L' EUTIDEMO
Nell'Eutidemo viene presentato , a tre riprese , il dialogo diretto fra due personaggi , Socrate e Critone . Esso viene interrotto due volte dal racconto di Socrate , che espone a Critone la disputa eristica svoltasi tra Eutidemo , Dionisodoro , Clinia , Ctesippo , un logografo non meglio identificato ed alcuni loro compagni ed amici , i quali intervengono nel dialogo quasi come un coro . Nel racconto di Socrate compaiono poi due coppie : Clinia e Ctesippo , Eutidemo e Dionisodoro . clinia , figlio di Assioco , é un giovane aristocratico , ricco di doti , sempre seguito da una schiera di ammiratori ; é un amico di Socrate , a cui siede familiarmente vicino . Ctesippo , amante di Clinia , viene presentato con un temperamento piuttosto insolente , violento e passionale . Ama la discussione : all'inizio pare incapace di cogliere il punto debole degli avversari , ma nel corso della confutazione , capito il trucco degli eretisti , li attacca sul loro stesso terreno , fino alle conseguenze più assurde e offensive . Per quel che riguarda Eutidemo e Dionisodoro , secondo i critici é probabile che siano esistiti due sofisti che portavano questi nomi , ma é altrettanto probabile che Platone abbia costruito questi due personaggi con notevole libertà : entrambe ci vengono presentati come emigrati a Chio ( la città le cui leggi erano state varate da Protagora ; si proclamano entrambi esperti di molte arti : sanno fare un pò di tutto . Va poi ricordato l'interlocutore anonimo di Critone : viene descritto come uno scrittore di discorsi per tribunali ; rivolge critiche simultaneamente a Socrate , ai sofisti e alla filosofia stessa . Fin dall'antichità questo personaggio é stato identificato conIsocrate , uno dei più grandi nemici di Platone ( insieme con Democrito ) , che il filosofo attacca anche nel " Gorgia " . Il dialogo si svolge in un luogo indeterminato ; per quel che riguarda la datazione , si é concordi nel fissarla intorno al 411-404 a.C. Per i temi trattati , gli studiosi tendono ad avvicinare l'Eutidemo soprattutto al " Menone " , ma anche al " Gorgia " e al Cratilo . Il dialogo si apre con l'incontro tra Socrate e Critone , i quali tengono un dialogo preliminare sulla vita ; Critone chiede poi informazioni a riguardo di Eutidemo e Dionisodoro ( che aveva visto il giorno primo discutere con Socrate ) , e Socrate li elogia entrambe per sapienza e racconta del loro incontro nel Liceo : entrambi si erano proclamati maestri di virtù e migliori di chiunque altro ad insegnarla : essi sono nel liceo proprio per divulgare la loro virtù . Allora Socrate , racconta a Critone , ne approfittò per invitarli a persuadere il suo amico Clinia all'esercizio della filosofia . Così i due si cimentarono nel dimostrare in favore della filosofia , interrogando Clinia in questo modo : " ad imparare sono i sapienti o gli ignoranti ? " Clinia rispose " i sapienti " ed Eutidemo chiese ancora " Chi sono quelli che chiami maestri ? " " i maestri lo sono di quelli che apprendono " ; ed Eutidemo " ma quando si impara non si sa ancora ciò che si apprende , giusto ? Pertanto ad apprendere non é il sapiente , ma colui che ignora " . Ma Eutidemo confuta la sua stessa definizione dicendo che quando un maestro spiega ad apprendere sono i sapienti , mentre gli ignoranti restano tali . A questo punto tutti gli spettatori che assistevano all'argomentazione avevano cominciato ad applaudire fortemente . Poi Eutidemo , non ancora soddisfatto , pone altre domande senza via d'uscita come queste a Clinia . Socrate tiene poi un discorso protrettico a Clinia e cerca di rassicurarlo sugli intenti scherzosi di Eutidemo e Dionisodoro . Poi Socrate presenta a Clinia un