ADAMO WOODHAM
Adamo Woodham (Goddam), francescano inglese, fu uno degli scolari di Guglielmo da Ockham a Oxford: città nella quale egli stesso insegnò teologia nel 1340, dopo averla insegnata a Londra. Il suo Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo sarà pubblicato, rivisto, nel 1512. Per la Logica di Ockham, Adamo ha scritto un interessante Prologo: nel quale, tra le altre cose, si lagna del fatto che i suoi contemporanei attribuiscono scarsa importanza alla logica, trascurandola; si trattava, indubbiamente, di un fatto nuovo, se si considera che in quell’Università la logica era stata studiata ininterrottamente per quasi due secoli. Scrive Adamo: “Ne vediamo infatti parecchi che, mettendo da parte questa scienza (haec scientia praetermissa) e volendo però occuparsi di scienze e di insegnamento, si sbagliano in molti modi, disseminando numerosi errori nei loro cuori, e svolgono, senza misura e senza ordine, discorsi prolissi e del tutto inintelligibili”. Tra tutti i pensatori che hanno praticato la logica dopo il sommo Aristotele, Adamo pone al primo posto il venerabile e inimitabile Dottore “tanto eminente per l’umana natura e il genio, quanto può esserlo, in questa vita, l’uomo grazie alle luci divine dall’alto, fratello Guglielmo da Ockham, Minore per il suo ordine, ma sublime per la perspicacia del suo pensiero e la verità del suo insegnamento”. Nonostante egli sia stato “sotto la ferula” di Ockham e l’abbia ammirato, Adamo pare aver ristretto il campo della critica filosofica del suo maestro e forse pure averla ridotta all’impossibilità di provare in modo assolto l’unicità della causa prima.