Il fine della nostra istituzione é la conoscenza delle cause,movimenti e forze interne alla natura,e l' estensione dei confini del potere umano ad ogni cosa possibile. (Nuova Atlantide)
Sulla figura di Francis Bacon ( italianizzato in Francesco Bacone ) son corse le più disparate voci : si volle che fosse figlio naturale della regina Elisabetta e che fosse il segreto autore delle opere attribuite a Shakespeare . Egli nasce a Londra il 22 gennaio 1561 dal lord guardasigilli della regina Elisabetta . Studia a Cambridge , per poi trascorrere alcuni anni a Parigi al seguito dell' ambasciatore di Francia . Tornato in patria riesce a intraprendere la carriera politica , conseguendo incarichi e onori sempre più elevati , grazie anche alla sua totale spregiudicatezza , che gli consentì , per esempio , di diventare accusatore pubblico del suo protettore , incriminato e mandato a morte per tradimento . Divenne avvocato generale nel 1607 , procuratore generale nel 1613 , lord guardasigilli nel 1617 e , infine , lord cancelliere nel 1618 , funzione che gli consentiva di presiedere le principali corti di giustizia . Ma nel 1621 la fortuna gli voltò le spalle : accusato di aver ricevuto denaro da una delle parti che doveva giudicare , dovette riconoscersi colpevole di corruzione , fu sospeso dalle funzioni e condannato , a discrezione del re , a un' ammenda e al carcere . Grazie al favore di cui ancora godeva presso la corona , riuscì ad aver condonate entrambe le pene , ma dovette ritirarsi a vita privata , finchè lo sorprese la morte nel 1626 . Tra le prime opere importanti di Bacone vanno ricordati i Saggi ( 1597 ) e il Temporis partus masculus ( 1602 ) , nel quale rivelò un atteggiamento culturale che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita : la critica alla tradizione filosofica antica ( con l' esclusione di Democrito ) e medioevale , e l' appello sulla costruzione di un nuovo sapere scientifico . Altre sue opere non trascurabili sono : Sull' utilità e il progresso del sapere umano e divino ( in lingua inglese , 1605 ) , i Cogitata et visa ( 1607 ) , la Redargutio philosophiarum ( 1608 ) , il De sapientia veterum ( 1609 ) . Nel 1620 egli pubblica la sua opera più nota , il Novum Organum , che già nel titolo rivela la volontà di essere una nuova logica che si oppone al vecchio Organum di Aristotele . L' opera é redatta in forma di aforismi , che dovevano preludere forse a un ampliamento successivo . Infatti , il Novum Organum si presenta come la seconda parte di una vasta opera , intitolata significativamente Instauratio magna scientiarum , che sarebbe dovuta essere divisa in sei parti . Di essa Bacone pubblica tuttavia soltanto , oltre al Novum Organum , la parte preliminare ( la prefazione e il piano dell' opera ) e , nel 1623 , la prima parte , costituita dalla traduzione latina ampliata dello scritto sull' utilità e il progresso del sapere del 1605 : De dignitate et augmentis scientiarum . Agli ultimi anni della sua vita appartiene anche La nuova Atlantide , che si inserisce nel filone utopico già intrapreso da Tommaso Moro e da Campanella . Nel quadro della rivoluzione scientifica che si svolge tra 1500 e 1600 si può anche inserire la figura di Francis Bacon , italianizzato in Francesco Bacone . Bisogna tuttavia precisare che questa riconduzione non é giustificata dalla scoperta di un metodo nel quale ( come nel caso di Galileo ) si ritrovino i principi delle moderne procedure scientifiche . Il metodo baconiano , se condivide con quello galileiano l' esigenza di una sapiente combinazione di esperienza e ragionamento , é totalmente privo di quel legame con la matematica e con l' analisi quantitativa dei fenomeni che costituisce una delle condizioni imprescindibili della scienza moderna . Sotto questo aspetto , anzi , Bacone é ancora ampiamente legato all' analisi formale e qualitativa dei fenomeni , cioè a una procedura d' indagine che rappresenta uno dei maggiori portati di quella tradizione aristotelico - scolastica che egli peraltro combatte con tutte le sue forze . La contiguità di Bacone con la nuova temperie culturale e scientifica determinatasi in quegli anni é piuttosto rappresentata dalla sua consapevolezza , assai moderna , del valore e della possibilità della scienza . Di una scienza , inoltre , che non é più intesa in chiave puramente teoretico - conoscitiva , ma é proiettata sull' attività pratica e trova nella tecnica il suo naturale complemento . Per alcuni versi , quindi , Bacone ha le istanze della rivoluzione scientifica , per altri egli é da essa lontanissimo : é vicino alla rivoluzione nel momento in cui sente l' esigenza di trovare un metodo di indagine azzerando il pensiero tradizionale : se la ricerca , a partire dai Presocratici , non ha funzionato , allora é per via della sua stessa impostazione : bisogna mettersi a monte della ricerca stessa , come peraltro fa lo stesso Galilei . Il " discorso sul metodo " ( per dirla alla Cartesio ) di Bacone é indubbiamente il Novum Organum . Bacone risulta essere ancora più legato alla rivoluzione scientifica per quel che riguarda il carattere operativo della scienza : la scienza é legata alla tecnica e la tecnica é legata alla scienza nel senso che un maggiore sviluppo tecnologico permette alla scienza di conseguire risultati più apprezzabili , ma un maggiore sviluppo scientifico consente la creazione di strumenti sempre più precisi ; la conoscenza per Bacone vale nella misura in cui consente all' uomo di operare sulla natura per migliorare le condizioni di vita dell' uomo stesso . Viene così a cadere la concezione del sapere per il sapere , ossia del sapere come valore autonomo , del sapere che non serve a nulla e proprio perchè privo del legame di servitù é il più nobile dei saperi , come sosteneva Aristotele : per Bacone non é così : un sapere inutile va scartato perchè non serve per il legame che Bacone sostiene tra benessere dell' umanità e scienza . Molti studiosi hanno sostenuto di poter definire Bacone come precursore della rivoluzione industriale del 1700 : certo , lui vive nel 1600 , un' epoca ancora diversa da quella in cui si svilupperà la rivoluzione industriale , ma é significativo il fatto che lui sia inglese ( la rivoluzione partirà proprio da lì ) : nel 1600 l' attività produttiva in Inghilterra si sta sviluppando sempre più e si fanno anche sentire gli influssi