LUTERO e ERASMO

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INDICE
LUTERO
ERASMO
IL LIBERO E IL SERVO ARBITRIO

LUTERO

LUTERO Le figure di Erasmo e Lutero sono legate a quello che fu probabilmente il dibattito teologico più importante della storia . Martin Lutero , figlio di un contadino che aveva fatto qualche soldo col duro lavoro del minatore , era nato nel 1483 ad Eisleben , nel distretto sassone della Turingia ; si era diplomato in lettere e frequentava i corsi di diritto dell' Università di Erfurt , allorchè un' improvvisa decisione , che alcuni studiosi , sulla base delle stesse dichiarazioni di Lutero , spiegano con la violenta scossa psicologica , provocata dal pericolo corso per la caduta di un fulmine durante una passeggiata campestre , lo portò nel convento degli eremiti agostiniani di Erfurt . Amato e protetto dal vicario generale degli agostiniani tedeschi , Giovanni Staupitz , il nuovo monaco non fu per essi un confratello agevole : dall' atavico fondo contadino frate Martino ricavava un continuo , ossessionante timore del diavolo e così , il suo tormentato genio religioso si concentrava su una tensione spasmodica nell' unico , fondamentale problema della salvazione personale . Arrovellandosi su tale problema , Lutero finì col risalire al pensiero di Agostino e , grazie al suo fortissimo sentimento della peccaminosità dell' uomo , si fermò sull' Agostino dell' ultimo periodo , a quello dell' aspra polemica anti-pelagiana , tutta accentrata intorno ai grandi temi del peccato , della grazia e della predestinazione . In questo periodo ( 1510-1511 ) cade anche un suo viaggio a Roma , dove fu mandato per patrocinare alcuni interessi del suo convento ; in quel soggiorno di 4 settimane nella sede del papato , Lutero fu colpito dalla scandalosa ignoranza e superstizione del clero romano e dalla mondanità dei cardinali . Bisogna però dire che la situazione stessa della Germania di Lutero erano piuttosto favorevoli per far scaturire una riforma : la Germania del Cinquecento era una realtà frammentaria , in cui i grandi principati regionali cercavano di evolvere verso stati nazionali ; vi erano uno sterminio di " feudi " indipendenti e la Chiesa si affermava sotto forma di piccoli principati ecclesiastici : le grandi famiglie , quando volevano sistemare i loro figli , li facevano nominare vescovi di una città , sborsando grandi quantità di denaro . Quella di Lutero era una religiosità molto cupa e drammatica , dove , sulla scia di Agostino , fortissimo era il senso del peccato e il suo viaggio a Roma non gli recò alcun conforto . Divenuto dottore in teologia e iniziato l' insegnamento nel 1513 , trovò la soluzione al problema che lo assillava mentre commentava per gli studenti le Lettere di san Paolo , e soprattutto quella ai Romani , dove proprio nel primo capitolo si poteva leggere questa frase : " il giusto vivrà della fede " . Da allora il senso del cristianesimo mutò radicalmente ai suoi occhi : inutile era lo sforzo per ottenere la propria salvezza attraverso le buone opere , attraverso l' impossibile adempimento della legge di Dio , perchè troppo radicale é la malvagità umana . Proprio la dottrina della giustificazione costituisce l' elemento centrale della teologia luterana ; essa risponde alla domanda " che cosa deve fare il singolo individuo per essere salvato dalla perdizione ? " ovvero " che cosa deve fare per essere giusto di fronte a Dio ? Al tempo di Lutero non esisteva propriamente una dottrina ufficiale sulla giustificazione , approvata cioè da un canone di un concilio ecumenico ; la risposta che dà Lutero alla domanda é essenzialmente questa : " l' uomo non può fare nulla per salvarsi , perchè tutto ciò che fa é dettato dalla sua malvagità " . Il motivo stesso per cui il cristiano si comporta bene e compie opere buone é peccaminoso : infatti lo fa per paura dell' Inferno , non per vero amore di Dio ; prendiamo ad esempio un goloso che cerchi di trattenersi nel mangiare : egli non lo fa per amore di Dio , ma per paura di essere dannato . Più i desideri sono repressi e più si fanno sentire : seguire le regole cristiane a suo avviso non é sufficiente per la salvezza dell' anima : sente l' esigenza di avere regole sempre più rigide . Le opere sono totalmente inutili per la salvezza e sono una manifestazione della malvagità umana ; la salvezza la si può ottenere , secondo Lutero , " sola fide " , solo tramite la fede , sulla scia di quanto aveva detto san Paolo : le opere non potranno mai dare la salvezza all' uomo . l' uomo può solo il male e quindi l' unico mezzo a sua disposizione per salvarsi é la fede ; prima del peccato originale l' uomo aveva il libero arbitrio , ossia aveva la possibilità di scegliere tra bene e male : la ragione umana , secondo Lutero , prima del peccato originale , poteva arrivare a verità in non-contrapposizione con la fede e con la verità divina , in quanto il logos umano altro non é che un barlume del Logos divino , ossia della seconda persona della Trinità , come aveva detto Agostino , ma con il peccato originale la ragione umana si é corrotta e non può far altro che essere serva del male : l' arbitrio dell' uomo é secondo Lutero servo del male e non potrà mai scegliere il bene . Seguendo la convinzione della corruzione della ragione umana , Lutero arriverà a definire Aristotele , che rappresentava la ragione umana per eccellenza , " caprone puzzolente " . Una posizione ufficiale della Chiesa non c' era , tuttavia vi era già stata una polemica a riguardo mossa da Agostino contro Pelagio : Pelagio finiva per ammettere che le forze dell' uomo sono di per sè insufficienti per la salvezza e se Dio fosse solo giusto non potrebbe far altro che condannare l' uomo , ma dato che é anche misericordioso , Dio concede una sorta di " bonus " , di premio all' uomo regalandogli la salvezza . Secondo Agostino , Pelagio sbagliava clamorosamente perchè pareva ammettere che Dio fosse obbligato a dare la grazia all' uomo , che non se l' era meritata : é come se l' uomo fosse artefice della propria salvezza e di conseguenza il cristianesimo diventa inutile . Agostino , pur avendo più volte sostenuto il libero arbitrio , arrivò a sostenere la predestinazione , che viene ripresa in toto da Lutero : dopo il peccato originale l' uomo é diventato una " massa damnationis " e non può più compiere il bene e quindi salvarsi ; l' unica via di salvezza rimastagli é la fede in Dio , la fede nel fatto di non poter compiere opere buone e la fede nel fatto che Dio non terrà in conto il suo peccato originale e lo salverà . Non a caso Cristo é l' " agnello di Dio , che toglie i peccati dal mondo " prendendoli sulle sue spalle e sacrificandosi . La rottura definitiva con la Chiesa avverrà a causa dello scandalo delle indulgene : Papa Leone X , per poter ricostruire la basilica di S. Pietro , aveva emanato una bolla che concedeva ai peccatori che versassero una certa somma , la remissione delle pene : i peccati degli uomini sarebbero stati dunque trasformati in marmi , colonne , lusso sacro . In Germania , poi , l' iniziativa papale si era trasformata in una vera e propria operazione bancario - finanziaria , caratterizzata dalla frase " quando la moneta suona nella cassetta , l' anima salta in Paradiso " ; la Chiesa , tuttavia , era alquanto ambigua a riguardo delle indulgenze perchè non spiegava se fosse perdono degli sbagli o condono delle pene . Il 31 ottobre 1517 , Lutero affiggeva alla porta della cattedrale di Wittenberg 95 tesi che , denunziando lo scandalo delle indulgenze e gli abusi pratici del tempo , investivano l' essenza teologica del peccato , della penitenza , dell' indulgenza . La remissione dei peccati a pagamento scatenò davvero l' ira di Lutero ; curiosamente , però , non fu tanto l' estrema corruzione della Chiesa la causa della sua ira , quanto piuttosto il fatto che secondo la Chiesa Cristo e i Santi avessero accumulato una quantità immensa di meriti , che non solo bastarono loro per accedere al Paradiso , ma furono pure d' avanzo : la Chiesa immaginava quindi una specie di " banca " dei meriti accumulati da Cristo e dai Santi , di cui la Chiesa poteva disporre a suo piacimento . Per Lutero l' uomo non può avere meriti , e quindi i santi sono santi perchè hanno avuto fede e non perchè hanno avuto meriti . Il gesto del 1517 , che noi siamo portati a considerare come audace , non aveva in realtà nulla di rivoluzionario o insolito : era nella tradizione accademica del tempo ( era da poco stata inventata la tipografia ) l' affiggere simili tesi e invitare alla pubblica discussione ; ma il sentimento della Germania , che vedeva in Lutero un eroe nazionale , era così eccitato e l' ostilità contro lo sfruttamento della Chiesa romano era così viva , che attorno a lui sorse immediatamente una opinione pubblica favorevole . La Chiesa romana non rimase con le mani in mano e nel 1520 fu lanciata la bolla " Exsurge domine " minacciante Lutero di scomunica se non avesse ritirato entro breve termine le sue affermazioni ; ma nel dicembre di quell' anno fu pubblicamente bruciata dal riformatore , che rompe così ogni rapporto con las Chiesa cattolica . L' anima della Germania pulsava ormai all' unisono con lui e il legato pontificio era costretto a scrivere a Roma : " i nove decimi della Germania gridano : viva Lutero e , pur non seguendolo , i rimanenti fanno coro per gridare : a morte Roma " . Ma quali erano queste tesi così scandalose e innovatrici di Lutero ? Egli si scagliò contro la figura del papa , che a suo avviso non aveva alcun diritto di sostituirsi al giudizio di Dio , e tuonò anche contro i vescovi e all' apparato ecclesiastico che faceva da intermediario tra Dio e l' uomo : perchè al cristiano va solo dato il pane , mentre al prete anche il vino ?Il Medioevo era ormai finito e si stava ormai diffondendo la scrittura , quindi non vi era più alcun bisogno di qualcuno che leggesse per il popolo analfabeta il testo sacro : ciascuno , secondo Lutero , può leggere da solo il testo sacro , senza che nessuno glielo spieghi perchè esso si auto-esplica perchè é come se fosse presente lo Spirito Santo ad aiutare il credente nella comprensione della Bibbia : questo farà sì che tutto il mondo che aderirà alla riforma luterana sarà più alfabetizzato rispetto a quello cristiano , che non doveva sforzarsi ad imparare a leggere per conoscere i testi sacri . Lutero sovvertì radicalmente anche la concezione dei sacramenti , riassumibile in questi termini : i sacramenti non sono compiuti mentre vengono impartiti , ma in quanto si presta fede ad essi . La continua moltiplicazione le ha portati fino a sette , ma se guardiamo bene si riducono ad uno solo : l' accettazione attraverso la fede delle promesse di Dio . Senza il primato della fede , i sacramenti si riducono a " sacrileghe superstizioni di opere " . Lutero , pertanto , conserva solo quei sacramenti nei quali é evidente che siamo noi ad accogliere ciò che Dio ci offre , mentre verranno aboliti o riformati quelli dove noi crediamo di compiere un' opera buona perchè venga accettata da Dio . Lutero respingeva