RUGGERO BACONE

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Ruggero Bacone nacque fra il 1210 e il 1220 in Inghilterra a Ilchester , nella contea di Somerset , e studiò a Oxford , dove venne a conoscenza delle dottrine di Roberto Grossatesta sulla luce e sull' illuminazione . Successivamente fu a Parigi sino al 1247 ; qui conobbe Alessandro di Hales , da lui criticato per la sua ignoranza in fisica e metafisica , e insegnò forse nella facoltà delle Arti , commentando opere di Aristotele . Nel 1247 , tornò ad Oxford ed entrò in contatto con il francescano Adam Marsh , che vi insegnava teologia ; poi é di nuovo a Parigi nel 1251 , dove glossa il Secretum secretorum , un' opera di alchimia , che egli credeva di Aristotele , e , infine , é ancora ad Oxford . In questo periodo Bacone compone commenti ad opere di Aristotele e una ventina di scritti di medicina , alchimia , astronomia , tra cui una " Epistula de secretis operibus naturae et de nullitate magiae " . Verso il 1257 entra nell' ordine francescano , ma dopo il 1260 subisce le conseguenze del nuovo corso impresso all' ordine da Bonaventura e sancito nel Concilio di Narbona , che implicava il divieto agli appartenenti all' ordine di comunicare con estranei senza l' approvazione delle autorità : Bacone , infatti , avvertirà questa misura come un limite alla comunicazione del sapere . Nel 1264 Guido Fulcodi , già collaboratore del re di Francia Luigi IX e con il quale Bacone era già stato in contatto , diventa papa con il nome di Clemente IV e chiede a Bacone di inviargli la sua opera , volta a rinnovare il sapere e a superare le difficoltà che travagliano la cristianità all' interno e all' esterno , con la minaccia dei tartari e quella culturale dell' Islam . Bacone condivide con Adam Marsh il senso del pericolo di un avvento dell' Anticristo , mago capace di approfittare delle discoride che attraversano il mondo cristiano e servirsi del potere della sapienza per trasformare ogni cosa in male . Esso deve essere combattute con le armi del vero sapere ; la crociata é una questione non solo militare , ma intellettuale e religiosa insieme . La formazione scientifica che Bacone ha ricevuta lo convincono che il dibattito accademico del suo tempo presenta gravi pecche. Aristotele è conosciuto solo attraverso traduzioni scadenti; nessuno dei professori vuole cimentarsi con lo studio del greco. Analoga situazione per lo studio delle Sacre Scritture. La scienza fisica non viene sviluppata attraverso esperimenti secondo lo stile degli aristotelici, ma mediante argomentazioni basate sulla tradizione. Bacone si allontana dalla routine scolastica e si dedica allo studio delle lingue e alla ricerca sperimentale. L'unico insegnante che rispetta è un certo Petrus de Maharncuria Picardus, cioè "della Piccardia", probabilmente identificabile con un matematico chiamato anche Petrus Peregrinus di Piccardia, che forse è l'autore di un trattato manoscritto, il De Magnete, conservato nella Bibliotheque Imperiale di Parigi. Il contrasto tra la poca notorietà di quest'uomo con la fama goduta dai loquaci giovani dottori suscita la sua indignazione. Nei suoi libri Opus Minus e Opus Tertium, Bacone porta avanti una violenta invettiva contro Alessandro di Hales ed un altro professore che, a suo parere, impara insegnando agli altri e adotta un tono dogmatico che gli consente di essere accolto a Parigi tra gli applausi come se valesse quanto Aristotele, Avicenna o Averroè. Bacone incontra poi il Cardinale Guy le Gros de Foulques, che si interessa delle sue idee e gli chiede di compilare un trattato sistematico. Bacone inizialmente esita a causa della regola dell'Ordine francescano che vieta che i suoi membri pubblichino alcunché senza un permesso specifico. Ma il cardinale diventa il papa Clemente IV e torna a sollecitare Bacone di ignorare il divieto e di scrivere il suo trattato in segreto. Bacone allora acconsente e nel 1267 invia al papa la sua opera, intitolata Opus Majus, un trattato sulle scienze (grammatica, logica, matematica, fisica e filosofia). Questa viene seguita nello stesso anno da una Opus Minus, un sommario delle idee più rilevanti della sua prima opera. Nel 1268 riesce ad inviare al papa la sua Opus Tertium; questi però muore quello stesso anno. Bacone cade allora in disgrazia e successivamente dallo stesso Ordine francescano viene imprigionato per la seconda volta nel 1278, con l'accusa di diffusione di idee dell'alchimia araba, ma senza dubbio anche per il fatto che le sue proteste contro l'ignoranza e l'immoralità del clero avevano fatto nascere nei suoi confronti una accusa di stregoneria. Bacone rimane imprigionato per più di dieci anni, fino a che l'intercessione di alcuni nobili inglesi gli assicura la liberazione. Nei suoi scritti Bacone reclama una riforma degli studi teologici. Si dovrebbe dare meno enfasi alle distinzioni filosofiche minori discusse nella Scolastica, mentre