VOCI DEI FILOSOFI
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Noi siamo una libertà che sceglie, ma non scegliamo di essere liberi: siamo condannati alla libertà. (Sartre, "L'essere e il nulla")

In questa sezione del sito potete direttamente ascoltare le voci di alcuni grandi filosofi. Per sentire la voce del filosofo che vi interessa, cliccate sul suo nome.



Monet



  • Sigmund Freud

  • Lenin

  • John Dewey

  • Bertrand Russell (sul desiderio)

  • Bertrand Russell (sulla politica)

  • Martin Heidegger (testo della conferenza qui)

  • Massimo Cacciari (si ringrazia Pantarei)

  • Sergio Givone (si ringrazia Pantarei)

  • Giacomo Marramao (si ringrazia Pantarei)

  • Benedetto Croce

  • Giovanni Gentile

  • Guido Calogero

  • Italo Calvino

  • Umberto Eco

  • Norberto Bobbio parla di Hobbes

  • Costanzo Preve e Riccardo Bellofiore parlano di Marx e di Hegel (2007)

  • Gianni Vattimo (lezione di congedo dall'Università, Torino 14 ottobre 2008. Prima di Vattimo, parlano il Prof. Gaetano Chiurazzi e il Prof. Ezio Pelizzetti. Il file si sente correttamente dopo il minuto 2)

  • Sossio Giametta (lezione su Schopenhauer e Nietzsche tenuta all'Università San Raffaele il 10 novembre 2008)

  • Sossio Giametta (lezione su Spinoza e Nietzsche tenuta all'Università San Raffaele l'11 novembre 2008)





  • Ripensavo alla vita umana, che mi pare come una lunga processione. Fortuna è il cerimoniere che ordina e distribuisce gli uffici e le vesti: ti piglia uno che le viene innanzi, lo veste da re, gli mette la tiara in capo, lo circonda di guardie, lo corona d'un diadema; sopra un altro getta una tonacella da servo; a chi da un aspetto bello, a chi uno brutto e ridicolo, perché lo spettacolo dev'essere variato. Spesso nel mezzo della processione muta gli ordini, e fa scambiar vesti a taluni; spoglia Creso, e gli fa prendere abito di servo e di prigioniero; e Meandro, che era vestito da servo, ella lo riveste dei regali paramenti di Policrate, e glieli fa portare per qualche tempo. Finita la processione, ciascuno restituisce gli ornamenti, e si spoglia delle vesti e del corpo: e tutti ritornano come erano prima, l'uno indifferente dall'altro. Alcuni sciocchi quando la Fortuna si presenta a richiedere gli ornamenti, l'hanno a male e se ne sdegnano, come se fossero spogliati di roba loro, e non di roba prestata per poco tempo. Hai veduto molte volte sulla scena, cred'io, gli attori, che, come vuole il dramma, diventano ora Creonti, ora Priami, ora Agamennoni; e, se occorre, colui che poco innanzi rappre­sentava il grave personaggio di Cecrope o di Eretteo, poco dipoi esce vestito da servo, perché così comanda il poeta. Alla fine del dramma ciascuno di loro depone il vestone di broccato, la maschera, ed i coturni, e se ne va povero e tapino. (Luciano di Samosata, Menippo, 16)





    La filosofia e i suoi eroi