dunque come ritualistici e insignificanti l' estrema unzione e la cresima . Ma anche al matrimonio toccava la stessa sorte : cosa c' entra prendere moglie con la parola della divina promessa ? Il matrimonio é una cerimonia piena di sacralità presso ogni popolo , ma non per questo diventa sacramento . La stessa critica radicale viene mossa nei confronti dell' ordinamento dei sacerdoti : tutti gli uomini sono consacrati sacerdoti per il solo fatto di essere battezzati . La distinzione tra clero e laici non ha nessun fondamento nel nucleo della fede cristiana e i preti possono essere solo dei ministri , dei funzionari delle comunità di fedeli , eletti con il compito di insegnare e predicare . Ma nessuno può intromettersi nel mio rapporto con la parola divina , dice Lutero : perciò i due principi luterani , il sacerdozio universale e il libero esame delle Scritture , sono strettamente connessi tra loro . Ma da tutto ciò deriva anche che per Lutero gli ordini monastici vanno ugualmente aboliti e così pure qualunque tipo di voto , come i pellegrinaggi . Il primato della fede conduce Lutero a diffidare di tutto ciò che tende a realizzare il cristianesimo in una forma di vita eccezionale , si tratti anche del più puro ascetismo e misticismo monacale . Le opere dei frati e dei preti non differiscono in niente " dalle fatiche del contadino che lavora i campi o della donna che attende alle faccende di casa " . Anzi , il monachesimo che invita alla perversione dell' ozio e dell' accattonaggio va del tutto contro l' esaltazione della vita laboriosa che Lutero veniva scoprendo : l' uomo deve sposarsi , avere figli , lavorare , produrre , adempiere al proprio ufficio , qualunque esso sia . E perciò il divieto di matrimonio dei sacerdoti dovrà essere abolito come contro natura . I veri sacramenti sono altri ; l' eucarestia prima di tutto : Lutero accettava la presenza reale del corpo e del sangue di Cristo nel pane e nel vino , ma condannava come assurde le spiegazioni filosofiche fondate sulla dottrina di un pagano come Aristotele e perciò la tesi della transustanziazione veniva fatta cadere e lo stesso vocabolo era giudicato " mostruoso e frutto di fantasia " . Il significato della messa veniva a cambiare sostanzialmente : la messa non é un sacrificio , non é un' offerta a Dio , le preghiere sono solo un accessorio ; essa é solo la fede nella promessa e il resto é stimolo all' empietà . Quanto alla confessione , Lutero afferma che osservare la folla dei propri peccati é deprimente e non é in grado di portare pentimento : ciò che conta é solo la fede nella promessa del perdono . Compito del confessore non é di cancellare i peccati , ma di dare conforto . Il battesimo , infine , non é il rito che lava il peccato , ma il simbolo della morte e della resurrezione . Il messaggio rivoltoso di Lutero tende ad assumere istanze politiche : egli si rende conto che da solo non può farcela e deve trovare qualcuno che appoggi le sue tesi : i suoi messaggi vennero visti come rivoluzionari sul piano politico , sebbene non fosse affatto sua intenzione scatenare una rivolta politica . Lutero potè scegliere se cercare l' appoggio dei re e dei principi tedeschi , che volevano anch' essi allontanarsi dalla Chiesa romana non tanto per motivi religiosi , quanto piuttosto per diventare politicamente indipendenti e magari formare uno stato : liberarsi della Chiesa romana significava anche impadronirsi di tutti i suoi beni in Germania : conventi , chiese e altro ; lutero poteva poi cercare l' appoggio dei cavalieri ( Ritten ) , ossia la piccola nobiltà propensa per un ritorno al feudalesimo e infine i contadini , che vedevano nelle teorie di Lutero ( e soprattutto nel sacerdozio universale e nel libero esame ) una forma di uguaglianza ; a loro avviso dall' uguaglianza spirituale si sarebbe arrivati all' uguaglianza sociale ed economica ; tra i contadini vi era poi una fascia più moderna che aspirava alla proprietà privata . Lutero alla fine decise di schierarsi con i principi e con i re , che in fondo erano quelli che guardavano avanti verso lo stato moderno e avevano più potere , e arrivò a condannare i cavalieri e i contadini . Lutero non era un politico , ma dovette tuttavia cercare nella politica qualche forte alleato che lo appoggiasse : non volle mai dare al suo messaggio valenza politica , ma solo spirituale . In " La libertà del cristiano " Lutero sostiene che il cristiano é libero nell' interiorità ma schiavo esteriormente ; con il suo messaggio Lutero é convinto di aver liberato il cristiano , ma solo nella sua interiorità : l' umanità é una massa di dannati dove il male impera : é una concezione alquanto pessimistica che vedeva la presenza del diavolo nel mondo . Per Lutero il potere politico deriva direttamente da Dio , pur essendo consapevole che non sempre i principi si comportano rettamente : bisogna quindi punire chi va contro il potere politico , che é voluto da Dio : i contadini , quindi , che si ribellavano , andavano secondo Lutero soppressi ; si schierò contro di loro in maniera radicale invitando i principi a massacrarli senza pietà . Complessivamente , si può dire che senz' altro Lutero risente degli influssi della cultura rinascimentale , pur essendo la Germania una realtà piuttosto periferica : l' idea di riformare la Chiesa e la concezione del cristianesimo tornando alle origini e depurandolo da tutto ciò che gli era stato aggiunto nei secoli é di per sè moderna , rinascimentale ; moderna é anche l' idea di prediligere l' interiorità rispetto all' esteriorità .