del Calvinismo , una religione " capitalista " , che vede nel produrre e nel guadagnare una forma di preghiera verso Dio e vede invece in chi non riesce a produrre e ad arricchirsi un nemico , un fallito ( a differenza del Cattolicesimo ) . Bacone va collocato nel contesto della rivoluzione scientifica perchè , tra le varie cose , sente l' esigenza dell' esperimento , ossia l' osservazione controllata . Ricapitolando , Bacone é vicino alla rivoluzione scientifica perchè sente l' esigenza dell' esperimento , di un metodo , e del sapere per produrre . Ma ciò che lo allontana dalla rivoluzione scientifica é il totale rifiuto della matematica : pensiamo a Galileo o a Keplero , che erano arrivati a formulare leggi fisiche in termini matematici ; già Platone e i Pitagorici sentivano l' esigenza di avvalersi della matematica . Bacone invece si colloca a riguardo su un ramo parallelo , un ramo secco per molti aspetti : teorizza molte cose sulla scienza , su come procedere , ma non fa alcuna scoperta : Galileo , servendosi della matematica , arriva invece a scoprire la legge di caduta dei gravi , il principio di inerzia , il principio della relatività classica e molti altri . Senza la matematica Bacone , che pur fa grandi teorizzazioni , non arriva a scoprire nulla : in altre parole , la scienza , senza matematica , é in un vicolo cieco . Indubbiamente la scienza degli anni e dei secoli a venire preferirà il metodo matematico di Galileo e ancora oggi la fisica la si studia abbinata alla matematica . Tuttavia se Bacone rifiuta la matematica ha le sue buone ragioni e non lo fa per presa di posizione : egli conduce una serrata polemica contro tutti i metodi strettamente logici e astratti con cui si era indagata la natura ; la sua polemica é essenzialmente rivolta alla logica aristotelica , ai suoi occhi incapace di fare presa sulla realtà . Poi accomuna la matematica alla logica perchè gli pare che anch' essa si muova su un terreno che esula dalla realtà , un terreno troppo astratto e ideale . Egli partendo da una critica alla logica aristotelica e alla matematica in quanto troppo astratte , finisce però per arrivare ad aderire a posizioni essenzialmente aristoteliche : rifiutando la matematica non può esaminare gli aspetti quantitativi della realtà e finisce quindi per esaminare quelli qualitativi , come a suo tempo aveva fatto Aristotele . Dobbiamo però dire in difesa di Bacone che nella scienza non esiste solo il metodo matematico - quantitativo : certo nella rivoluzione scientifica esso é predominante , tuttavia nel 1700 finirà per prevalere la chimica e nel 1800 - 1900 la biologia e la psicologia . Ora , é chiaro che nella fisica ( 1600 ) la matematica é fondamentale , ma é altrettanto chiaro che nella biologia e nella psicologia non lo é ! In altri termini , non tutta la scienza é fatta di matematica . Certo il 1600 é il secolo della matematica ; ci si accorge di come essa funzioni benissimo per spiegare la fisica e si finisce per estendere l' uso della matematica in tutti i campi , pensando che anche lì possa andare bene : la politica ( Hobbes ) , la filosofia ( Cartesio ) ... La ricerca di Bacone é incentrata sulla raccolta di dati e anche qui egli si discosta da Galileo , il quale aveva preferito le intuizioni e le formulazioni , e si avvicina ad Aristotele che ogni mattina si recava in spiaggia dalle reti dei pescatori a raccogliere dati e ad esaminare la fauna e la flora marina : non a caso Aristotele era una sorta di biologo e , come detto , la biologia non si serve poi tanto del metodo matematico , ma lascia spazio a quello qualitativo . Oggi la raccolta dati é tipica dell' etologia e della zoologia , per esempio . Bacone é in fondo una specie di naturalista , che si dedica molto alla raccolta dati .
Esaminiamo ora il pensiero di Bacone attraverso le sue opere ; nel Temporis partus masculus ( " Il parto maschile del tempo " ; maschile perchè i maschi erano preferiti alle femmine in quanto in grado di sottoporsi a sforzi fisici maggiori nel lavorare le terre ) Bacone si addentra nella questione di come la scienza debba essere un lavoro di equipe e possa arrivare solo col passare del tempo . Non a caso egli diceva sempre " veritas filia temporis " ; a noi pare ovvio che le verità vengano acquisite un pezzo alla volta nel corso del tempo , ma all' epoca tanto ovvio non era ; é solo col passare del tempo che il sapere umano può aumentare perchè si acquisiscono in continuazione nuove verità e così un uomo della preistoria dovrà partire se non da zero quasi ; un uomo del medioevo avrà già invece sulle spalle molte conoscenze ed esperienze , ma un uomo del 1600 ne avrà ancora di più e quindi potrà avanzare nelle scoperte : c' é un vero e proprio accumularsi del patrimonio scientifico . Per gli antichi e per i medioevali la perfezione era nel passato ( si parlava di età dell' oro , guardando con rimpianto ad un' epoca ormai finita ) : dalla perfezione originale , l' uomo era degenerato e decaduto ; i medioevali per esprimere ciò che intendevano si servivano di una metafora : " noi siamo dei nani in confronto agli antichi , che invece sono dei giganti " . Bacone riprende questa metafora per stravolgerne il significato : sarà anche vero che noi siamo dei nani ( ammettendo che gli antichi fossero meglio di noi ) , ma siamo nani sulle spalle di giganti e finiamo quindi per essere più alti noi dei giganti stessi : noi , ammettendo di essere a loro inferiori , abbiamo il vantaggio di poter vedere più lontano , di avere accumulato e fatto tesoro delle verità da loro scoperte : partiamo avvantaggiati . Ecco allora che Bacone capovolge il luogo comune che gli antichi siano meglio dei moderni : un' altra metafora usata dai medioevali e non solo per argomentare in favore di un presunto stato di inferiorità dei moderni rispetto agli antichi era : " gli antichi sono i venerandi e saggi anziani , noi moderni siamo gli inesperti bambini " ; anche qui Bacone capovolge la metafora per dimostrare la superiorità dei moderni : i bambini sono gli antichi , che avevano sulle spalle una mole inferiore di conoscenze , noi moderni siamo invece gli anziani , carichi di esperienza e sapere . Emerge quindi come la verità sia figlia del tempo , ossia matura con il trascorrere degli anni e con l' accumularsi delle conoscenze . Il tempo per Bacone non é più ciò che fa dimenticare , come invece