esempio di esortazione alla filosofia che si incentra sulla coincidenza di felicità , scienza , sapienza e filosofia . Poi Eutidemo e Dionisodoro fecero una seconda dimostrazione eristica a Socrate e a Ctesippo : Socrate spiegò che voleva che Clinia divenisse un sapiente e Dionisodoro chiese se in poche parole volevano che diventasse quello che non era allora , e che non fosse più quello che era allora . E Socrate disse di sì , e a questo punto Dionisodoro affermò baldanzoso che dunmque lo voleva morto , giocando con l'espressione non-essere più . Ctesippo a questo punto va su tutte le furie , perchè convinto che i due " maestri di virtù " si stian facendo beffe di lui e di Socrate mentendo spudoratamente ; a questo punto Eutidemo fece una dimostrazione analoga in difesa di Dionisodoro : per mentire si intende dire ciò che non é ; fare ciò che non esiste in assoluto é impossibile ; dire é un modo di fare , di agire ; quindi , di conseguenza , non si può dire ciò che non é in assoluto . Ctesippo si innervosì sempre più e a calmarlo ci pensò Socrate , che prese il suo posto nella discussione con Eutidemo e Dionisodoro dicendo che loro , negando la possibilità di dire il falso , si riallacciano a Protagora e alla sua dottrina secondo la quale tutto é vero . Poi chiese loro se , visto che é impossibile dirlo , almeno pensare il falso é possibile . Loro più convinti che mai risposero di no . Ma dunque non esiste neppure l'ignoranza , che consiste nell' ingannarsi su certi oggetti , e di conseguenza non esistono nemmeno uomini ignoranti , disse Socrate seguendo il loro ragionamento ; ma questo sarebbe impossibile perchè di uomini ignoranti eccome se ce ne sono ! Ma Dionisodoro chiese in tono di sfida a Socrate di confutare , e Socrate gli disse che era impossibile , in quanto , secondo il ragionamento stesso di Dionisodoro , tutto quel che si dice é vero e nessuno s'inganna mai . Poi , continuò Socrate , se nessuno mai si inganna , che cosa sarebbero venuti ad insegnare Dionisodoro ed Eutidemo nel Liceo ? Socrate spiegç ai due stranieri che il loro modo di argomentare , per quanto meraviglioso e ricco di ornamenti retorici , dopo aver abbattuto gli altri tendesse a cadere da solo . Poi intraprese un secondo discorso protrettico per Clinia , che deve essere convinto a dedicarsi alla filosofia : solo la scienza capace sia di produrre , sia di utilizzare il proprio oggetto può rendere felici . Ma é difficile trovare una scienza come questa : i cacciatori , per esempio , con la loro arte sanno come catturare le prede , ma non sanno utilizzarle e le cedono ai cuochi ( così fanno anche i pescatori ) ; neanche i matematici sanno sfruttare la loro scienza ; essi sono come dei cacciatori ( infatti non producono le figure riguardanti le loro materie , ma trovano quelle che esistono ) e consegnano i loro oggetti ai dialettici affinchè li usino . Poi intervennero anche Eutidemo e Dionisodoro , che posero nuove domande a Socrate e riuscirono a dimostrare tramite una dimostrazione tortuosa e quasi paradossale che se si conosce qualcosa é come se si conoscesse tutto ; a questo punto Ctesippo si adirò nuovamente , non credendo possibile , per quanto la loro dimostrazione fosse coerente , che qualsiasi uomo possa conoscere tutto e chiese loro di dirgli quanti denti avevano in bocca senza contarli , quante stelle brillavano in cielo e molte altre cose simili , alle quali i due risposero dicendo che a loro bastava sapere , senza rispondergli . Socrate paragonò i ragionamenti di Eutidemo e Dionisodoro all' Idra , animale mitologico , con il quale combattè Ercole e ogni volta che le veniva amputata una testa , ne faceva nascere molti altri : così sono anche