ERASMO

ERASMOErasmo nacque nella notte dal 27 al 28 ottobre 1469 a Rotterdam . Sua madre , Margherita , era figlia di un medico di Zevenbergen , vicino a Breda , a 40 km circa da Rotterdam . Il padre , Gerardo , era di Gouda , piccola città nei pressi di Rotterdam , ed era un prete vincolato dal voto di celibato : la nascita di Erasmo é pertanto illegittima . Erasmo frequentò le scuola a Gouda , poi fu corista ad Utrecht e infine il padre lo mandò alla famosa scuola del capitolo di San Lebuino a Deventer . All' incirca quando nasceva Lutero , ad Erasmo moriva la madre di peste e poco dopo morì di peste anche il padre . La morte dei suoi genitori lascerà in Erasmo un orrore per le malattie in genere e la peste in particolare , orrore testimoniatoci da lui stesso nei suoi scritti , dove racconta di essersi più volte spostato verso luoghi dove la peste non era arrivata . A 18 anni visita il convento degli agostiniani a Steyn dove , cedendo anche lui come già aveva fatto il fratello , alle interessate insistenze dei tutori che non vedevano l' ora di liberarsi di loro per mettere le mani con più facilità sulle sostanze del padre , nel 1488 pronuncia i voti solenni ed il 25 aprile 1492 é ordinato sacerdote . Nel 1493 entra al servizio di Enrico di Bergen , vescovo di Cambrai e , al suo seguito , soggiorna a Bergen a Bruxelles ed a Mechelen , finchè riesce ad ottenere il permesso di andare a studiare all' Università di Parigi . A Parigi fa importanti conoscenze e nel 1496 torna a Cambrai . Mentre Lutero sarà attratto dalla mistica cristiana e da Agostino , Erasmo sarà invece interessato al Valla e agli studi umanistici . Passerà gran parte della sua vita in terra straniera : a Venezia , in Inghilterra , in Olanda , a Roma . L' impressione che farà Roma su di lui é fortissima , ma antitetica rispetto a quella che fa su Lutero : Erasmo scopre infatti soprattutto la Roma classica , Lutero quella papale , corrotta come non mai . Sul piano culturale , Erasmo esprime la cultura di quell' alta società del suo tempo che ha i mezzi tecnici ( denaro e tipografia ) per dar corpo al suo sogno umanista : diffondere le scritture tra il popolo . Nell' anno 1516 , durante l' estate e l' autunno , Erasmo fu molto occupato . Era appena stato nominato consigliere di Carlo re di Spagna ( e futuro imperatore ) e , in ringraziamento della nomina , compose per lui l' " Institutio principis christiani " . Quest' opera non fu il solo lavoro al quale Erasmo si dedicò durante l' estate : in quei mesi , infatti , egli attese alla pubblicazione del suo Nuovo Testamento greco-latino , edizione che ebbe risonanza davvero mondiale ; Lutero invece tradusse in tedesco la Bibbia e questo fatto ebbe valenze nazionali in Germania . Nello stesso tempo parecchi impegni di lavoro lo costrinsero a spostarsi di continuo e non bisogna quindi stupirsi se gli passò inosservata una lettera che Lutero gli aveva fatto recapitare : in essa vi erano alcune critiche alla sua traduzione latina del Nuovo Testamento ; Erasmo la riceve il 19 ottobre : Lutero muove critiche all' interpretazione erasmiana del pensiero di san Paolo ( tanto caro a Lutero ) , e cioè proprio la questione di fondo che 8 anni dopo avrebbe costituito il fulcro della disputa sul libero o servo arbitrio . Sostanzialmente Lutero accusava Erasmo di non aver capito la teologia paolina , specie per quel che riguardava la giustificazione per fede . Erasmo non rispose , ma é molto probabile che non avvertisse la profondità e la serietà di fondo delle obiezioni luterane : preso dal turbine della sua attività in quell' operosa fine d' anno le scambiò , probabilmente , per sottigliezze letterarie . Perciò Lutero poteva scrivere a Giovanni Lang ( predicatore ad Erfurt e traduttore della Bibbia ) che le cose umane importano ad Erasmo assai più delle divine . In quello stesso anno , il 31 ottobre , Lutero affigge le 95 tesi alla porta della cattedrale , ed Erasmo , una volta conosciutele , si trovò d' accordo con Lutero , ma reputò che non fosse opportuno di parlare di quei " bubboni " e temette per la mancanza di moderazione da parte del frate rivoltoso . Tuttavia nella storia dei rapporti Erasmo-Lutero c'é una prima fase nella quale il riformatore ricerca l' amicizia di Erasmo e spera , forse , di indurlo a schierarsi dalla sua parte . Il 28 marzo 1519 Lutero scrive per la prima volta direttamente ad Erasmo invitandolo ad essere " attore " nel grande dramma che sta per iniziare e lo chiama " nostro ornamento e nostra speranza " , riconscendo in lui la paternità della Riforma , almeno per quel che riguarda sia la lotto contro le superstizioni sia il promuovimento degli studi filologici ed esegetici . La risposta di Erasmo é un