era per Platone : per Platone l' intera vita umana non era altro che un rimpiangere e uno sforzarsi di ricordare ciò che si era un tempo , nell' Iperuranio , quando l' anima non era ancora stata calata nel corpo ; per Bacone é l' opposto : l' uomo é saldamente proiettato verso il futuro e il progresso ; non c' é più sapere nel passato che nel presente ; anzi , per Bacone il sapere sta più nel presente che nel passato e più nel futuro che nel presente . Prendiamo ora in esame il Novum Organum ; la raccolta di opere logiche di Aristotele si chiamava Organum ; Bacone intitola la sua opera logica Novum Organum proprio per presentare al mondo una nuova logica , radicalmente alternativa rispetto a quella di Aristotele . Va notato come il Novum Organum in realtà fosse stato concepito come la seconda parte di un' opera a carattere enciclopedico intitolata Instauratio magna ( la grande costruzione del sapere ) che sarebbe dovuta essere in sei parti . La prima parte era intitolata De dignitate et augmentis scientiarum e si trattava la storia della scienza , poi si parlava del metdo con cui fare scienza e infine il progresso della scienza . Quando nel 1700 i filosofi illuministi scriveranno l' Enciclopedia si richiameranno apertamente a Bacone per diversi motivi : in primo luogo anche loro saranno in favore di un sapere scientifico - tecnologico volto a far vivere meglio tutti ; inoltre il carattere dell' Enciclopedia sarà divulgativo : proprio come insegnava Bacone , il sapere va trasmesso a tutti e non deve essere nelle mani di pochi . Però ci sono anche nette differenze tra Enciclopedia illuministica e Instauratio magna di Bacone : l' Instauratio magna non era una struttura per voci , bensì sembrava più essere una " summa " medioevale , una specie di trattato sull' intero universo : Bacone vuole trattare tutto di tutto , ma in fin dei conti finisce per non fare neanche una scoperta scientifica di rilievo ; Galileo , invece , non si cimenterà mai nello scrivere opere enciclopediche che trattino tutti i problemi dell' universo : lui scrive su problemi specifici che gli si presentano al momento : qui sì che si vede la differenza tra scienziato moderno ( Galileo ) , che si pone problemi concreti e singoli e indaga con metodo , e Bacone , che fa invece discorsi troppo generali che finiscono poi per non calarsi mai nel particolare e per non portarlo a scoperte scientifiche . Uno dei temi principali e più ricorrenti del 1600 é il metodo : Cartesio , per esempio , sarà in quegli anni autore di un " Discorso sul metodo " ; e la seconda parte della Instauratio magna di Bacone , ossia il Novum Organum , delinea il nuovo metodo baconiano , diviso in due parti , la pars destruens , con la quale si confutano ( si distruggono ) le tesi contrapposte , e la pars construens , con la quale si avanzano le proprie tesi , dopo essersi liberati il campo con la pars destruens . Anche quest' idea dell' abbattere con una pars destruens le tesi in contrasto con quelle che si vogliono affermare é piuttosto tipico del 1600 : occorre abbattere a partire dalle fondamenta l' antico edificio del sapere per poi costruire su fondamenta più stabili ; se le ricerche degli antichi non hanno portato alla verità , allora il loro errore consisteva proprio nel metodo con cui hanno indagato . Così fa Bacone : propone un nuovo metodo , una nuova logica ( radicalmente diversa da quella aristotelica ) e una nuova società utopica ( nettamente diversa da quella di Platone ) : la pars destruens baconiana é costituita dalla cosiddetta teoria degli idola : egli é convinto che siano presenti nella mente umana certe convinzioni , potremmo dire pregiudizi , che limitano la possibilità di conoscere in modo oggettivo la realtà ; per Bacone in fondo la mente umana non é altro che uno specchio che riflette ciò che c' é nella realtà : ma deve essere uno specchio liscio , senza pregiudizi , altrimenti finisce per deformare la realtà : sono proprio i pregiudizi che portano la mente umana a deformare la realtà , ossia ad intenderla in modo diverso da come é effettivamente . Da notare che in qualche modo in Italiano la parola " riflessione " implica l' idea della realtà che si riflette nello specchio della nostra mente . Il compito della pars destruens di Bacone é proprio quello di estirpare questi pregiudizi , ossia i giudizi dati a priori : in lui é presente la convinzione che l' uomo sia indotto ad anticipare la natura con i pregiudizi , ossia a poter pensare di conoscere la natura ancor prima di averla esaminata : per essere interpretata , ovviamente , la natura va osservata in modo accurato e senza pregiudizi . I pregiudizi Bacone li chiama idola , trascrizione del greco " eidolon " , che può essere tradotto tanto con " simulacro " quanto con " idolo " : tuttavia la dizione idolo é da preferirsi perchè suggerisce come questi pregiudizi siano rappresentazioni , immagini preconcette che si sovrappongono a quelle vere , quasi come dei veri e propri fantasmi immaginativi . La parola idolo suggerisce inoltre che noi uomini é come se tendessimo a venerare e ad accettare senza porci problemi questi fantasmi immaginativi : idolo nel linguaggio religioso é un falso dio costruito dall' uomo , ma che nella realtà non trova corrispondenza . Bacone individua quattro tipi di idola che ci impediscono di avere con la natura un approccio puro : 1 ) idola tribus ( pregiudizi della tribù , dell' umanità ) : si tratta di pregiudizi radicati non nella mente di una o più persone , ma nella mente dell' intera razza umana : non c' é uomo che non li abbia . Il più importante degli idola tribus é senz' altro la fallibilità dei sensi : noi siamo tutti convinti che la nostra sensibilità non possa ingannarci : questo é un pregiudizio insito nella mente di tutta l' umanità ; Bacone invece sostiene che i sensi possano ingannarci ; così quando vediamo un remo immerso in acqua ci sembra spezzato per un effetto ottico , chi non ci dice che , così come con il remo , i sensi non ci ingannino sempre ? Un altro grande pregiudizio tribus , dell' umanità , é la tendenza a vedere un principio d' ordine anche dove esso non é presente : noi costruiamo , coi nostri pregiudizi , degli ordini nella nostra mente e poi abbiamo la pretesa di attribuirli al mondo esterno : siamo convinti a priori che ci debba essere un ordine nel cosmo ; Keplero all' incirca in quegli anni orienta la sua ricerca scientifica alla ricerca di un ordine cosmico , partendo dal presupposto che esso vi sia ; più in generale , l' intera filosofia non era forse nata come tentativo di trovare un unico principio che stesse dietro all' intero realtà ? Pensiamo a Talete che l' aveva ravvisato nell' acqua o ad Eraclito che l' aveva scovato nel fuoco : prevale in noi la convinzione che al di là delle cose molteplici e diverse ci debba essere un principio unificatore . Bacone non é di questo parere : si tratta solo di un nostro pregiudizio l' essere convinti che ovunque vi sia un ordine ! 