«La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perché priva del legame di servitù è il pensiero più nobile». Questa bella citazione di Aristotele, come tante altre perle di saggezza, campeggia sul sito www.filosofico.net dedicato alla filosofia e ai suoi eroi. A fondarlo è stato un ragazzo, Diego Fusaro, 20 anni, studente di storia della filosofia antica all'Università di Torino, quando ancora frequentava il liceo classico due anni fa. «Oggi il mio sito conta 1600 visite al giorno e al forum sono iscritte 600 persone» dichiara.
Sul web c'è una folta comunità filosofica che si ritrova, discute, tra portali, forum, chat e mailing list. Sul motore di ricerca Google, digitando «filosofia» emergono oltre un milione di pagine web in italiano, digitando in inglese «philosophy» ne emergono 11 milioni e passa. Dice Wittgenstein che il linguaggio è un labirinto: «Vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un'altra parte e non ti raccapezzi più». È la metafora di Internet. La Rete si dimostra infatti il ritrovo ideale per i filosofi.
Compagno di avventure virtuali di Fusaro è Jacopo Agnesina, pure 20 anni, di Trecate (Novara), che studia filosofia antica all'Università del Piemonte Orientale di Vercelli. Anche Agnesina due anni fa ha fondato un proprio sito, www.portalefilosofia.com, che pubblica i contributi di apprendisti filosofi. I due hanno fondato il forum che gestiscono in comune da un terzo indirizzo web (www.filosofia.eu.org). Racconta Agnesina: «Vengo da un istituto tecnico, ma da grande vorrei fare il docente di filosofia». All’inizio appassionato di Freud, «adesso mi dedico a Platone».
Però accade che, cliccando sia sul sito di Agnesina sia su quello di Fusaro, compaiono le pagine pubblicitarie degli sponsor: per lo più siti erotici, come le «webcam live girls, il più grande chat party d'Italia» con le foto di ragazze discinte ammiccanti. Ma senza Eros non si comprende Platone, sorride Agnesina. «Non si sarebbe scandalizzato, a vedere i nostri banner, aveva senso pratico e avrebbe capito». E poi, nel Simposio, non presenta forse l'Eros come «ciò che tiene unite tutte le cose e il mondo intero»? Forse non intendeva anche i banner a luci rosse, ma allora non poteva nemmeno immaginare Internet.
Luciano Floridi, 39 anni, professore di filosofia a Oxford e a Bari (www.filosofiateoretica.it), pioniere tra i primi su Internet dieci anni fa, oggi grazie a un network (www.swif.it) di volontariato puro tra docenti, ricercatori e studenti è riuscito a mettere online una biblioteca dei classici e offre un servizio di pubblicazione per i nuovi aspiranti filosofi che faticano a emergere nel tradizionale sistema editoriale cartaceo. «Su Swif applichiamo severe regole anglosassoni: gli autori del sito non autopromuovono materiale proprio, i testi che arrivano vengono vagliati da una giuria come per quelli scientifici su riviste come Nature e Science» spiega Floridi. «E adottiamo lo "style book" dell'Economist: il linguaggio deve essere cartesiano, chiaro e accessibile a tutti».
Tra i network universitari migliori c'è Hermes Net, fondato dai docenti dell'Università di Milano (www.hermesnet.it). «Il pensiero si può esprimere meglio, in tutto il suo potenziale e nella sua creatività, in forma ipertestuale piuttosto che costretto nella confezione di un libro» sostiene Paolo D'Alessandro, professore di Filosofia teoretica all'Università di Milano (autore di Critica della ragione telematica, che tiene un laboratorio di scrittura filosofico online).
I siti in inglese sono ovviamente mille volte più frequentati a livello internazionale: spiccano www.philosophypages.com a cura di Garth Kemerling (6 mila utenti e 20 mila pagine viste al giorno), Epistemelinks (www.epistemelinks.com) e l'enciclopedia filosofica di Plato.Stanford.Edu, a cura del professor Edward Zalta della Stanford University. «L'omaggio più bello alle nuove tecnologie come ispiratrici di pensiero filosofico lo ha fatto il film The Matrix» sostiene Zalta.
Dappertutto, The Matrix è forse il tema più discusso. Nel suo sito Filosofico.net, Fusaro scrive sui nessi tra la filosofia e The Matrix, il programma virtuale che il genere umano si è abituato a chiamare mondo ma che brulica di nemici, ossia di intelligenze artificiali nelle vesti di esseri umani: «Sullo sfondo del film di fantascienza si ritrovano le più disparate concezioni filosofiche: l'opposizione tra mondo vero e mondo fittizio, l'opposizione tra la vera verità e la falsa verità, tra verità e apparenza, un dualismo cardinale in tutta la filosofia occidentale».
Matrix può anche essere letto come la trascrizione del dubbio cartesiano: anche Neo, come Cartesio, è chiamato a mettere in dubbio ogni cosa per prendere atto della propria esistenza come soggetto pensante; e il fatto di esistere come soggetto pensante è l'unica verità certa di cui egli disponga in partenza. C'è anche la filosofia di Schopenhauer: la distinzione tra fenomeno e noumeno, tra il mondo della rappresentazione e la verità che si cela dietro il fenomeno e la nostra rappresentazione. Una verità dura e crudele: tutto è Volontà, tutto è cieco e irrazionale impulso di vivere. In Matrix ci sono anche elementi di Nietzsche: Dio non c'è e il Messia, il Salvatore, è un uomo imbevuto di eroismo (Neo).
Tra gli omaggi resi da Fusaro e Agnesina ai filosofi c'è quello per Antonio Gramsci: «La maggior parte degli uomini sono filosofi in quanto operano praticamente e nel loro pratico operare è contenuta implicitamente una concezione del mondo, una filosofia»; ma anche Dante: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza». Insomma, questi ragazzi sono davvero ispirati.
Sul loro forum gli internauti - per lo più studenti, ma anche ricercatori e docenti - finiscono spesso col parlare di autori che sono vissuti e hanno filosofato migliaia di anni fa e che, nonostante lo scorrere inesorabile del tempo, non finiscono mai di sollevare problematiche sempre attuali.
Il forum virtuale non è poi così diverso dal Giardino di Epicuro, dal Liceo di Aristotele o, ancora, dall'Accademia di Platone: con lo stesso interesse per le domande su cui da sempre l'uomo si affatica, anche gli internauti si riuniscono (sebbene in un non-luogo) per provare a risolverle. «Consapevoli di come Internet sia un'isola felice di libertà circondata dall'insidioso mare della realtà, dove ad avere il diritto di parlare sono in pochi e si è controllati da una repressiva censura soffocante» è scritto nella «netiquette» del forum Filosofico.net. Internet è così libera che nel rumore generale riesce a far emergere l’amore per le idee.
[da LA STAMPA, pag.27, 23 gennaio 2004]
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