Belli "Er caffettiere filosofo"
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L'ommini de sto monno sò ll'istesso
Che vvaghi de caffè nner mascinino:
C'uno prima, uno doppo, e un antro appresso,
Tutti cuanti però vvanno a un distino.

Spesso muteno sito, e ccaccia spesso
Er vago grosso er vago piccinino,
E ss'incarzeno, tutti in zu l'ingresso
Der ferro che li sfraggne in porverino.

E ll'ommini accusì vviveno ar monno
Misticati pe mmano de la sorte
Che sse li ggira tutti in tonno in tonno;

E mmovennose oggnuno, o ppiano, o fforte,
Senza capillo mai caleno a ffonno
Pe ccascà nne la gola de la morte.



[Il caffettiere filosofo]

Gli uomini a questo mondo sono lo stesso
che chicchi di caffè nel macinino:
che uno prima, uno dopo, e l'altro appresso,
tutti quanti però vanno a un destino.

Spesso mutano sito e scaccia spesso
il chicco grosso quello piccolino,
e s'ingorgano tutti sull'ingresso
del ferro che li frulla fino, fino.

E gli uomini così vivono al mondo
mescolati per mano della sorte
che se li gira tutti in tondo in tondo.

E movendosi ognuno, o piano, o forte,
senza capirlo mai calano a fondo
per cascare nella gola della morte.



La filosofia e i suoi eroi