omaggio alla non violenza . In realtà la posizione di Erasmo nel non voler essere " attore " di un violento rivolgimento di cose finì , di fatto , per essere non quella di " spettatore " del dramma ( come pure proclamava di voler essere ) , ma di fautore del papato . " la vera natura della parola di Dio é di suscitare continuamente una rivoluzione nel mondo ... voler soffocare la rivoluzione é voler cacciare dal mondo la parola di Dio " dice Lutero . Tuttavia Erasmo , se é vero che non vuole essere catalogato come luterano , é altrettanto vero che non vuole neppure essere definito anti-luterano : egli é pienamente consapevole della corruzione della Chiesa . Nel frattempo Lutero viene scomunicato e la Chiesa cerca di farlo " sparire " , ma egli , con l' aiuto di Federico di Sassonia , riesce a non farsi prendere : Erasmo arriverà perfino a scrivere a Leone X in difesa di Lutero : conduce una strenua battaglia in nome della pace religiosa e della tolleranza . Ma se Erasmo non aderì al Luteranesimo non fu certo solo perchè vedeva nel frate rivoltoso una figura poco moderata : per Erasmo , a differenza di Lutero , il centro del cristianesimo é la carità ; va poi detto che Erasmo era troppop razionalista per concepire la ragione come strumento della fede , come arma di lotta e non abbastanza razionalista per condurre fino in fondo quell' esame critico della ragione che farà di Cartesio il laicizzatore del libero esame : in fin dei conti Erasmo rimane un " sorpassato " a cui manca un temperamento : troppo tiepido per la fede , fu anche troppo tiepido per la ragione e rimase un compiaciuto degli studi letterari quando già il compiacersi di questi studi costituiva un estetismo e non più un mezzo di liberazione e di trasformazione della realtà .

IL LIBERO E IL SERVO ARBITRIO

Tra i tanti viaggi compiuti da Erasmo c'é anche quello a Basilea , dove soggiornerà per ben 8 anni ( dal 1521 al 1529 ) : in questo rifugio neutrale Erasmo si decide a scrivere contro Lutero , cedendo anche , e forse soprattutto , alle insistenze dei papi Leone X e Adriano VI . Anche il nuovo papa Clemente VII lo incoraggia a scrivere per la fede : la lettera é datata 3 aprile 1524 ed il papa non sa ancora che già dalla fine del 1523 Erasmo ha mandato ad Enrico VIII d' Inghilterra il brogliaccio di un' opera sul libero arbitrio . Chi , invece , sospetta qualcosa é Lutero che il 15 aprile scrive ad Erasmo invitandolo a rimanere quel che é sempre stato , uno " spettatore " neutrale . Ma ormai Erasmo si é deciso , ma perchè ? Probabilmente perchè " si illuse che fosse ancora possibile salvare la pace con la moderazione , la saggezza e la benevolenza , pur essendo intimamente convinto che nessuna delle due opinioni in contrasto poteva esprimere compiutamente la verità e che l' odio restringe la visuale e acceca gli animi " . Nello scegliere l' argomento per la sua disputa con Lutero Erasmo vide giusto : la questione del libero o del servo arbitrio é fondamentale per la causa della riforma . Di ciò Lutero stesso gli dà atto dicendo : " qui é il perno della nostra discussione ; qui si trova il nodo del problema : ciò che noi cerchiamo di sapere é questo : cosa può il libero arbitrio ? Che cosa subisce ? Quali sono i suoi rapporti con la grazia divina ? " . Il " De libero arbitrio " comparve a Basilea tra il 2 e il 5 settembre 1524 . Giunsero subito ad Erasmo le congratulazioni di Enrico VIII , del Vives , di Giorgio di Sassonia , del Gattinara e di molti altri : tuttavia , l' impressione che si ha leggendo quest' opera é piuttosto deludente . Erasmo ha colto nel segno indicando nel libero arbitrio ( o nel servo arbitrio ) il fulcro del problema , la pietra angolare sulla quale si innalza l' edificio dell' Umanesimo ( o della Riforma ) , ma sembra non esservisi impegnato molto . O , almeno , scrive con pacatezza , senza calore , con ordine , ma senza entusiasmo . La sua padronanza di sè sembra più una difesa d' ufficio , compiuta per dovere , che un' arringa appassionata compiuta per convinzione . Non che Erasmo non fosse assolutamente convinto della verità del libero arbitrio : sembra piuttosto non convinto della necessità di dover perdere tempo , sottraendolo ai suoi studi , per portare simili questioni in piazza , costrettovi da Lutero che ha fatto della religione una questione , appunto , di piazza . Probabilmente non era affar suo trattare d' un simile argomento . Il problema poteva e doveva essere affrontato in sede filosofica , con rigore e penetrazione di logica stringente ; invece l' opera di Erasmo non é che un' elencazione di passi con i quali si richiama all' autorità della Scrittura , della Chiesa e della tradizione anche se poi si cerca di avviare più che una