2 ) Idola specus ( della caverna ) , con un fortissimo richiamo a Platone e al suo mito della caverna : da notare ancora una volta come Bacone si richiami a filosofi antichi ma solo in termini negativi : egli non li apprezza perchè convinto che il loro metodo d' indagine fosse totalmente sbagliato . Il mito della caverna era il compendio della filosofia platonica : gli uomini , incatenati sul fondo della spelonca , vedevano proiettate sul fondo immagini deformate della realtà . Per Bacone la caverna é la mente di ciascuno di noi : ogni singola mente , sebbene vi siano pregiudizi presenti in tutte le menti ( gli idola tribus ) , ha la sua specificità e tende a vedere la realtà a modo suo ; ci sono persone che , per esempio , tendono maggiormente a notare le differenze tra le cose , mentre ce ne sono altre che tendono a vedere le analogie tra le cose : ciascuno forza la realtà in una direzione , seguendo la sua inclinazione naturale . Detto così , però , sembrerebbe che gli idola specus fossero innati nella mente di ciascuno ; tuttavia , Bacone fa notare come in realtà possano essere radicati nella mente di una persona anche a causa dell' educazione che ha ricevuto e del contesto in cui ha vissuto : che uno tenda più a vedere le differenze che non le analogie tra le cose può essere innato ; tuttavia può anche derivargli dal fatto che in famiglia gli abbiano insegnato a ragionare così . Ciò non toglie però che anche gli idola specus debbano essere eliminati in quanto pericolosi pregiudizi . E' senz' altro evidente la differenza tra idola tribus ( dell' intera umanità ) e idola specus ( delle singole persone ) : probabilmente Bacone deve essere arrivato a questa concezione partendo dalla celebre frase di Protagora " l' uomo é misura di tutte le cose " : questa espressione viene generalmente interpretata in una duplice maniera : a ) l' uomo in quanto tale ( il genere umano ) conosce le cose come gli appaiono e non può fare altrimenti ; b ) ogni singolo uomo vede le cose a modo suo e in modo diverso da tutti gli altri . Fatta questa distinzione , appare evidente come Bacone abbia voluto separare questi due concetti presenti entrambe nella frase " l' uomo é misura di tutte le cose " introducendo appunto il concetto di idola tribus , l' uomo in quanto tale ( il genere umano ) conosce le cose come gli appaiono e non può fare altrimenti , e idola specus , ogni singolo uomo vede le cose a modo suo e in modo diverso da tutti gli altri . 3 ) Idola fori ( del foro , del mercato ) : é probabilmente la scoperta più interessante e innovativa ( soprattutto per l' epoca ) di Bacone . Si chiamano idoli del mercato perchè hanno a che fare con il linguaggio ; Bacone fa notare una cosa per noi ovvia , per gli uomini del suo tempo innovativa : nel linguaggio esiste sempre una discrepanza tra le parole ed i significati ad esse attribuiti . In altre parole , se tutti sanno che si parla in conseguenza di come si pensa , forse non tutti sanno che é vero anche l' opposto , che si pensa in conseguenza di come si parla : ecco allora che sorge il rischio di commettere errori di pensiero derivanti da errori di linguaggio . Il primo rischio evidente é quello di inventare parole che non trovino corrispondenza nella realtà : parole prive di senso , che non designano nulla di nulla , ma che col passare del tempo sono passate ad esistere : ecco allora che Bacone cita parole come " primo mobile " , " sfere planetarie " : nei cieli non esistono le sfere cristalline , però a forza di parlarne é passata la convinzione che esistano . E' evidente la critica mossa ad Aristotele , che aveva inventato tali parole , dando nomi a cose che non esistono . Bacone cita anche " elemento del fuoco " : il fuoco non é un elemento , una cosa , bensì é un processo ( di combustione ) : dei classici 4 elementi di Empedocle ( terra , acqua , aria , fuoco ) , l' acqua , la terra e l' aria sono effettivamente elementi , ma il fuoco no ! A forza però di dire " elemento fuoco " é passata la convinzione che il fuoco sia un elemento : ecco che l' errore di linguaggio diventa errore di pensiero . Ma gli idola fori comportano un rischio ancora più grande di questo : le parole , infatti , fa notare Bacone , non sempre ritagliano in modo corretto la realtà ; la funzione delle parole é di permetterci di comunicare , esse , cioè , definiscono , raccolgono in sè le cose cui ci si vuole riferire : ma se uso parole che ritagliano male la realtà finisco per ragionare in modo scorretto . Bacone cita a proposito la parola " umido " , che comprende l' acqua quanto gli altri liquidi : tuttavia , se uno dice " umido " subito pensiamo tutti all' acqua . Persone diverse in contesti diversi intendono una parola in modo diverso gli uni dagli altri : le parole devono come minimo essere usate con lo stesso significato ! Tutto questo implica che uno degli scopi principali della filosofia é analizzare il significato delle parole : Bacone non a caso é inglese . Già dal Medioevo si colgono specifiche correnti e direzioni filosofiche a seconda delle nazioni : così come i costumi dei popoli cominciano sempre più a differenziarsi , anche le filosofie si differenziano di nazione in nazione . Gli Inglesi tendono per lo più ad occuparsi di scienza e linguaggio , e Bacone ne é un fulgido esempio : tuttavia già nel Medioevo c' erano stati personaggi quali Guglielmo da Ockham , interessatissimo al significato delle parole , o Ruggero Bacone ( appassionato di alchimia e scienza ) . Ancora oggi gli Inglesi sono alquanto all' avanguardia nello studio del linguaggio e della scienza : si é convinti che si debba rendere il linguaggio il più rigoroso possibile per non cadere in errori di ragionamento simili a quelli indicati da Bacone . 