Dionigi è il primo a tematizzare in modo sistematico l'apofatismo, ovvero a elaborare una " teologia negativa ".
Identità e Differenza di Dio
Il Medesimo è soprasostanzialmente eterno, invariabile, rimane sempre in se stesso, è sempre nella stessa maniera e si mantiene ugualmente presente a tutte le cose, collocato egli stesso per se stesso e da se stesso stabilmente e intemeratamente nei bellissimi confini di un'Identità soprasostanziale, senza cambiamento, senza perdita, inflessibile, invariabile, non mescolato, immateriale, semplicissimo, senza bisogno, senza crescita, senza diminuzione, senza nascita: non nel senso che non sia ancora creato o che sia incompiuto (...) ma congiunge gli esseri gli uni con gli altri, in quanto abbondante e causa di identità che contiene in antecedenza in sé, alla stessa maniera, anche le cose contrarie secondo una sola ed unica Causa sovraeminente di tutte l'identità.
Dio è Alterità per il fatto che mediante la sua provvidenza è
presente a tutti e si fa tutto in tutti per la salvezza di tutti, rimanendo in
se stesso e fermo nella sua propria identità, mantenendosi secondo un'azione
unica e ininterrotta e dandosi con una forza che non viene mai meno per la
deificazione di quelli che si rivolgono a lui. Bisogna credere che la diversità
delle figure varie di Dio secondo le multiformi apparizioni indicano qualche
cosa di diverso da ciò che appaiono per coloro ai quali appaiono (...). Ora
guardiamo la stessa Diversità divina, non come un mutamento entro l'Identità
inconvertibile, ma come Unità di lui capace di moltiplicarsi e procedimenti
della fecondità che produce tutti gli esseri .