REMIGIO DI AUXERRE
Remigio di Auxerre (841-908) fu il più celebre tra gli allievi di Eirico di Auxerre (841-876). Dal maestro, ereditò la cattedra ad Auxerre, e successivamente venne chiamato a insegnare a Reims e a Parigi, compiendo quella che può essere a tutti gli effetti etichettata come una “carriera brillante”. La sua opera di grammatico fu di grandissimo rilievo: essa consta di commenti alle grammatiche di Donato, di Prisciano, di Foca, di Eutiche, e di numerosi poeti, in particolare di Persio e di Giovenale. In qualità di teologo, Remigio compose delle profonde analisi della Genesi e dei Salmi, rivelando l’influenza di Ambrogio di Milano (In Exaemeron) e di Agostino di Ippona. In veste di filosofo, Remigio compose nel 901-902 le glosse marginali alla Dialectica dello pseudo-Agostino, che un tempo venivano abitualmente attribuite a Eirico. Compose inoltre un importante commentario a Marziano Capella, risalente sempre intorno al 901-902. Infine, scrisse diversi commentari, agli Opuscula e alla Consolatio philosophiae di Boezio. Come già su Eirico, anche su Remigio è decisiva l’influenza teorica di Scoto Eriugena: a tal punto che in origine i commenti di Remigio agli Opuscula di Boezio vennero attribuiti a Eriugena stesso. Il commentario a Marziano Capella rivela una forte influenza platonica.