Contro la tirannia della maggioranza.
La democrazia secondo John Stuart Mill.
Alessandro Della Casa
(presentazione di Saverio Ricci)
NOTE DI COPERTINA:
Una democrazia può sopravvivere se viene meno il dibattito? Esiste il progresso in una società in cui l’opinione della maggioranza è considerata Verità? Quale deve essere il ruolo degli intellettuali? Agli albori della società democratica, il filosofo liberale John Stuart Mill analizza i rischi che questo sistema può correre se degenera in una «tirannia della maggioranza», cioè se le scelte e le opinioni condivise dai più, in ambito politico, economico o culturale sono ritenute inconfutabili.
Per evitare che la democrazia si trasformi in una «mediocrazia» che tiene conto solo della forza del numero e non di quella del merito, Mill propone alcuni rimedi: essi uniscono il principio secondo cui l’individuo è sovrano «su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente» a quello che difende il diritto dell’intera popolazione di partecipare alle scelte del governo formulate in base ad un metodo deliberativo che esalta il confronto vitale nella pluralità delle posizioni. Se la società sarà disposta ad ammettere l’importanza degli intellettuali critici, se sarà pronta a mettere in discussione le convinzioni tradizionali senza pretendere di conoscere già la Verità, allora sarà possibile per ciascuno sviluppare appieno la propria personalità e, quindi, creare le condizioni per un progresso generale. Altrimenti non potranno che esserci l’immobilismo, la stagnazione e il declino. Ripercorrendo le tappe principali del pensiero liberale ottocentesco, con l’ausilio di una vasta bibliografia, il libro tenta di dimostrare l’attualità dell’analisi milliana all’interno della moderna democrazia e dei suoi governi, che sembrano non sopportare più il dissenso, che mirano all’unanimismo e al compromesso ad ogni costo, e sempre più spesso ritengono di poter interferire con le scelte di vita individuali e di poter decretare in ogni ambito, anche il più privato, ciò che è eticamente giusto e ciò che invece è immorale.
Alessandro Della Casa è nato in provincia di Viterbo nel 1983. Vive a Roma. Laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi della Tuscia con una tesi in Storia della Filosofia sul pensiero politico di John Stuart Mill, collabora con il quotidiano on line «Viterbo Città».
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