discussione , una distinzione sui poteri della libertà umana . Ma la stessa autorità della Scrittura é richiamata senza un supporto od una impalcatura teologica e , per ciò stesso , perde molto del suo valore . E' stato giustamente osservato che , anche da parte cattolica , si é riconosciuto che la posizione erasmiana sul problema del libero arbitrio é più eretica della stessa posizione luterana . Il problema del libero arbitrio é un problema che si può affrontare non già richiamandoci all' autorità della Chiesa o dei concili , ma all' autorità della ragione . Senonchè Erasmo chiama in causa l' autorità della ragione solo in nome del buon senso comune . L' argomento avrebbe richiesto una tempra di filosofo , ma purtroppo non ci fu che un letterato a prenderla in mano . La reazione di Lutero non si fece attendere . Già il primo novembre scrive a Spalatino ( solerte cancelliere di Federico di Sassonia ) dicendosi disgustato del " De libero arbitrio " ed il 12 dello stesso mese preannunzia al suo amico e collaboratore Nicolas Hausmann che risponderà ad Erasmo . Tuttavia non può rispondere subito : i primi mesi del 1525 lo vedono impegnato nella polemica contro Carlostadio , poi deve occuparsi delle conseguenze sulla vita della chiesa della fine della guerra dei contadini ed infine il 23 giugno si sposa con Katharina von Bora . E' solo nell' autunno del 1525 che può mettersi al lavoro : una sua lettera all' amico Hausmann ed una a Spalatino ci informano che é impegnato a scrivere contro Erasmo : siamo nel fine settembre 1525 . Il 31 ottobre un' altra sua lettera a Spalatino annunzia che ben presto il suo lavoro contro Erasmo sarà finito . Il " De servo arbitrio " appare a Wittenberg , infatti , a fine dicembre . Lutero mise tutto se stesso nella realizzazione di quest' opera che , fra tutte , gli fu sempre particolarmente cara . Il suo compito fu agevolato dalla stessa mancanza di struttura filosofica dell' opera di Erasmo : infatti il " De servo arbitrio " é , più che un lavoro di teologia sistematica , un lavoro di teologia biblica . In questo lavoro la padronanza di sè di Lutero é più apparente che effettiva : in realtà , sotto una veste che formalmente vuole sembrare oggettiva e distaccata , brucia uno spirito ardente ed infiammato . Lutero pronuncia davvero un' arringa appassionata in difesa della causa per la quale ha optato mediante una scelta di fede che rende ai suoi occhi tutto chiaro e convincente . La fede é , proprio a riguardo al problema del libero arbitrio o servo arbitrio , categoria gnoseologica e non psicologica soltanto : ecco perchè il problema , in Lutero , ha una forza di convinzione che , purtroppo , non ha in Erasmo , dove il soggiacente scetticismo e la mancanza di capacità filosofica rende tutto più morbido ed attutito , comunque meno probante . Lutero sta ad Erasmo come Agostino sta a Girolamo . D' altronde non é per caso che Erasmo ha sempre dichiarato la sua simpatia per il traduttore della Bibbia e la sua diffidenza per il vescovo di Ippona : é affinità elettiva tra letterati che gli ispira la simpatia ed é la sua insensibilità filosofica che gli detta la diffidenza . Il Libero arbitrio di Erasmo si articola in quattro parti : 1 ) una introduzione nella quale l' autore si richiama alla Disputa di Lipsia tra Carlostadio ed Eck ed alla Assertio di Lutero contro la bolla di Leone X . 2 ) Una esposizione di testi a favore del libero arbitrio . 3 ) Una esposizione dei testi contro il libero arbitrio . 4 ) L' indicazione di una " via media " tra le opposte tesi . Il succo di Erasmo é il seguente : con il peccato originale la libertà del volere umano non é stata distrutta ma solo viziata . Pur dopo il peccato rimane nell' individuo la libertà ( o grazia , come la chiama Erasmo ) naturale di alzarsi , sedersi , andare , venire , parlare , tacere e fare tutte quelle attività che , comunque , non riguardano il problema della sua personale salvezza . C' é poi la grazia preveniente od operante che é la capacità di disprezzare se stessi e la propria condotta : siamo perciò in grado di avere resipiscenze ; di pentirci e di decidere una nuova linea di condotta . A questo punto interviene la grazia cooperante la quale , a parere di Erasmo , ci fa fare ciò che abbiamo deciso di fare e infine c'é la grazia che conduce a buon fine le nostre determinazioni e ci sorregge per tutto il cammino del ravvedimento fino alla compiuta santificazione . Sembrerebbe pertanto che senza la grazia non siamo neanche capaci di provare disprezzo per noi stessi e di iniziare una conversione di vita . In realtà il linguaggio di Erasmo é molto sfumato , quasi equivoco : se é vero che senza la grazia nulla possiamo intraprendere , condurre avanti e