4 ) Idola theatri ( del teatro ) : si chiamano così perchè sono i pregiudizi indotti dalle diverse scuole filosofiche che Bacone , per sottolineare la loro lontananza dalla realtà , assimila a favole che vengono idealmente rappresentate sulla scena teatrale : se uno ha studiato una dottrina filosofica , finisce poi per interpretare l' intera realtà in base a quella dottrina , convinto che la realtà sia interamente interpretabile con una dottrina : questo é il pregiudizio . Queste dottrine diventano come sfondi artificiali che sostituiscono al mondo vero un mondo artificiale realizzato a tavolino dai filosofi . Dobbiamo subito notare una cosa dopo aver esposto la pars destruens : il linguaggio di Bacone é strano , ricco di parole evocative , atipiche per uno scienziato e per un filosofo : sono parole che sanno quasi di magia ( idola , specus , tribus ... ) ; in effetti Bacone risulta ancora legato alla tradizione alchemica con il suo linguaggio misterioso , ermetico : certo , é uno scienziato moderno , che rende pubblico il suo sapere , che collabora con gli altri scienziati e che mira al benessere dell' umanità , ma da questo punto di vista rimane ancora qualche residuo magico in lui . Va subito specificata un' altra cosa : Bacone é pienamente convinto che i pregiudizi ( idola ) non siano insormontabili : é possibile estirparli dalla mente degli uomini : sono come dei filtri , delle lenti colorate che ci fanno vedere la realtà in modo diverso da come é effettivamente ; tuttavia , se queste lenti per Protagora e anche per Kant non possono essere rimosse , per Bacone non é così : é possibile rimuoverle e vedere il mondo come effettivamente é . Dopo la pars destruens inizia quella costruens : Bacone per costruire le sue teorie si serve soprattutto del metodo induttivo ( da tanti particolari arrivare all' universale ) ; egli critica il metodo deduttivo ( dall' universale al particolare ) di Aristotele , ma ne biasima anche quello induttivo : in fin dei conti mira a contestare in generale l' intero metodo aristotelico . Bacone parla anche di vera induzione ( ossia la sua ) e falsa induzione , riferendosi apertamente a quella aristotelica : l' induzione di Aristotele , spiega Bacone , non era altro che un processo assurdo e farraginoso , nel quale si partiva da casi particolarissimi , raccolti in modo disordinato e casuale , per poi passare a verità generali e per poi dare origine a verità intermedie ( quelli che Bacone chiama assiomi medi ) ; facciamo un esempio classico : Aristotele parte dal caso particolare , esaminando un tot di animali presi a caso : constata che essi sono mortali , quindi arriva a dire che tutti gli animali sono mortali ; poi passa alla verità generalissima , ossia che tutti gli uomini sono mortali , e infine approda ad una verità intermedia , meno generale della precedente : tutti gli uomini sono mortali : arriva ad una verità intermedia passando in modo assurdo tramite una verità generalissima . La vera induzione per Bacone deve essere graduale e metodica , dove le verità generalissime finiscono per non essere mai raggiunte : a lui interessano quelle intermedie perchè il sapere é potere , deve poter far presa sulla realtà ed é evidente che le verità troppo generali finiscono per andare oltre la realtà , per sganciarsi da essa . Per conoscere e operare sulla natura servono le verità intermedie , le regole della natura , in ultima istanza le leggi fisiche : voglio sortire questo effetto sulla natura , quindi devo avvalermi di questa causa . Le verità troppo generali non fanno presa sulla realtà , finiscono per essere teoricamente vaghe e praticamente inapplicabili . Il passare da verità generalissime a verità intermedie non é altro che un' assurdità agli occhi di Bacone perchè non fa altro che aumentare la probabilità di errore . Il vero punto di arrivo allora non sono più le verità generali , ma quelle intermedie ( gli assiomi medi ) , che mi danno regole di comportamento dei fenomeni e non si staccano troppo dalla realtà : esse sono le leggi fisiche . E' evidente che l' idea di lavorare con un metodo non può che comportare l' idea di usare l' esperimento , sebbene Bacone non lo intenda affatto come quantificazione dei dati osservativi proprio perchè egli non approva la matematica , in quanto essa , come la logica aristotelica , é una verità troppo generale e distaccata dalla realtà . L' idea di esperimento , comunque , é presente in Bacone nel momento in cui egli si accorge dell' inutilità di limitarsi a fare osservazioni empiriche : l' esperienza , da sola , non porterà mai alla verità , ma solo ad un futile accumulo di casi particolari : ecco allora che Bacone sente l' esigenza dell' esperimento , che però non intende come aveva fatto Galileo , bensì tende a vederlo come esperienza organizzata con metodo ( seppur senza quantificazioni ) . Nel Novum Organum , scritto in forma di aforismi che risentono della tradizione alchemica , compare un' interessante metafora : Bacone paragona i tre tipi di scienziati esistenti ( quelli che fanno solo esperienze , quelli che non ne fanno , e quelli che fanno esperienze miste a rielaborazioni ) a tre tipi di insetti ( anche se in realtà il ragno non é un insetto : ma lui non lo sapeva ) : gli scienziati che si limitano ad osservare la realtà , ossia a fare esperienza , raccogliendo caterve di singoli casi , senza tuttavia giungere alla verità ( proprio perchè non usano l' esperimento ) sono paragonati alle formiche , che per tutta la buona stagione accumulano materiale : anche gli scienziati empirici , in fondo , si limitano ad accumulare materiale osservativo , convinti che da esso possa derivare la verità . Gli scienziati che non fanno esperienze , ma lavorano solo in modo astratto , svolgendo esperimenti mentali , senza mai confrontarsi con la natura , sono paragonati ai ragni , che , con un processo tutto interno a se stessi , fabbricano belle ragnatele complesse , con le quali possono facilmente catturare gli sprovveduti : così questi scienziati fanno percorsi interamente mentali e hanno la pretesa che ciò che hanno nella loro testa sia la verità della natura ; essi costruiscono delle belle " ragnatele " mentali e gli sprovveduti finiscono per cadere in trappola , credendo a quanto essi dicono . Bacone accusa Aristotele stesso di essere un " ragno " , quasi come se Aristotele esperienze non ne avesse fatte ... In realtà , Bacone confonde Aristotele con gli aristotelici dei suoi tempi , che vivevano in un " mondo di carta " , evitando le esperienze e si limitavano a difendere strenuamente le tesi del maestro : Galileo stesso li accusa , ma non accusa invece Aristotele , sapendo che in fondo egli fu il re dell' esperienza . Infine ci sono gli scienziati che fanno incetta di dati osservativi e che in più li rielaborano con la propria testa , arrivando così alle verità : essi sono paragonati alle api , che raccolgono materiali , li rielaborano e producono il miele : così questi scienziati , dopo un' accurata raccolta dati , sentono l' esigenza di rielaborarli con metodo e di produrre il mellifluo sapere . Questa degli insetti non é la sola metafora presente nel Novum Organum : Bacone ne usa anche un' altra , particolarmente significativa e interessante : quella dei pesi : lo scopo del metodo non é quello di mettere le ali all' intelletto , liberandolo e facendolo volare liberamente ; anzi , lo scopo del metodo é quello di mettere pesi all' intelletto umano , impedendogli di volare troppo facilmente verso le conclusioni : lo scienziato deve muoversi con ponderazione e giudizio , con i piedi di piombo sembra quasi suggerire la metafora , che , tra l' altro , suggerisce anche come la scienza debba procedere per Bacone non tanto grazie alle capacità straordinarie dei singoli e delle loro intelligenze , quanto piuttosto grazie all' impiego di un metodo preciso e valido . Si tratta ora di definire questo metodo quale sia : il metodo di Bacone ha diverse fasi : la prima fase é la storia naturale , ossia l' osservazione dei fenomeni naturali ( il termine storia deriva dalla radice greca id- del verbo orao , che significa " vedere " : la storia naturale consiste proprio nel descrivere i fenomeni naturali osservati ) ; il sapere umano per Bacone é distinguibile in tre parti : a ) la storia ( che si fonda sulla memoria ) ; b ) la poesia ( che si fonda sull' immaginazione ) ; c ) filosofia ( che si fonda sulla ragione ) : la scienza naturale non é altro che una branca della filosofia e parte dalla storia naturale , ossia l' osservazione e la descrizione dei fenomeni naturali ; ma in che cosa consiste questa storia naturale ? Nella raccolta di dati dell' esperienza e nella rielaborazione di questi dati con la ragione ; rielaborare con la ragione significa catalogare con metodo il materiale raccolto ; riorganizzare secondo un metodo per Bacone significa riorganizzare con le tre tavole , ossia con tre elenchi ragionati di esperienze fatte : non é un' elencazione casuale e disordinata . Quali sono queste tre tavole ? 1 ) tavola della presenza ; 2 ) tavola dell' assenza ; 3 ) tavola dei gradi . Bacone si pone essenzialmente alla ricerca della forma di una determinata natura , ossia l' essenza di un determinato fenomeno : per arrivare a questo egli riduce un fenomeno la cui essenza é ignota ad un fenomeno la cui essenza é nota , passando tramite le tre tavole : ad esempio , Bacone esamina l' essenza del calore : cerca un fenomeno a cui il calore possa essere ricondotto ; ecco allora che nella tavola della presenza mette tutti quei casi in cui il calore si presenta : il sole , il fuoco , lo sfregamento , ecc. Il sole e il fuoco , a loro volta , sembrano suggerire un collegamento tra calore e luce . Certo nella tavola di presenza si mettono anche cose legate al calore ma non legate alla luce : per esempio lo sfregamento o la pelliccia . Bacone arriva anche a dire che le sensazioni di freddo intenso sono analoghe a quelle di caldo intenso : quando mettiamo le mani nella neve abbiamo una sensazione analoga a quando le mettiamo nell' acqua calda . Dopo di che , si passa alla tavola dell' assenza , il cui vero nome sarebbe tavola dell' assenza in prossimità : significa che nella tavola dell' assenza non vanno inseriti tutti i casi nel quale il fenomeno calore é assente , anche perchè sarebbe quasi impossibile , bensì vanno inseriti solo quei casi che presentano analogie con quelli già citati nella tavola della presenza : esaminando l' essenza del calore , Bacone mette nella tavola dell' assenza la luna , che presenta analogie col sole ( gli é cioè in prossimità come caso ) , che già aveva messo nella tavola della presenza : é luminosa pure lei , ma non ha il calore : di conseguenza il rapporto calore - luce vacilla ; allora esamina il rapporto calore - sfregamento ( ossia calore - movimento ) e scopre che in fondo é quello vero : il calore é riducibile al movimento delle particelle dell' oggetto caldo . E' interessante notare come Bacone si trovi di fronte ad un serio problema con l' induzione , un problema logico : se faccio un' induzione su un limitato numero di casi , c' é il rischio che il numero dei casi non presi in considerazione mi smentisca : esamino un tot di uomini , vedo che prima o poi muoiono e dico che gli uomini sono mortali : passo da casi particolari ad universale : ma io ho esaminato 100 , 200 , magari anche un milione di uomini : ma chi mi dice che tra tutti quelli che non ho esaminato non ce ne siano di immortali ? Per assurdo , potrei anche esaminare tutti gli uomini presenti sulla faccia della terra più quelli finora esistiti e dire : tutti gli uomini sono mortali . Ma questa non sarebbere più un' induzione in fin dei conti ; e poi , comunque , anche osservando che tutti gli uomini finora esistiti sono morti , non potrò mai dire che tutti gli uomini sono mortali perchè non potrò mai esaminare gli uomini che ancora non sono nati : ecco allora che il metodo dell' induzione comporta seri problemi ; in realtà Bacone non affronterà questo problema e lo lascerà in eredità al 1800 . Egli , però , cerca di porre rimedio a questa aporia dell ' induzione , per far sì che , anche se limitata a casi particolari , abbia valenza generale : ecco allora che l' induzione di Bacone esamina una miriade di casi particolari e non li raccoglie a caso : ecco allora che i dati dell' esperienza vengono organizzati con metodo , arrivando così ad una sorta di esperimento senza la matematica , potremmo dire : un esperimento che consiste nell' esaminare i casi dopo averli ordinati con metodo : ritornando alla teoria del calore , dopo aver constatato che non é riconducibile alla luce perchè se é vero che il sole é caldo e luminoso , é anche vero che la luna é luminosa ma non calda , Bacone prende in