si č realizzato con l'ibridazione del capitalismo. Questa ibridazione assume nei paesi capitalisticamente avanzati la forma di una massiccia iniezione di fondi pubblici per la rivitalizzazione delle imprese capitalistiche del preteso 'libero mercato' con il coinvolgimento diretto dello Stato. Questo tipo di operazione č messo in campo per assicurare la continua sostenibilitŕ dell'ordine riproduttivo stabilito. Le determinazioni causali sottese a questo problema potrebbero essere descritte come il margine che storicamente si restringe delle alternative del capitale oggettivamente percorribili per dislocare e gestire le sue contraddizioni antagonistiche. Le distruttivitŕ su tre fronti del sistema capitale oggi dolorosamente ovvie si concretano:
1) – in campo militare, con guerre interminabili del capitale a partire dall'instaurazione dell'imperialismo monopolistico nelle ultime decadi del diciannovesimo secolo, e con le sue sempre piů devastanti armi di distruzione di massa negli ultimi settantanni;
2) - con l'intensificazione dell'impatto distruttivo del capitale sull'ecosistema, che oggi colpisce e danneggia direttamente lo stesso fondamento dell'esistenza umana;
3) - nel campo della produzione materiale e dello spreco in continuo aumento, dovuto al progredire della produzione distruttiva al posto della un tempo elogiata 'creativa' ovverossia distruzione creativa
e sono la conseguenza necessaria di questo margine che si restringe.
Per rendere espliciti gli aspetti fondanti del pensiero di Mészáros citiamo alcune pagine dal capitolo 8 del suo libro basilare 'Social Structure and Form of Consciousness' vol.1
“... nelle presenti condizioni di aggravamento della crisi strutturale del sistema del capitale l'elaborazione di una via di mediazione del metabolismo sociale qualitativamente differente, non antagonistica, č la condizione vitale del successo futuro. Corrispondentemente l'interesse necessario alle questioni di metodo appropriate per dominare i severi problemi e le difficoltŕ della nostra epoca storica di transizione č strettamente collegato a questo tema. L'importanza di una necessitŕ di mediazione qualitativamente nuova č inestimabile, poiché, se risultasse impossibile elaborare in un prevedibile futuro un modo di mediazione non antagonistico del rapporto tra l'umanitŕ e la natura e tra gli stessi individui, si renderebbe del tutto problematica la possibilitŕ di istituire un ordine riproduttivo genuinamente socialista.
Il punto di partenza necessario a questo riguardo per riorientare il metodo ereditato dal passato consiste nel sottoporre a una critica radicale la modalitŕ stabilita della mediazione riproduttiva sociale sotto il comando del capitale. La questione puň essere riassunta facendo riferimento alla differenaza fondamentale tra il primo e il secondo ordine di mediazioni. Queste ultime, come sappiamo, sono irrimediabilmente mediazioni antagonistiche, costituenti un sistema di controllo metabolico sociale che dev'essere integralmente abbandonato come sistema organico perverso, e rimpiazzato dalla sua alternativa egemonica, costituita e consolidata, nuovamente come sistema organico storicamente praticabile e pienamente cooperativo. La teoria dell'alienazione di Marx, come cornice esplicativa del secondo ordine di mediazioni antagonistiche del capitale, č intimamente collegata a questi problemi. Sia le sue prime diagnosi che le soluzioni furono articolate nel suo sistema in statu nascendi, da lui scritto a Parigi e pubblicato postumo con il titolo 'Manoscritti Economico-filosofici del 1844'.
Il contrasto tra l'ordine primario e il secondo ordine di mediazioni č impressionante. Le mediazioni essenziali strutturalmente richieste per ogni forma praticabile di riproduzione sociale sono:
· la regolazione necessaria, piů o meno spontanea dell'attivitŕ riproduttiva biologica e della dimensione della popolazione sostenibile in rapporto alle risorse disponibili;
· la regolazione del processo lavorativo mediante il quale l'interscambio necessario della comunitŕ data con la natura puň produrre i beni necessari alla gratificazione umana, insieme agli strumenti di lavoro appropriati, alle imprese produttive, e alla conoscenza dei mezzi con cui lo stesso processo produttivo puň essere mantenuto e migliorato;
· l'impostazione di convenienti rapporti di scambio con i quali i bisogni storicamente mutevoli degli esseri umani possono essere tra loro collegati allo scopo di ottimizzare le risorse naturali e produttive – incluse quelle culturalmente produttive – disponibili;
· l'organizzazione, la coordinazione e il controllo delle molteplici attivitŕ mediante le quali le domande materiali e culturali per il successo di un processo di riproduzione metabolico sociale di comunitŕ umane sempre piů complesse possano essere assicurate e salvaguardate;
· l'allocazione razionale delle risorse materiali e umane contrastando la tirannia della scarsitŕ mediante l'economico (nel senso di economizzare) utilizzo dei modi e dei mezzi di riproduzione della societŕ data, per quanto possibile sulla base del livello di produttivitŕ raggiunto e nei limiti stabiliti dalle strutture socioeconomiche; e
· la messa in atto di regole e di regolazioni della societŕ data intesa come un tutto, in connessione con le altre funzioni e determinazioni mediatorie primarie.