concludere per la nostra salvezza ( Erasmo infatti parla di grazia perveniente ed operante , di grazia cooperante e di grazia che conduce a buon fine ) é pur anche vero che questa grazia sollecita , trascina e conclude e proprio per questo presuppone una decisione dell' uomo che liberamente risponda alle sollecitazioni , cooperi con Dio , e , sia pure con l' aiuto di Dio , concluda ciò che ha deciso e iniziato . Emerge costante in tutta l' opera la preoccupazione dell' umanesimo evangelico , che di fronte allo scatenarsi delle passioni , vuole salvaguardare l' autonomia della ragione , la libertà e la dignità dell' uomo . Viene però da pensare proprio a riguardo del generoso tentativo dell' umanesimo evangelico , al detto di Cristo : " chi vorrà salvare la sua vita la perderà ; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio , la troverà " . Nello sforzo di centrare l' uomo su tutta la vita , i valori , la cultura , l' umanesimo evangelico fallì e fu travolto . Proprio nel negare che l' uomo potesse di per sè essere centro di vita e di luce sul cammino della civiltà e nell' affermare con forza che l' uomo vive solo di riflesso e per riflesso della grazia di Dio , Lutero getta invece le basi di tutta una nuova cultura , di una nuova civiltà , di una nuova storia che non si può dire abbia negatodel tutto i valori che Erasmo voleva salvaguardare , anzi : li ha fatti nascere proprio nel negarli , li ha fatti risplendere proprio nel metterli all' ombra della sola gloria di Dio . Il servo arbitrio di Lutero , l' unico lavoro nel quale , insieme al " Catechismo " , egli vorrà ancora riconoscersi quando gli si proporrà nel 1537 una edizione completa delle sue opere , é un poderoso trattato costituito dalle seguenti parti : a ) Prefazione , nella quale giustifica il ritardo con il quale risponde ad Erasmo . b ) Prima parte dove discute sugli argomenti di Erasmo in favore del libero arbitrio . c ) Seconda parte , dove prende in esame gli argomenti erasmiani contro il servo arbitrio . d ) Terza parte in cui confuta il libero arbitrio . Questa divisione non é del testo originale luterano , anche se ne riproduce la successione naturale delle parti : é la divisione che si trova nella edizione francese di Labor et fides ed é stata condotta sulla edizione weimariana per alleggerirne la troppa fitta successione delle pagine . Concludiamo questa introduzione osservando che Lutero , proprio nel rifiuto della tradizione dei padri e nell' affermazione energica del " sola Scriptura " ( che vuol poi dire libero esame , esame cioè assai più libero senza gli impedimenti delle varie interpretazioni patristiche , conciliari , scolastiche e papali ) , viene di fatto ad affermare la vera dignità dell' uomo singolo che é capace di intendere la parola di Dio . Perquanto il vero umanista , nella giusta ed unica prospettiva storica in cui veramente l' uomo può essere visto , é Lutero e non Erasmo . Tuttavia Erasmo merita un giudizio più benevolo di quello che fin qui siamo stati più volte costretti a dare . Erasmo non é stato profeta nel suo tempo perchè l' umanità , che nel suo lungo e pur breve cammino sembra essere allo stadio infantile , se non é guidata da una mano salda e forte , si perde per strada e si smarrisce . Dunque Erasmo parla di diverse grazie , quella naturale , che di fatto é la possibilità di scegliere tra il bene e il male , e quella " vera " secondo la quale Dio darebbe ad alcuni uomini la fede senza la quale non si può essere salvati . Per Erasmo la fede é quella condizione grazie alla quale l' uomo può scegliere tra bene e male . Erasmo in questo differisce nettamente da Lutero perchè a suo avviso nell' ambito della fede si può scegliere tra bene e male . Lutero nel libero arbitrio dice : " Se il discernimento del bene e del male e la stessa volontà di Dio fossero stati nascosti all' uomo , non si sarebbe potuto imputargli una cattiva scelta " . Ma una cosa su cui Erasmo faceva particolarmente leva erano i comandamenti : se l' uomo non fosse libero di scegliere tra bene e male , perchè mai Dio gli avrebbe dato dei comandamenti da seguire ? Ma Lutero ha una risposta pronta : i comandamenti non sono stati dati all' uomo perchè li seguisse , infatti non potrà mai seguirli visto che é schiavo del male , ma per portare l' uomo alla disperazione di se stesso ( Lutero dice : " ... ha per scopo di strappar l' uomo al suo torpore , onde prenda atto della sua impotenza " o ancora : " quanto fu stolto Cristo ad aver versato il suo sangue per procurarci questo Spirito , dato che esso non ci é necessario visto che anche senza di lui siamo capaci di osservare i comandamenti ! " ) : nel vedere la propria impotenza nel rispettare i comandamenti , l' uomo