i ragionamenti di quei due che Socrate , per sbaglio , definì " fratelli " . Dionisodoro lo corresse spiegandogli che non erano fratelli e da lì cominciò una nuova discussione " eristica " di Dionisodoro ed Eutidemo , che chiesero a Socrate se Iolao , nipote di Ercole , era più nipote di Ercole o di Socrate stesso . Socrate disse che , senz'altro , era più nipote di Ercole in quanto suo non poteva esserlo , visto che non era figlio di suo fratello Patrocle . Ma Patrocle é suo fratello davvero , gli domandarono Dionisodoro ed Eutidemo ? Socrate rispose che lo era ma non per parte di padre , visto che il padre di Socrate era Sofronisco e quello di Patrocle Cheredemo . Dunque Cheredemo e Sofronisco erano padri allo stesso modo , gli domandarono i due , ma Socrate spiegò che solo Sofronisco per lui era padre . Dunque Cheredemo é diverso dal padre ? Dal mio senz'altro , disse Socrate . Dunque é padre pur essendo diverso dal padre ; se si é diversi dalla pietra non si é pietra , se si é diversi dall'oro non si é oro e se si é diversi dal padre non si é padre , quindi anche Cheredemo non é padre , affermò Dionisodoro , e poi aggiunse che se però il padre era Cheredemo , allora Sofronisco , essendo diverso dal padre , non era padre e quindi Socrate era privo di padre . A questo punto intervenne Ctesippo , furibondo come non mai e disse che con questo ragionamento Cheredemo si troverebbe ad essere padre di tutti gli uomini e di tutti gli animali ! Ctesippo poi , beffardo , disse a Dionisodoro che suo padre era padre di porci e di cani ( seguendo il ragionamento ) , e Dionisodoro concluse che anche il padre di Ctesippo per figli aveva cani e porci , visto che era lo stesso padre ... Dopo aver fatto risaltare aporie concernenti i legami di parentela , in modi alquanto affini Dionisodoro ed Eutidemo fecero risaltare anche aporie concernenti il vedere e il parlare . Poi la conversazione si spostò sulla dottrina delle idee e sulle sue contraddizioni , argomento peraltro ampiamente affrontato da Platone nel " Parmenide " . Dionisodoro disse a Socrate che a rigore , se una cosa stando vicina all'idea di bellezza diventa bella , allora lui , che gli era seduto accanto , sarebbe dovuto diventare Dionisodoro . Socrate si trovò davvero in difficoltà di fronte a Dionisodoro che continuava ad incalzarlo e gli chiedeva : " Ma tu , o Socrate , dici che per agire bene bisogna fare ciò che compete ; e che cosa compete al cuoco ? " Socrate rispose " tagliare la carne e farla bollire " e Dionisodoro replicò " dunque un cuoco che prenda un uomo , lo tagli a pezzi e lo metta a bollire , avrà agito bene ? " . Socrate capì che la discussione con individui del genere era davvero difficile , ma tuttavia ammira i due eristi e li elogia invitandoli ad accogliere nella loro cerchia anche lui e Clinia . Poi riprende il dialogo tra Socrate e Critone . che racconto che nel liceo , al termine della discussione con Eutidemo e Dionisodoro , aveva incontrato un logografo che gli aveva sparlato della filosofia , dicendogli che il suo amico Socrate si era appena fatto una figuraccia . Socrate replica criticando aspramente i logografi e le persone come quel tale , che si credono i più sapienti sulla faccia della terra solo perchè hanno intrallazzi politici ( infatti scrivono discorsi per i politici ) , senza in realtà sapere nulla , ma che in fin dei conti van perdonati per la loro ignoranza . Critone spiega poi a Socrate di avere un figlioletto e di non sapere quale tipo di educazione sia giusto impartirgli ; Socrate gli dice di affidarlo alla filosofia , se pensa che sia una buona cosa , di tenerlo lontano da essa se pensa che essa sia inutile . Così si conclude il dialogo .