Come possiamo vedere, nessuno di questi imperativi mediatori primari di per sé richiede l'impostazione di gerarchie strutturali di dominio e subordinazione come cornice necessaria del processo di riproduzione metabolico sociale. In acuto contrasto, il secondo ordine di mediazioni del sistema del capitale presenta caratteristiche totalmente diverse, che possono essere riassunte come segue:
· la famiglia nucleare, articolata come 'microcosmo' della societŕ che, in aggiunta al suo ruolo di riproduzione della specie, condivide tutti i rapporti riproduttivi del 'macrocosmo' sociale, compresa la mediazione delle leggi dello Stato verso tutti gli individui, direttamente necessarie anche alla riproduzione dello stesso Stato;
· i mezzi alienati di produzione e le loro 'personificazioni' attraverso cui il capitale acquisisce 'volontŕ di ferro' e forte coscienza, strettamente comandate ad imporre a ciascuno di conformarsi alle oggettive richieste disumanizzanti dell'ordine metabolico sociale dato;
· il denaro che assume una molteciplitŕ di forme mistificanti e sempre piů dominanti nel corso dello sviluppo storico fino alla stretta soffocante dell'attuale sistema monetario internazionale;
· la produzione di obiettivi feticistici, che sottomettono in una forma o in un'altra la soddisfazione dei bisogni umani (e la corrispondente provvista di valori d'uso) ai ciechi imperativi dell'accumulazione ed espansione del capitale;
· il lavoro strutturalmente escluso dalle possibilitŕ di autocontrollo, sia nelle societŕ capitaliste dove deve funzionare come forza-lavoro coatta e sfruttata dalla costrizione economica, sia sotto il dominio postcapitalista del capitale dove la forza-lavoro viene dominata politicamente;
· le varietŕ di formazione di Stati capitalistici nelle loro complessive configurazioni con cui si confrontano l'un l'altro (talvolta anche con i mezzi piů violenti, trascinando il genere umano sull'orlo della distruzione); e
· il mercato mondiale incontrollato nella cui cornice i partecipanti, protetti dai rispettivi Stati nazionali fino al grado permesso dai rapporti di potere prevalenti, devono adattarsi alle precarie condizioni di coesistenza economica, mentre tentano di procurarsi il piů alto vantaggio sconfiggendo le controparti concorrenti e ponendo cosě i semi di conflitti sempre piů distruttivi.
Rispetto alla maniera in cui tutti questi elementi costitutivi del modo di controllo metabolico sociale dato sono tra loro collegati si puň solo parlare di un circolo vizioso. Poichč le singole mediazioni di secondo ordine si sostengono reciprocamente, rendendo impossibile contrastare la forza alienante e paralizzante di ognuna di esse se presa isolatamente, mentre resta intatto l'immenso potere autogenerativo e autoimponentesi dell'insieme del sistema. Sulla base di una penosa evidenza storica la sconcertante veritŕ della faccenda č che il sistema capitale riesce ad imporsi - atttraverso le interconnessioni strutturali delle sue parti costituenti – sugli sforzi emancipatori miranti a traguardi specifici limitati. Di conseguenza ciň che dev'essere affrontato e superato dagli avversari del presente ordine di riproduzione metabolico sociale, incorreggibilmente discriminatorio, non č solo la forza positivamente autoalimentantesi del capitale attraverso l'estrazione del plusvalore, ma anche il devastante potere negativo – la sensibilmente ostacolante inerzia – dei suoi collegamenti circolari ...”