arriva alla disperazione , alla sfiducia e questo lo porta alla fede : uno dei motti più importanti di Lutero era " desperatio fiducialis " : Lutero é ostile alle opere perchè esse danno all' uomo l' illusione di poter raggiungere con le sue forze la salvezza . Tutto il processo della desperatio , spiega Lutero , é comunque dipendente dalla grazia divina : é Dio che porta l' uomo dalla desperatio alla fede : vi é l' idea di una predestinazione , ossia che nella massa dei dannati Dio sceglie alcuni uomini a cui dare la grazia della fede . Si potrebbe contestare a Lutero un' ipotetica ingiustizia divina : perchè dà la fede solo ad alcuni ? Ma Dio é giusto e misericordioso : giusto perchè condanna tutti gli uomini e misericordioso perchè ne salva alcuni . Ciò su cui Erasmo puntava molto nella sua polemica erano le opere : se non servono a nulla , visto che l' uomo le fa solo per suo egoismo , a che serve compierle ? Ma Lutero non dice che non vadano compiute : per lui le opere buone sono l' effetto della salvezza ; Lutero é senz' altro influenzato dalla frase di Matteo : " dai frutti li riconoscerete " . Quindi per Lutero le opere sono buone o cattive a seconda che siano opere di fede o no : il giusto farà le opere non per guadagnarsi la salvezza , ma solo per la gloria di Dio , per ringraziarlo di aver concesso ad alcuni la salvezza . Come già accennato , Erasmo vedeva nella carità il fulcro del cristianesimo e nella sua opera dice : " a me pare che la fede debba la sua origine ed il suo sviluppo alla carità , così come quest' ultima lo deve alla fede " . Per Erasmo senza il libero arbitrio sarebbe impossibile spiegare le questioni della giustizia e della misericordia divina : come potrebbe Dio giudicare l' uomo se egli potesse solo commettee il male ? Non avrebbe senso . Lutero , di fatto , finiva per accusare Erasmo di semi-pelagianesimo perchè gli pareva che stando a ciò che diceva Erasmo l' uomo potesse raggiungere la salvezza con le sue forze , compiendo buone azioni : Erasmo replica a quest' accusa dicendo che senz' altro Pelagio " finisce poi per dare al libero arbitrio più di quel che conviene " e che in fin dei conti agostino , nella sua disputa con Pelagio é stato " meno giusto nei riguardi del libero arbitrio di quello che era prima " , ossia di quando in un primo tempo aveva sostenuto il libero arbitrio . Sostenere il servo arbitrio , o meglio , negare il libero arbitrio in modo radicale , secondo Erasmo , e pretendere che tutto si faccia per necessità , dichiarando che Dio opera in tutti gli uomini non solo le opere buone , ma anche le malvagie porta alla conseguenza che l' uomo non ha alcun titolo ad essere considerato come l' autore delle sue buone opere e non si può neppure considerarlo come l' autore delle malvagie . Questa conclusione che sembra chiaramente attribuire a Dio ingiustizia e crudeltà é assolutamente ineccepibile e facilmente smontabile : noi non possiamo permetterci di giudicare Dio , anche se punisce apparentemente senza motivo , ma dobbiamo approvare tutto ciò che fa , persuadendoci del fatto che tutto ciò che Dio fa é inevitabilmente buono . Lutero si schiera contro il libero arbitrio dicendo : " ma tutto ciò che non é fatto dalla grazia di Dio non può essere buono . Dal che ne segue che il libero arbitrio , privato della grazia di Dio , non é libero , ma prigioniero e schiavo del male , dato che non può , da solo , volgersi verso il bene " . Se poi la Scrittura , come sostiene Erasmo , é oscura , allora , sostiene Lutero , é impossibile trovarvi una definizione precisa del libero arbitrio . Il fatto che l' uomo dica " se voglio " , " se faccio " , " se intendo " e così via non dimostra l' esistenza secondo Lutero del libero arbitrio in quanto sono parole " umane " , ossia hanno un senso convenzionale convenuto tra gli uomini : é chiaro che con Dio tutto questo non c'entra proprio niente : le realtà celesti son ben diverse da quele terrestri . Lutero , poi , contesta le numerose interpretazioni figurate e simboliche delle Scritture , di cui Erasmo si é ampiamente servito per dimostrare l' esistenza del libero arbitrio nelle Scritture : " tutti gli errori delle Scritture non provengono dalla semplicità dei termini , ma dal fatto che si trascura questa semplicità e che si aggiungono interpretazioni figurate partorite dai cervelli dei commentatori " . Lutero critica aspramente ancora una volta le opere compiute dall' uomo non per amore di Dio , ma per puro egoismo : " non c'é nulla di più disonesto e più sacrilego agli occhi di Dio che le azioni compiute non per la gloria di Dio , ma per strappargli quella gloria nel modo più empio ed attribuirsela " .

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