THEODOR MOMMSEN
Christian Matthias Theodor Mommsen nacque a Garding [Holstein] nel 1817. Morì a Charlottenburg [Berlin] nel 1903. Fu filologo, storico, linguista, giurista, epigrafista, numismatico. La sua attività fu enorme, non si finirà mai di stupirsi della quantità di interessi che ebbe, e della poderosità della sua produzione di studioso. Mommsen fu docente in varie università, deputato liberale alla Camera prussiana e al Reichstag. Fece in tempo a ricevere persino il premio nobel per la letteratura, nel 1902, per la vivacità della narrazione soprattutto della sua Storia romana. Come studioso rinnovò gli studi storici divenendo ineludibile punto di riferimento, confronto per gli studiosi successivi, soprattutto per quanto riguarda il suo progetto di ricostruzione integrale della civiltà romana. Un migliaio i suoi titoli: Studi oschi (Oskischen Studien, 1845), Dialetti italici del sud (Die unteritalischen Dialekten, 1850), con cui fondò la dialettologia italica antica, Storia romana (Römische Geschichte, 1854-1856), Le province romane da Cesare a Diocleziano (Die Römischen Provinzen von Caesar bis Diokletian, 1884), Disegno di diritto pubblico romano (Römisches Staatsrecht, 1887-1888) che Mommsen considerava la cosa migliore da lui scritta dal punto di vista scientifico, Corpus delle iscrizioni latine (Corpus inscriptionum latinarum) con l'Ephemeris epigraphica. Mommsen curò diverse edizioni filologiche: i Digesta giustinianei, le opere di Solino, di Iordanes ecc. La Storia romana resta però il lavoro più famoso di Mommsen, un classico dei trattati di storia, comparve in tre volumi fra il 1854 e il 1856, esponendo la storia romana dalle origini alla fine della repubblica romana ed al governo di Cesare, che Mommsen ritrasse come uno dei maggiori statisti di tutti i tempi. Le vicende politiche, particolarmente della tarda repubblica, sono attentamente confrontate con gli sviluppi politici del diciannovesimo secolo. Mommsen non scrisse una continuazione della sua storia romana che comprendesse le vicende del periodo imperiale, ma alcune note prese durante le sue lezioni sull'impero romano sono state pubblicate nel 1992. Nel 1885 apparve una descrizione delle province romane nel periodo imperiale come quinto volume della sua Storia romana (Le province dell'impero romano da Cesare a Diocleziano ), sebbene non esistesse un quarto volume. All'inizio della sua carriera scientifica, Mommsen già prevedeva una collezione di tutte le iscrizioni latine antiche conosciute, quando pubblicò le iscrizioni del Reame di Napoli (1852). Egli ricevette ulteriore slancio da Bartolomeo Borghesi di San Marino. Il Corpus Inscriptionum Latinarum completo doveva essere costituito da 16 volumi, di cui 15 comparsi durante la vita di Mommsen, cinque curati da Mommsen stesso. Il principio di base dell'edizione (al contrario delle raccolte precedenti) fu il metodo dell'analisi (che in greco significa letteralmente “vedere per se stesso”), poiché tutte le iscrizioni esistenti furono esaminate e confrontate all'originale.