la stessa Bibbia dovrebbe tornare al centro dell'attenzione e i teologi dovrebbero studiare approfonditamente le lingue nelle quali i testi originali sono stati composti. Egli in effetti padroneggia parecchie lingue e lamenta la corruzione dei testi sacri e delle opere dei filosofi greci dovuta ai numerosi errori di traduzione e di interpretazione. Inoltre Bacone spinge tutti i teologi a studiare accuratamente tutte le scienze e di aggiungerle al normale curricolo universitario. Pagina con studi d'ottica di BaconeBacone disponeva di una delle più autorevoli intelligenze del suo tempo, e forse di tutti i tempi, e nonostante i tanti svantaggi e impedimenti che deve subire, riesce a compiere molte scoperte e ad avvicinarsi ad un numero ancora maggiore. Egli rifiuta di seguire ciecamente le autorità precostituite, sia sul piano teologico che su quello scientifico. La sua "Opus Majus" contiene trattazioni di matematica, ottica, alchimia e manifattura della polvere da sparo, le posizioni e le estensioni dei corpi celesti, compresa la chiara affermazione della rotondità della terra; l'opera inoltre anticipa successive invenzioni come il microscopio, il telescopio, gli occhiali, le macchine volanti e le navi a vapore. Bacone studia anche l'astrologia ed è convinto che i corpi celesti esercitino una influenza sul fato e la mente degli umani. A lui si deve anche una critica al calendario giuliano allora in uso. Per primo dopo gli scienziati ellenistici riconosce lo spettro visibile in un bicchiere d'acqua, secoli prima dei lavori di ottica di personaggi come Marcantonio de Dominis, Cartesio e Isaac Newton. A lui si devono anche misurazioni sull'arcobaleno. Egli fu un entusiasta sostenitore e praticante del primato dell'esperienza come mezzo per acquisire conoscenze intorno al mondo. Secondo Bacone, infatti, tre sono i modi in cui l'uomo può attuare la conoscenza della verità: con la conoscenza interna (data da Dio tramite illuminazione), con la ragione (che per Bacone da sé non è sufficiente) o con l'esperienza sensibile (ossia tramite i 5 sensi), ma solo quest'ultima modalità ci consente di avvicinarci massimamente all'oggettiva conoscenza del reale. Sulla base di questa concezione empirica della conoscenza, Bacone tentò anche di tracciare una enciclopedia generale delle scienze, tale da liberare il sapere da tutte quelle dispute oziose tipiche della scolastica precedente, vittima del principio di autorità e di una applicazione astratta e distorta della ragione. Secondo Bacone suprema scienza è la matematica, sussidiaria di tutte le altre scienze, e solo la connessione di questa con l'esperienza concreta del reale può consentire all'uomo di scorgere i rapporti quantitativi e matematici che reggono il mondo sensibile. Conoscere è quindi un modo per ri-conoscere la realtà, cioè fare esperienza sensibile di quella rivelazione che è già presente nelle Scritture; ma conoscere significa anche entrare in possesso di una capacità tecnica, che secondo Ruggero Bacone potrà mettere in condizione l'uomo, in futuro, di manipolare la realtà e modificarla, ad es. costruendo macchine per volare oppure per sollevare pesi etc. Va tuttavia sottolineato che le affermazioni di Bacone, pur innovando il pensiero medioevale nella direzione di un vero e proprio metodo empirico appropriato alla scienza, costituiscono soltanto un primo e astratto passo in questo percorso di autonomia del sapere dalla fede. Le sue affermazioni restano infatti del tutto generiche e vaghe sul metodo con cui concretamente condurre l'esperienza nella conoscenza del reale. Molti autori, soprattutto a partire dall'epoca rinascimentale, sono stati attratti dalla figura di Ruggero Bacone come l'incarnazione del saggio e sottile possessore di conoscenze negate ai più e forse proibite, simile a un dottor Faust. Intorno alla sua figura sono cresciute numerose leggende e storie impossibili a verificarsi, ad esempio quella che egli avesse creato una testa di ottone parlante in grado di rispondere ad ogni quesito; questa diceria ha un ruolo centrale nell'opera teatrale Friar Bacon and Friar Bungay scritta da Robert Greene intorno al 1589. Probabilmente la più completa ed accessibile descrizione della vita di Ruggero Bacone è contenuta nel libro Doctor Mirabilis, scritto nel 1964 dall'autore di fantascienza James Blish. Si tratta del secondo libro (inedito in Italia) di una trilogia quasi religiosa, intitolata After Such Knowledge (o Apocalisse), e si configura come un racconto completo, a tratti autobiografico della vita di Bacone e del suo sforzo volto a sviluppare una "scienza universale". Si tratta di un testo basato su ricerche approfondite anche per un accademico e ricco di riferimenti, comprese ampie citazioni dalle opere del protagonista, ma presentato secondo lo stile romanzesco; l'autore lo considera un'opera di fantasia o una visione.

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