considerazione l' ipotesi che derivi dallo sfregamento ( dal movimento ) . Ecco allora che si passa alla tavola dei gradi , nella quale si inseriscono le cose rispondendo alla domanda " esiste qualcosa che cresce al crescere del calore o che diminuisce al diminuire del calore ? " Se sì , allora sarà dimostrata l' ipotesi che calore e movimento siano connessi . Questa tavola dei gradi fa subito venire alla mente la proporzionalità ( diretta e indiretta ) , tipica delle leggi fisiche : però per Bacone questi gradi non sono concepiti in termini quantitativi , come era per Galileo , che si chiedeva " al variare di x , di quanto varia y ? " : a Bacone non interessano le quantità , ma le qualità : gli basta sapere che un fenomeno cresce o diminuisce al crescere o al diminuire di quello preso in esame : non gli interessa di quanto cresca o diminuisca . La seconda parte del metodo , dopo quella delle tavole , é quella dell' organizzazione , che consente di avanzare ipotesi : la prima ipotesi che si avanza Bacone la definisce la prima vendemmia , con la quale si raccolgono i primi frutti : certo , non si tratta ancora della verità , ma solo di un' ipotesi ( la prima di tante ) . Da notare che finora il metodo baconiano é stato costituito solo di esperienza e non di esperimento , seppur c' é stata la raccolta dati in modo ordinato . Anche in Bacone , come pure in Galileo , emerge l' atto creativo , il salto della mente umana : certo , si tratta di un salto notevolmente inferiore rispetto a quello previsto da Galileo , ma é sempre un salto : in Bacone c' é un lavoro metodico che porta alle ipotesi e non si parte subito con l' intuizione galileiana . Dopo di che , subentra la verifica delle ipotesi : ecco che entrano in gioco gli esperimenti ( che Bacone definisce istanze prerogative ) , senza i quali non si possono verificare le ipotesi ; esistono ben 27 tipi di questi esperimenti . Il termine istanza prerogativa , tradotto letteralmente , significa esempio privilegiato ; dunque con la pars construens si raccolgono i dati con le 3 tavole e si superano le due aporie già citate dell' induzione ( se esamino un pò di casi e generalizzo c' é il rischio che i casi non esaminati mi smentiscano ; ma se esamino tutti i casi presenti non é più un' induzione ) per poi arrivare alla prima vendemmia , ossia la prima ipotesi sulla forma della natura ricercata : questa prima vendemmia , come detto , é solo il punto di partenza e non di arrivo : per arrivare alla conclusione del processo bisogna verificare che l' ipotesi ( la prima vendemmia ) sia corretta ; ecco allora che entra in gioco l' esperimento , inteso non tanto come esperienza controllata e misurata in termini matematici , quanto piuttosto come esempio privilegiato ( istanza prerogativa ) . Per Bacone , infatti , l' esperimento non é altro che un esempio privilegiato , selezionato e ricostruito : la natura ci fornisce solo esperienze alla rinfusa che non ci porteranno mai a verità e a leggi fisiche : spetta a noi trasformare l' esperienza in esperimento . Per spiegare il concetto Bacone ricorre ad un' immagine di tipo giuridico ( all' epoca era in vigore la pratica della tortura ) : egli concepisce l' esperimento come una tortura nei confronti della natura , come un obbligare la natura a dirci delle cose utili : essa infatti tende solitamente a darci solo spunti , esperienze casuali ; bisogna instaurare un vero e proprio interrogatorio sotto tortura dove si costringe la natura a dirci ciò che ci serve . Talvolta Bacone ricorre addirittura all' immagine del far violenza sessuale alla natura , vista come donna . In un certo senso l' atteggiamento di Bacone risulta ambiguo perchè , altrove , egli dice che la natura la si può comandare solo servendola , ossia senza imporle leggi non sue e interpretazioni forzate : lo scopo umano é dominare la natura , ma l' unico modo per riuscirvi é servirla , procurandosi così gli strumenti per operare su di essa ; ma con le metafore giudiziarie appena citate sembra dire qualcosa di ben diverso , suggerendo un dominio brutale e forzato . Se Bacone é il profeta della rivoluzione industriale del 1700 per quel che riguarda la concezione del sapere finalizzato a produrre , egli lo é anche quando sostiene che l' uomo debba dominare completamente la natura , violentandola e trattandola da donna : infatti é proprio a partire dalla rivoluzione industriale che verrà invertito il rapporto uomo-natura : fino ad allora l' uomo era dominato dalla natura e non poteva far altro che servirla ; ma a partire dal 1700 il rapporto viene stravolto : é l' uomo che domina ( spesso senza criterio ) la natura . Come dicevamo ci sono 27 tipologie di istanze prerogative e , a livello di curiosità , vanno senz' altro ricordate le istanze magiche : in Bacone l' idea di magia continua a permanere , ma in modo differente rispetto a quanto poteva essere in un Giordano Bruno : Bacone é legato alla magia essenzialmente per la concezione che ha del sapere ( il sapere per potere ) e per il linguaggio di cui si serve ( gli idola tribus , per esempio ) . Ma che cosa sono queste istanze magiche ? Sono casi in cui una causa minima ha un effetto clamoroso , immenso tanto da parere magico ed inspiegabile , quando cioè il rapporto causa-effetto é sproporzionato e desta stupore . Questo non significa che Bacone metta fra le istanze magiche effetti inspiegabili ; egli , tanto per fare un esempio , avrebbe senz' altro messo tra le istanze magiche la bomba atomica , dove da una reazione del nucleo scaturisce un effetto straordinario . Più interessanti risultano invece le istanze fruttifere e quelle lucifere ; le istanze fruttifere sono quegli esperimenti che portano immediatamente dei frutti , ossia che hanno un' immediata utilità pratica . Le istanze lucifere invece sono quegli esperimenti che non portano subito dei frutti , ma portano la luce , ci illuminano , ci danno delle conoscenze teoretiche senza risultati pratici . Ci si può aspettare che Bacone , profeta della rivoluzione industriale , preferisse le istanze fruttifere , che danno un sapere immediatamente utile , ma non é così : egli finisce per preferire le istanze lucifere , quelle che danno conoscenze teoretiche prive di immediata applicabilità pratica : per capire a fondo perchè Bacone le preferisse facciamo un esempio matematico , sebbene la matematica esuli dal campo di interesse