Indichiamo ancora brevemente alcuni altri snodi importanti del pensiero del filosofo Mészáros:
· l'analisi approfondita degli errori irrimediabili del socialismo sovietico, che hanno impedito uno sviluppo possibile verso una vera societŕ socialista conducendo questa esperienza al collasso e a un definitivo sbocco nell'alveo del capitale;
· l'analisi altrettanto puntuale degli storici errori dei partiti socialisti occidentali che accettando l'ideologia dei 'piccoli passi' non sono riusciti a scalfire la struttura dello sfruttamento classista del capitale. Le briciole che essi hanno potuto strappare a favore dei lavoratori nelle fasi di notevole espansione economica sono state generalmente riprese dal capitale, spesso con gli inteessi, quando l'economia č andata in crisi. A maggior ragione questo accade oggi che la crisi del capitale č divenuta strutturale;
· le condiderazioni filosofiche circa l'influenza distorcente esercitata sulla razionalitŕ del giudizio anche dei piů grandi pensatori, come Rousseau, Kant, Adam Smith e Hegel, dalla loro accettazione in linea di principio del modo di produzione sociale in cui hanno vissuto, che resta la cornice indiscussa dentro la quale conducono le loro ricerche e sviluppano le loro teorie. Non parliamo qui dei laudatori vergognosi della societŕ capitalistica che, spesso da essa premiati, ne assumono le difese senza se e senza ma e che spuntano numerosi a sostegno ideologico proprio nella fase di sviluppo discendente del capitalismo ; particolarmente severo tra gli altri il giudizio di Mészáros sul sociologo e filosofo Max Weber e sull'economista Friedrich Von Hayek.
· Le approfondite ragioni per cui con l'avvento di un modo di produzione socialista diventa imprescindibile l'estinzione dello Stato, la cui esistenza č consustanziale al capitalismo;
· l'attenzione continua al potere dell'ideologia, la cui influenza determinante sulle azioni umane egli mette in evidenza nella maggior parte dei suoi scritti;
· La critica instancabile dei politici e dei filosofi che usano costantemente la frase 'non c'č alternativa' .
Le principali Opere pubblicate
La rivolta degli intellettuali in Ungheria – Ed. Giulio Einaudi – Torino 1958
Attila Jószef e l'arte moderna – Ed. Lerici – Milano 1964
Marx's Theory of Alienation – Ed. Merlin Press - London 1970 - vinse the Isaac Deutscher Avard (La Teoria dell'Alienazione in Marx – Editori Riuniti – Roma 1976)
Aspects of History and Class Consciousness – Ed. Merlin Press - London 1971
The Necessity of Social Control (Isaac Deutscher Memorial Lecture) – Ed. Merlin Press - London 1971
Lukács Concept of Dialectic – Ed. Merlin Press - London 1972
Neo-Colonial Identity and Counter-Consciousness: Essays in Cultural Decolonisation (by Renato Constantino) – Ed. Merlin Press - London 1978
The Work of Sartre: Search for Freedom – Ed. Harvester Press – Brighton 1979 (Re-edited and expanded '… Search for Freedom and the Challenge of History' in 2012 by Monthly Review Press – New York)
Philosophy, Ideology and Social Science: Essays in Negation and Affirmation – Ed. Harvester Wheatsheaf – Brighton 1986
The Power of Ideology – Ed. Harvester Wheatsheaf – Brighton 1989 (Re-edited in 2005 by Zed Books – London)
Beyond Capital: Toward a Theory of Transition – Ed. Monthly Review Press – New York 1995 (Oltre il Capitale: Verso una Teoria della Transizione – Ed. Punto Rosso 2016)
Socialism or Barbarism: From the American Century to the Crossroads – Ed. Monthly Review Press – New York 2001
The Challenge and Burden of Historical Time: Socialism in the Twenty-First Century – Ed. Monthly Review Press – New York 2008
The Structural Crisis of Capital – Ed. Monthly Review Press – New York 2010
Historical Actuality of the Socialist Offensive: Alternative to Parliamentarism – Ed. Bookmarks Publications – London 2010
Social Structure and Forms of Consciousness – vol.1: The Social Determination of Method – Ed. Monthly Review Press – New York 2010
Social Structure and Forms of Consciousness – vol.2: The Dialectic of Structure and History – Ed. Monthly Review Press – New York 2011
The Necessity of Social Control – Ed. Monthly Review Press – New York 2014
A Montanha que Devemos Conquistar: Reflexőes acerca do Estado – Ed. Boitempo – Săo Paulo 2015