di Bacone : ai tempi degli antichi greci é vero che c' erano conoscenze matematiche di utilità pratica ( istanze prerogative ) : per esempio il sapere contare poteva servire per fare acquisti ; ma é altrettanto vero che ce n' erano altre che non avevano pressochè alcuna applicabilità pratica ( istanze lucifere ) : pensiamo al teorema di Talete o di Pitagora : nessuno poteva immaginare che questi teoremi potessero avere un' applicabilità pratica , eppure li formularono . Poi a migliaia di anni dai Greci questi teoremi privi di applicabilità pratica sono tornati utili anche dal punto di vista pratico : pensiamo all' ingegneria moderna , che non ci sarebbe se non ci fossero state le conoscenze matematiche dei Greci , che però allora erano pressochè inutili . Così ragiona anche Bacone : anche quando si é convinti che il sapere valga solo come operativo , non si può tuttavia sapere quali conoscenze saranno utili in futuro , bensì si sanno solo quelle utili al momento . Così Bacone arriva a dire che le istanze lucifere sono più preziose delle fruttifere perchè possono avere un valore nel futuro e possono portare al progresso ancora più di quelle fruttifere . D' altronde se ci si limitasse a fare solo scoperte fruttifere ( utili nell' immediato ) saremmo ancora all' età della pietra o poco più . In altre parole , il succo della distinzione baconiana tra le due forme di istanze , fruttifere e lucifere , é questo : é più importante un esperimento in grado di darmi conoscenze nuove piuttosto che uno che mi dia conoscenze pratiche senza allargarmi il campo del sapere . Tra le 27 tipologie di istanze prerogative , risultano poi interessanti le instantia crucis ( le istanze dell' incrocio ) : il nome di queste istanze deriva dal fatto che lungo le strade , laddove vi erano dei bivi , venivano posti dei cartelli stradali a forma di croce che lo segnalavano . Si perviene alle istanze dell' incrocio quando , dopo la prima vendemmia , ci si trova con in mano due ipotesi apparentemente entrambe valide : l' unica cosa da fare é attuare un nuovo esperimento che escluda una delle due ipotesi e che indichi la strada giusta . Bacone fa un esempio interessante , riguardante un problema sul quale , all' incirca negli stessi anni , si arrovella anche Galileo : il peso deriva da una forza di attrazione della Terra o é una caratteristica intrinseca dei corpi ? Se fosse una caratteristica intrinseca dei corpi allora cadrebbe la distinzione tra massa e peso ; a parità di massa , infatti , il peso varia a seconda di dove ci si trovi ( sulla Terra , sulla Luna ... ) ; ma se il peso non dipende dall' attrazione , allora si pesa sempre allo stesso modo ovunque , quindi peso e massa coincidono . Bacone per scartare una delle due ipotesi fa un esperimento piuttosto significativo , più che altro concettuale : immaginiamo di avere due orologi meccanici sincronizzati tra loro , uno a peso e uno a molla ; immaginiamo poi di allontanarci sempre più dal centro della Terra o di avvicinarci sempre più ( salendo su monti o scavando sotto terra ) : a questo punto , allontanandoci o avvicinandoci sempre più al centro della Terra , i due orologi , da sincronizzati che erano in partenza , non lo saranno più perchè quello a molla funzionerà allo stesso modo ovunque si trovi , quello a peso , invece , varierà nel suo funzionamento e si comporterà diversamente a seconda che ci allontaniamo o ci avviciniamo al Centro della Terra perchè sentirà sempre di più ( se ci avviciniamo ) o sempre di meno ( se ci allontaniamo ) l' attrazione verso il centro della Terra . Grazie a questo esperimento Bacone sceglie la via dell' attrazione : il peso dipende dall' attrazione esercitata dal centro della Terra , proprio come arriva a dire anche Galileo . La differenza tra i due scienziati - filosofi é che , mentre Galileo ci arriva in termini quantitativi , Bacone ci arriva invece in termini qualitativi : nel suo esperimento non troviamo un solo dato quantitativo . L' indagine stessa di Bacone mira a scoprire la forma , l' essenza delle cose ( Galileo invece diceva di non voler " tentare l' essenza delle cose " ) . Ma Bacone sa bene come la parola forma rievochi la tradizione aristotelica e allora spiega che ciò che lui intende con forma é tutt' altra cosa rispetto a ciò che intendeva Aristotele : Bacone ricercando la forma dà leggi di comportamento dei fenomeni ( accostandosi così alla rivoluzione scientifica ) ; tuttavia egli non cerca leggi fisiche espresse in termini matematici , bensì in termini qualitativi . Quando poi sostiene che la sua concezione di forma sia radicalmente diversa da quella di Aristotele cade in errore : Bacone dice che la sua forma si distingue da quella di Aristotele perchè in movimento , sempre dinamica e in grado di spiegare i fenomeni . Bacone avrebbe avuto ragione a dire che la sua forma é diversa da quella degli aristotelici del 1600 , che vedevano la forma come qualcosa di stabile e non mutevole . Ma in fin dei conti la vera forma di Aristotele é più vicina a quella di Bacone di quanto ci si possa immaginare : sia Bacone sia Aristotele , infatti , concepiscono la forma come essenza qualitativa delle cose ( Galileo , invece , rinuncia alle qualità per esaminare le quantità ) . Bacone invece riprende in tutto e per tutto da Aristotele il verum scire est scire per causas : sempre Galileo si era riproposto di non esaminare il cosa e il perchè ma il come . Bacone , poi , nella forma distingue tra schematismo latente ( come é fatta una cosa ) e processo latente ( come funziona una cosa ) ; in ultima istanza questi due aspetti sono la statica e la dinamica : lo schematismo mi dice la struttura nascosta da un punto di vista statico ; il processo , invece , non mi dice come é fatto , ma come funziona : non sono altro che la causa formale e la causa efficiente di Aristotele . Per Aristotele la forma aveva una duplice valenza : in un corpo , ad esempio , mi diceva la struttura del corpo ( come sono organizzati i tessuti muscolari , per esempio ) e in più era il principio dinamico che faceva funzionare l' intero organismo ( l' anima ) : in fondo é lo stesso che dice Bacone con lo schematismo e il processo . Non é quindi sbagliato dire che Bacone é più vicino al suo acerrimo nemico Aristotele di quanto non lo fossero gli aristotelici del 1600 .
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